EQUITALIA: IL COMUNE DI CALALZO DI CADORE DICE NO

Print Friendly, PDF & Email

EQUITALIA: IL COMUNE DI CALALZO DI CADORE DICE NO

Scritto da Francesco Maria Borrelli

Luca De CarloIl comune di Calalzo di Cadore (Provincia di Belluno) ha deciso di fare a meno di Equitalia per la riscossione dei tributi. Questo sulla base del decreto n. 70 del 2011, che permette ai comuni di non utilizzare Euitalia per il servizio di riscossione. Abbiamo Sentito il sindaco, Luca De Carlo.

Sindaco perché questa scelta?

“E’ una scelta che ha due ragioni fondamentali. Primo perché internalizzando il servizio, in tempi di crisi, abbiamo risparmiato e, con il risparmi ottenuti, siamo riusciti a mettere in piedi servizi nuovi per i nostri cittadini. Secondo perché crediamo che un servizio di riscossione, in tempi di ristrettezza economica, debba fondarsi su basi certe ed avere anche un approccio più umano”.

“Che cosa dice il decreto n. 70 del 2011?

“In teoria, all’inizio, prevedeva che dal 1 gennaio del 2012, in deroga alle vigenti disposizioni, la sociatà Equitalia Spa e anche le società ad essa partecipate, cessavano di effettuare le attività di accerteamento…e riscossione spontanea e coattiva delle entrate tributarie per i comuni. Poi con l’articolo n. 10, invece del 201 – decreto n. 70 del 2011 – il termine è stato spostato a fine 2012. Noi abbiamo anticipato i tempi perché ritenevamo importante umanizzare il servizio, specialmente perché con l’entrata in vigore dell’Imu, sarebbe stato avvilente essere complici di un sistema troppo aggressivo, magari per una cartella non pagata dell’Imu”.

I cittadini del suo comune, nell’immediato, che vantaggi potranno avere?

“Innanzitutto hanno il vantaggio che le cartelle arrivano dal comune, quindi c’è una magggior propensione al pagamento perché – sappiamo tutti – che quando si pagano le tasse al comune, si ha l’impressione che si paghi, non dico volentieri però si sa che quello che versi al comune è un servizio che poi ti viene dato. Ma sopratutto, se fossero in difficoltà, avrebbero come interlocutore il comune – non è Equitalia, la quale ovviamente per motivi di gestione, ha regole molto ferree – che ha una certa elesticità e quindi la spesa o la sanzione di chi, magari, è in difficoltà viene rateizza, piuttosto che finire in un vortice di cartelle raddoppiate (e altro ancora) che crea sostanzialmente nuovi poveri”.

Se un comune volesse allinearsi alla vostra iniziativa, che cosa dovrebbe fare e in quali tempi?

“Una semplice delibera di consiglio dove di revoca la convenzione con Equitalia e la si affida, o internamente oppure ad altri perché lo gestiscano. Io, per far vedere a tutti come abbiamo fatto, sul mio blog: “sindacodicalalzo.blogspot.it”, ho messo a disposizione un piccolo dossier, molto umile (perché non sono un professore – quelli stanno al governo) dove spiego brevemente come abbiamo fatto noi”.

Equitalia potrà dire qualcosa oppure dovrà adeguarsi?

“E’ un scelta che i comuni fanno, è una facoltà dei comuni di poter scegliere. Equitalia sa benissimo che dal prossimo anno non potrà più gestirli.. A dir la verità, Equitalia ha dei problemi a gestir dei comuni perché, spesso, i dati che forniscono i comuni, in generale, sono magari vecchi o non aggiornati, quindi Equitalia ha una percentuale di ricorsipersi abbastanza alta. Per cui credo di non incontrare Equitalia di traverso su una scelta di questo tipo”.