La sfida alla ‘ndrangheta confiscata in Lombardia

La sfida alla ‘ndrangheta confiscata in Lombardia

fonte: Il Fatto Quotidiano > Blog di Giulio Cavalli >

La sfida alla ‘ndrangheta confiscata in Lombardia

di Giulio Cavalli | 20 giugno 2012

Giuseppe Antonio Medici è cugino di Salvatore Muscatello, originario di Sant’Agata del Bianco e emigrato al nord nel 1994. Era già stato implicato nell’indagine”La notte dei Fiori di San Vito” in quanto ritenuto affiliato al locale di Mariano Comense; tuttavia in relazione a tale procedimento fondato sulle dichiarazioni di collaboratori di giustizia è stato assolto. 

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‘ndrangheta e Comasco-Ecco dove comandano i boss

‘ndrangheta e Comasco-Ecco dove comandano i boss

La ‘ndrangheta ed il Comasco-Ecco dove comandano i boss

Sabato 16 Giugno 2012

La sentenza INfinito
La storia delle “locali” di mafia ora diventa verità giudiziaria

«Piena e totale autonomia» dalla «Casa madre»: organizzativa, criminale, “politica”.
La ’ndrangheta lombarda descritta dalla sentenza del processo “Infinito” è una struttura con solidissime radici in un territorio occupato quasi militarmente dalle cosche.

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La ‘Ndrangheta vuole uccidere Gratteri e l’esplosivo sarebbe già a Reggio

La ‘Ndrangheta vuole uccidere Gratteri e l’esplosivo sarebbe già a Reggio


gratteri-nicola-webdi AMDuemila – 13 giugno 2012
La ‘Ndrangheta sta progettando un attentato contro il Procuratore aggiunto di Reggio Calabria, Nicola Gratteri.

A darne notizia è stato “Il Fatto Quotidiano” di oggi basandosi sulle dichiarazioni di un pentito il cui nome è tenuto nel più stretto riserbo.

Sedici chili di esplosivo sarebbero già arrivati a Reggio Calabria. Del progetto di attentato a Gratteri si è occupato il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica della città dello Stretto.





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'Ndrangheta in Piemonte, la Regione si costituisce parte civile in processo Minotauro

‘Ndrangheta in Piemonte, la Regione si costituisce parte civile in processo Minotauro

‘Ndrangheta in Piemonte, la Regione si costituisce parte civile in processo Minotauro

'Ndrangheta in Piemonte, la Regione si costituisce parte civile in processo Minotauro
Torino – La Regione Piemonte si costituirà parte civile nel processo relativo all’inchiesta “Minotauro”, sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta in Piemonte. E’ quanto previsto da un ordine del giorno presentato ieri dall’Idv in Consiglio regionale e approvato all’unanimità.

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Maria Grazia Laganà ricorda Gianluca Congiusta

Maria Grazia Laganà ricorda Gianluca Congiusta

NDRANGHETA, 7 ANNI FA DELITTO CONGIUSTA 

Maria Grazia Laganà ricorda Gianluca Congiusta

SIDERNO (REGGIO CALABRIA) – Il 24 maggio del 2005 fu assassinato a Siderno, in un agguato di ‘ndrangheta, Gianluca Congiusta. Aveva 34 anni. A distanza di cinque anni dal delitto, nel dicembre del 2010, fu condannato alla pena dell’ergastolo il boss Tommaso Costa, accusato di essere stato il mandante dell’omicidio. Congiusta fu ucciso perché tentò di sventare una testata estorsione ai danni del suocero, Antonio Scarfò.

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I colori della memoria. I colori di Gianluca Congiusta

I colori della memoria. I colori di Gianluca Congiusta

I colori della memoria. I colori di Gianluca Congiusta

Sette anni dopo il terribile assassinio dell’imprenditore trentaduenne. Sette anni dopo una data che ha segnato una svolta nei colpi della ‘ndrangheta alla società civile prima, allo Stato poi. Per non dimenticare

Mi succede ogni volta in cui si avvicina la fine di maggio. Da qualche anno, ormai: da quando Congiusta si è trasformato, da un cognome urlato sui media per l’ennesima uccisione di una vittima innocente della ‘ndrangheta, nella sintesi di affetti sempre più forti.
Ho conosciuto Gianluca per caso, quando vinse la regata di Ulisse a Reggio Calabria. La Provincia era tra gli enti patrocinanti, quel ragazzo pieno di riccioli e di voglia di vita era venuto nel nostro stand prima di prepararsi a ritirare, con i suoi compagni, il premio. Mi è tornato alla mente molto dopo, iniziando a conoscerlo e riconoscerlo dai ricordi di Roberta e Alessandra, le due incredibili sorelle, dalle lacrime soffocate di mamma Dona, dalla voglia di giustizia e dalle lotte continue di papà Mario, il mio gigante. Il nostro gigante.

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Laratta (PD): “Non dimentichiamo la tragica morte di Gianluca Congiusta”

Laratta (PD): “Non dimentichiamo la tragica morte di Gianluca Congiusta”

Laratta (PD): “Non dimentichiamo la tragica morte di Gianluca Congiusta”

IL 24 MAGGIO DEL 2005 VENIVA UCCISO A SIDERNO GIANLUCA CONGIUSTA. SI ERA OPPOSTO AL PIZZO E ALLE COSCHE.

 
L’On. Franco Laratta

Era il 24 maggio del 2005 quando a Siderno, nella Locride, veniva ammazzato il giovane imprenditore Gianluca Congiusta. Barbaramente ucciso perché non si era piegato alla criminalità organizzata e si era opposto ad un tentativo di estorsione.

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