IMMIGRATI: WENDERS A BERLINO, IN CALABRIA REALIZZATA UN’UTOPIA

IMMIGRATI: WENDERS A BERLINO, IN CALABRIA REALIZZATA UN’UTOPIA

IMMIGRATI: WENDERS A BERLINO, IN CALABRIA REALIZZATA UN’UTOPIA

Riace 26 luglio Tavola rotonda sul tema “Il reato di esistere”

(AGI) – Berlino, 11 nov – “La vera utopia non e’ la caduta del muro, ma quello che e’ stato realizzato in alcun paesi della Calabria, Riace in testa”. Wim Wenders parla davanti ai Nobel per la Pace a Berlino e il presidente della Regione Calabria Agazio Loiero, si emoziona: “Sentire Wenders, le sue parole sulla Calabria e sui paesi dell’accoglienza, Riace, Caulonia, Stignano e Badolato, e’ stata la cosa emotivamente piu’ bella che mi sia capitata da quando sono presidente”. Esplodono gli applausi nella grande sala del “Municipio Rosso” di Berlino che ospita i delegati del X Summit dei Premi Nobel per la pace, al termine dell’intervento del famoso regista tedesco che in Calabria la scorsa estate ha girato “Il Volo” tra Scilla, Badolato e Riace. Non si vedono ancora le immagini dei volti e dei luoghi di cui Wenders parla ma le sue parole evocative sembrano quelle di un profeta. E cresce e si diffonde anche cosi’ l’attesa di vedere quel cortometraggio interamente in 3D.

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La caduta del Muro di Berlino favorì le mafie di Giovanni Tizian

La caduta del Muro di Berlino favorì le mafie di Giovanni Tizian

La caduta del Muro di Berlino favorì le mafie

di Giovanni Tizian

11/11/2009

“Vai di là e compra tutto”. Una frase emblematica intercettata dalla Dia durante una telefonata tra due mafiosi nei giorni immediatamente successivi alla caduta del muro di Berlino. Un ordine diventato il simbolo della forza espansionistica delle mafie. Una forza apolitica, interessata soltanto alla possibilità di investire i propri soldi sporchi in attività legali o nell’acquisto d’immobili. E con la caduta del muro, il crollo del comunismo, il disfacimento dell’Unione Sovietica, a Est si sono delineati nuovi orizzonti finanziari per i mafiosi e per chi avesse liquidità in eccesso da investire al riparo da occhi indiscreti.

L’Europa dell’est si è trovata catapultata in un contesto nuovo: Il capitalismo finanziario senza passare per il capitalismo industriale. Una rottura brusca con il passato che ha lasciato in balia della miseria e della povertà milioni di persone, mentre ha permesso agli ex dirigenti di Partito, agli ex burocrati e a quelli che occupavano in precedenza posti di comando di divenire i nuovi capitalisti d’avventura nel deserto creato dalla disintegrazione dello stato sociale. E’ in sintesi la storia dei Putin di Russia. I prezzi stracciati con cui era possibile acquistare interi palazzi non potevano di certo lasciare indifferenti le menti imprenditoriali dei mafiosi nostrani.

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Richiesta arresti Cosentino-Intervista a Saviano

Intervista allo scrittore: “Ha sempre avuto un ruolo attivo in quel territorio”
“Il suo partito si è accorto in ritardo dei suoi legami: com’è possibile?”

Saviano: “Verità che arriva in ritardo
tutti sapevano, ora si metta da parte”

ROMA – “Ho pensato subito “non mentivamo”. Tutto quello che abbiamo scritto in questi mesi viene confermato da questa richiesta della magistratura”. Roberto Saviano commenta così, in un’intervista a Radio Capital, la richiesta di arresto per Nicola Cosentino. “La cosa dolorosa è che Nicola Cosentino è stato per anni una colonna portante del centro destra in Campania e soltanto ora ci si accorge che aveva dei legami con il clan dei Casalesi. Come è possibile questo ritardo? Perché andava bene quando era solo sottosegretario e adesso che si è candidato alla presidenza della regione crea questo allarme?”.

Cosa vuol dire?
“Chi segue da tempo le cose di camorra, sa che Nicola Cosentino ha avuto sempre un ruolo attivo in quel territorio. Un suo fratello, infatti, è sposato con la sorella di Giuseppe Russo cioè Peppe il Padrino, esponente del clan dei Casalesi e della famiglia Schiavone”.

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Noi sappiamo, sono anni che noi sappiamo

Noi sappiamo, sono anni che noi sappiamo

Testo dell’intervento di Barbara Spinelli a Contromafie

Sono anni che ci domandiamo come tutto ciò sia potuto accadere: il senso della legge che si sfibra, lo Stato che suscita timore o disprezzo perché s’accomoda con l’illegalità e rinuncia al controllo del territorio, che non interviene prima delle catastrofi ma solo ai funerali.

E la democrazia che si perverte, divenendo qualcosa di prevaricatore: come un diritto divino che si dà all’Unto delle urne. Il diritto a giocare con le leggi come il dittatore-Charlot gioca con il mappamondo: a considerare legittimo quello che è illegale, illegittimo quello che è legale, dunque a sovvertire categorie, istituzioni, leggi che nella Repubblica sono ferme, durevoli, non legate alla durata effimera delle maggioranze e legislature.

 

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Camorra, la minaccia dei Casalesi su Marrazzo

Camorra, la minaccia dei Casalesi su Marrazzo

Camorra, la minaccia dei Casalesi su Marrazzo

Roma, 31.10.2009 | di Claudia Fusani*

Dopo lo scoppio dell’affaire Marrazzo, oggi l’Unità pubblica un articolo a firma di Claudia Fusani sul possibile intervento del clan dei Casalesi nel caso che ha visto coinvolto il presidente della regione Lazio. Libera Informazione lo ripropone ponendo attenzione sugli sviluppi di un quadro che collega quanto avvenuto a Roma con le infiltrazioni nel Lazio da parte della camorra casalese.

da L’Unità, 31 ottobre 2009


Cercavano la droga e un boss latitante, sono inciampati nel telefono di un collega carabiniere e poi precipitati nel video sex di Marrazzo. E’ un altro lato della storia. Uno di cui si parla poco, ancora confuso perchè c’è di mezzo un morto, i clan, un’inchiesta più grande che inciampa in una, sotto il profilo criminale, sicuramente più piccola.

Entrambe non si sa che fine faranno. La rovina dell’ex governatore del Lazio comincia quando gli investigatori del Ros, verso la metà di settembre, seguendo una pista di narcotraffico e di criminalità organizzata ascoltano una frase: “Dobbiamo vendere il video del Presidente”. Mentre gli investigatori sono sulle tracce di un pericoloso latitante seguendo i percorsi del mercato della cocaina che dalla provincia di Caserta risale verso Roma passando per il basso Lazio, s’imbattono nel telefono di uno dei quattro carabinieri poi arrestati. Da quel momento l’indagine devia, va decisamente fuori strada, finisce in un pantano di trans, ricatti e reputazioni rovinate e svela una storia di ritorsioni e vendette.

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Gianluca Congiusta – Facoltà di Scienze Politiche-Corso di laurea:Servizio Sociale- Numero di matricola 190979

Gianluca Congiusta – Facoltà di Scienze Politiche-Corso di laurea:Servizio Sociale- Numero di matricola 190979

Università di Messina: l‘Associazione Gianluca Congiusta domani alla manifestazione contro chiusura sede di locri

Mario Congiusta ricorda Gramsci: la cultura è essenziale per comprendere i propri diritti e i propri doveri. pronta una borsa di studio titolata a Gianluca Congiusta

 


 

Era la matricola 190979. Immatricolato il 12 settembre 2003 alla Facoltà di Scienze politiche, corso di laurea Servizio sociale, Gianluca Congiusta è stato tra i primi a essere iscritto alla sede distaccata di Locri dell’Università degli studi di Messina. Anche per questa ragione l’associazione “Gianluca Congiusta Onlus” parteciperà domani, giovedì 4 novembre, alla manifestazione indetta dagli studenti per evitarne la chiusura

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Stati Generali Antimafia -Per un dovere di informazione

Stati Generali Antimafia -Per un dovere di informazione

di Lorenzo Baldo – 27 ottobre 2009
Dalla mafia invisibile al silenzio sulle mafie

E’ Roberto Morrione, ex direttore di RaiNews24, attualmente direttore di LiberaInformazione, il “tutor” di questo tavolo di lavoro. Alla sua determinazione di giornalista dalla schiena dritta si deve l’istituzione di questo fondamentale gruppo operativo.


Morrione introduce la prima parte della giornata illustrando gli obiettivi di questa edizione, non senza aver prima analizzato lo stato attuale nel quale versa la libertà di stampa in Italia.

L’annuale rapporto di Reporters sans frontieres ci ha confinato al 49° posto, come “Paese parzialmente libero”.

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Politicamente scorretto

Politicamente scorretto

Dal 27 al 29 novembre 2009, a Casalecchio di Reno,
torna
Politicamente Scorretto
, il progetto culturale ideato
da Casalecchio delle Culture in collaborazione con Carlo Lucarelli
e Libera Associazioni, Nomi e Numeri contro le mafie.
Dibattiti, testimonianze, reading, proiezioni, laboratori per affrontare
le vicende più oscure della nostra storia con la sola arma della cultura.

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