Le mani della ‘ndrangheta sulle intercettazioni. Il perito avrebbe taroccato le trascrizioni per favorire i capocosca

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Le mani della ‘ndrangheta sulle intercettazioni. Il perito avrebbe taroccato le trascrizioni per favorire i capocosca

Avrebbe cercato di modificare i contenuti di intercettazioni telefoniche ed ambientali per favorire le cosche di ‘ndrangheta della Piana di Gioia Tauro. E’ questa l’accusa con la quale stamane gli agenti della squadra mobile di Reggio Calabria hanno arrestato Roberto Crocitta, esperto di trascrizioni di intercettazioni telefoniche ed ambientali

I particolari delle indagini sono state illustrate, nel corso di una conferenza stampa, dal procuratore della Repubblica di Reggio Calabria, Ottavio Sferlazza, dal procuratore aggiunto, Michele Prestipino, e dai vertici della Squadra mobile, diretta da Gennaro Semeraro.

In cambio dell’intervento sulle trascrizioni – hanno reso noto gli inquirenti – il perito avrebbe ricevuto somme di denaro dalle cosche della ‘ndrangheta. L’attivita’ di Crocitta e’ stata scoperta e sventata dalla Procura che ha presentato delle nuove consulenze al Gip dalle quali sono stati ricavati i reali contenuti delle intercettazioni

”Quella di oggi – ha detto Sferlazza – e’ un’operazione significativa che colpisce la cosiddetta ‘area grigia’ che, in questo caso, si muoveva a sostegno di elementi di primo piano delle cosche mafiose della piana di Gioia Tauro per alleggerire il quadro probatorio delle intercettazioni.

Nel caso oggetto di indagine il perito avrebbe potuto vanificare, con abilita’, il contenuto reale delle intercettazioni, offrendo cosi’ l’opportunita’ di essere scarcerati a personaggi della criminalita’ organizzata come Antonio Dinaro, Francesco Pesce e Giuseppe Bellocco.


Tutto cio’, ovviamente, non e’ avvenuto perche’ gli Uffici di Procura hanno presentato una loro consulenza di parte al Gip da cui si evinceva chiaramente il contenuto delle intercettazioni, con il conseguente arresto di Roberto Crocitta”.

Prestipino, nel suo intervento, ha ricordato ”quanto detto recentemente da don Pino De Masi, secondo cui, nella piana di Gioia Tauro, alcuni professionisti hanno ormai abdicato al loro ruolo, favorendo le attivita’ criminali. Questa ordinanza, infatti, conferma quanto andiamo dicendo da molto tempo, ovvero, che la forza della ndrangheta e’ fuori dalla ndrangheta. In questi anni abbiamo arrestato avvocati, appartenenti alle forze dell’ordine e tecnici, dimostrando come la ‘ndrangheta ormai e’ dentro la societa’ a vari livelli. Questa e’ una vicenda brutta, ma spero serva da monito”