Diario dal campo di Libera-Don Milani- 3° giorno

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Diario dal campo di Libera-Don Milani- 3° giorno

di Giovanna Arcolaci


 

21.7.2011 GIORNO 3

Sarò breve oggi, la stanchezza è tanta così come le cose da fare.

Abbiamo passato la mattinata a parlare di Mafia e della storia delle mafie, delle loro caratteristiche.

Le mafie nascono nel sud Italia nel periodo dell’unità nazionale, sono quindi un fenomeno antichissimo.

Si ragiona sulle caratteristiche del reato di associazione criminale di stampo mafioso,

che è caratterizzato dalla forza di intimidazione del vincolo associativo, dalla condizione di assoggettamento che ne deriva e dalla condizione di omertà che genera.

Discutiamo delle diverse strutture con cui la mafia si organizza, l’organizzazione verticale e gerarchica di Cosa Nostra, e la struttura orizzontale della ‘ndrangheta.  Quest’ultima permette all’organizzazione mafiosa  di non rimanere senza “guida” laddove un Boss venga colpito, di non avere pentiti e laddove questi dovessero esserci conoscono solo i fatti e le dinamiche del proprio territorio di azione. Ogni famiglia infatti agisce autonomamente sul proprio territorio.

Parliamo poi del ruolo che hanno le leggende e i riti di affiliazione per attirare i giovani…

Di “armatura ideologica coscientemente indirizzata a catturare fascino e simpatia ed a creare attorno ai mafiosi fascino e malìa” parla Enzo Ciconte.

Ci interroghiamo su consenso della popolazione, sul perché i mafiosi non vengano isolati…

Riprendiamo tanti dei temi affrontati ieri… ne riparleremo ancora sicuramente.

Dopo pranzo invece siamo tornati a lavorare.

Oggi in un bene confiscato ad un mafioso, una casa enorme, credo di aver contato almeno 6 stanze più due bagni.

E’ un bene confiscato, il Comune non ha ancora potuto assegnarlo in quanto è stato fatto dai proprietari un ricorso al tar, se non ho capito male. Ma prevedono entro un anno di poter aprire il bando per l’assegnazione. Nel frattempo è stato temporaneamente concesso al Don Milani perché lo rimetta a posto.

Sembra che sia una casa ancora in costruzione… prima di andare via hanno tolto tutto…ovviamente i mobili, ma anche i sanitari, porte, infissi, lampadari, persino le prese elettriche.

Pare che usino così, anzi, in genere spaccano tutto quello che possono prima di lasciare il bene confiscato.

Al piano di sopra vive la famiglia di questo mafioso, Rocco Schirripa. Immaginiamo non siano molto contenti di vederci li.

Noi entriamo comunque, “invadiamo” casa, giriamo tutte le stanze, apriamo le finestre…

Poi iniziamo a lavorare. Si comincia dal giardino intorno alla casa, enorme e con erbacce altissime e materiali di ogni genere buttati li. Lo ripuliamo armati di pale, rastrelli, zappe, forconi…

Nel frattempo ci osservano dalle finestre, lo vediamo, la cosa non ci turba più di tanto, anzi, iniziamo a cantare tutti insieme mentre lavoriamo.

E’ l’immagine della società civile che si riprende ciò che è proprio.

Ci fermiamo nel cortile a parlare del programma di domani, ci aspetta la camminata della memoria.

Andremo da Bovalino a Pietra Cappa, posto dove sono stati ritrovati i resti di Lollò Cartisano, ultimo sequestrato dalla ‘ndrangheta.

Ci accompagneranno nel cammino i familiari di molte vittime di mafia,  Don Ciotti, e altri gruppi.

Sarà una giornata intensa credo.

Mario Congiusta ci parla dei sequestri in Calabria, ci racconta alcune storie e risponde alle nostre domande.

Questa sera al centro faremo festa, viene a trovarci un musicista del posto.

Mentre lo aspettiamo ci divertiamo insieme come in ogni momento libero che abbiamo… accesissime sfide di calciobalilla e ping pong, gare di flessioni, cantate sotto la doccia, lettura dei giornali, discussione di qualche libro letto, scherzi da fare a qualcuno del gruppo…

e come sempre dalla cucina arrivano profumi buonissimi, ci stanno proprio viziando questi cuochi… ieri sono andata in cucina e gli ho chiesto se mi vogliono sposare 😉

Il campo continua…