Buon compleanno Mistya

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Buon compleanno Mistya

Scritto da Domenica Bumbaca   

Domenica 30 Novembre 2008

LOCRI – È festa nei cuori degli uomini e delle donne della Cooperativa Mistya. C’è il sorriso nei loro volti. C’è energia nei loro corpi. C’è entusiasmo nel raccontare agli altri 20 anni di cooperativismo a fianco di un progetto per la vita. La Cooperativa Mistya, realtà nata nel 1988, sabato sera nella sede di Fondazione Zappia, ha voluto festeggiare il suo compleanno con gli amici, con le associazioni.

In un’atmosfera accogliente, la presidente Carmela Santo, la collaboratrice Patrizia Prestia, gli operatori e i ragazzi de “La Gurfata” hanno immortalato il loro ventennio per ricordare tutti i progetti realizzati fin’oggi, per testimoniare il loro impegno ed esprimere il loro senso di “Re- esitenza”, in un territorio come quello della Locride, difficile e ambiguo.

E mentre ognuno raccontava la propria esperienza, qualcuno narrava aneddoti simpatici, qualcun altro ringrazia la Mistya per avergli ridato la possibilità di “vivere”, la presidente Santo ci confida il suo amore, il suo impegno, la sua vita a fianco dei deboli. Non sono necessarie molte parole, basterebbe guardare le persone accanto a lei, gente che sorride, gente che oggi non sta in strada, gente impegnata.

A tutte le persone che hanno avuto la possibilità di incontrarla, lei con umiltà, ha sempre dato un’opportunità di lavoro e di vita.

La presidente afferma: “Abbiamo sempre lavorato a servizio degli altri, attraverso programmi mirati alle esigenze dei singoli, destinati alle donne, agli ex tossicodipendenti, ex detenuti e ai diversamente abili”. Si commuove quando fa memoria delle progettualità realizzate con partner importanti come il Ministero di grazia e giustizia, il progetto Osmosis, il reinserimento lavorativo e sociale di soggetti svantaggiati. E adesso si continua sempre con loro, con il turismo sostenibile, con iniziative sui richiedenti asilo politico e il prossimo progetto è rivolto alla psichiatria, costruendo luoghi per assistenza, dando anche posti di lavoro e di aggregazione.

Alcuni dicono di fare, noi lo facciamo e i risultati si vedono – chiosa la responsabile. I destinatari delle opere della cooperativa, per noi non sono numeri, ma vite, volti e noi con loro stasera festeggiamo”. La presidente Santo si rattrista a pensare che dopo anni di sacrifici probabilmente dovranno lasciare la casa nella quale hanno sempre vissuto.

A scontrarsi su tale decisione, la stessa sera della festa, è stato il sindaco di Locri: “Nessuno vuole togliervi la sede, ma l’edificio dovrà essere sottoposto a ristrutturazione e poi potrete, in locali idonei insieme ad altri continuare a svolgere le vostre attività” di concerto con il consiglio di Amministrazione (di cui Piero Schirripa è presidente). Ma Carmela Santo, al momento non ha nessun altra sede e poi non intende cooperare con chi, secondo la sua ferma concezione, salvaguarda solo i propri interessi, celandosi sotto il no profit. “I nostri sono 20 anni di presenza attiva sul territorio e di re-esistenza: “Ri-nascita e resistere, perché non è semplice allontanare i falsi che si camuffano dietro progetti sulla legalità”.

Nella sala intanto la festa continua, arrivano i responsabili del Ministero di Grazia e Giustizia, il presidente della Banca etica, gli Scout di Cetraro 1, gli amici dell’Africa, e poi Liliana Carbone e Mario Congiusta, c’è la famiglia Laganà, colpita dall’agguato avvenuto mesi fa a Melito Porto Salvo, ferendo il piccolo Antonio. Dalle loro voci arriva un segnale a non fermarsi di fronte all’ingiustizie, a camminare sempre a testa alta richiamando il proprio diritto alla vita e al rispetto umano.

Arriva la torta ed è Patrizia Prestia che consegna agli ospiti, agli amici, una candelina da mettere sulla grande torta dei 20 anni di RE- ESISTENZA. Questi anni sono gli anni di tutti noi – dichiara l’educatrice – di tutte quelle persone che credono al riscatto sociale e contribuiscono al proseguimento delle nostre attività, instaurando quella famosa rete di sinergie, una rete costruita con onesti”. Rimangono accese le candeline, non si spegneranno, perché è la loro luce che dovrà continuare a risplendere negli occhi di “Mistya”, la luce accompagnerà la cooperativa per altri intensi 20 anni.