A Buccinasco la pizzeria lavasoldi

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 BUCCINASCO 01/09/2008Ritrarre l’invisibile. È l’impresa riuscita al giornalista e regista Ruben Oliva, e al giornalista Enrico Fierro, che hanno realizzatoil primo documentario sulla ’Ndrangheta: La Santa, viaggio nella ’Ndrangheta sconosciuta, edito da Rizzoli. «Per raccogliere il materiale utile a questo nostro lavoro – spiega Ruben Oliva – abbiamo girato il mondo. Perché la ’Ndrangheta è un fenomeno internazionale, con basi in tutti i continenti, e non un semplice elemento folkloristico calabrese».

Parlano le cifre, snocciolate nel documentario da Vincenzo Macrì, sostituto procuratore della Direzione nazionale antimafia: è addirittura riduttivo dire che la ’Ndrangheta fatturi il 3,5 per cento del Pil italiano, ovvero 100mila miliardi delle vecchie lire. «Eppure – denunciano Oliva e Fierro – della ’Ndrangheta non si parla». Per questo La Santa, nome che si è data l’organizzazione mafiosa dopo la riorganizzazione effettuata in seguito allo scandalo P2, è ormai una istituzione fra le istituzioni. «I figli della Ndrangheta – dichiara Enrico Fierro – sono avvocati, economisti. Le famiglie di santisti, oltre a reclutare manovalanza fra gli incensurati, hanno preteso che i figli studiassero, così da guadagnarsi posizioni importanti nella società».

«La ’Ndrangheta – aggiunge Ruben Oliva – come nel caso clamoroso della pizzeria di Buccinasco, non reinveste semplicemente i capitali proventi dello spaccio internazionale. Bada che i soldi “ripuliti” fruttino a loro volta. Per questo i locali della ’Ndrangheta sono ben tenuti, funzionano economicamente». Anche al Nord. «Qui – sostiene Oliva – agisce negli appalti, negli investimenti immobiliari e nel traffico di cocaina. Ma lo fa con discrezione: i “santisti” sembrano persone comuni, insospettabili». Quasi invisibili. «Per contrastarli – suggerisce il regista – serve parlarne apertamente, informare la gente. Passi avanti si sono fatti anche a Buccinasco, dove il Consiglio comunale, sulla spinta dell’associazione Libera, ha costituto una commissione che ha valutato caso dopo caso l’assegnazione degli immobili confiscati all’organizzazione».

Davide Bortone
 Scritto da: DB – davide.bortone@cronacaqui.it