Mafia, la protesta dei parenti delle vittime

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DA QUATTRO GIORNI INCATENATI DAVANTI ALLA PREFETTURA
Mafia, la protesta dei parenti delle vittime

Chiedono l'equiparazione giuridica al trattamento previsto per le vittime del terrorismo

PALERMO – «Siamo davanti alla Prefettura di Palermo ma lo Stato non se ne è accorto e continua a non tutelarci. Ma noi continueremo a stazionare qui davanti finchè non si muoverà qualcosa». Parla Tina Montanaro. Da quattro giorni la vedova di Antonio Montinaro, uno degli agenti di scorta del giudice Giovanni Falcone ucciso nella strage di capaci del 23 maggio '92, staziona con un'altra trentina di familiari di vittime della mafia davanti alla Prefettura di Palermo per chiedere «lo stesso trattamento delle vittime del terrorismo». In particolare la richiesta è che venga inserita nella legge finanziaria la norma che dovrebbe equiparare il risarcimento economico che spetta loro da parte dello Stato a quello previsto per le vittime del terrorismo.

CUFFARO SOLIDALE – Lunedì mattina il presidente della regione Salvatore Cuffaro ha stretto la mano a tutti e ha parlato con Sonia Alfano, figlia di Giuseppe Alfano, il giornalista di Barcellona Pozzo di Gotto (Messina) assassinato nel gennaio 1994. Il governatore ha promesso che sarà ogni mattina con loro a manifestare e ha sottolineato che chiederà al governo nazionale di «non creare vittime di serie A e quelle di serie B», sollecitando in tal senso il presidente del Consiglio Romano Prodi.«INDIGNATA» – Si dice «indignata per il silenzio dei media e delle istituzioni» nei confronti dei familiari delle vittime della mafia Rosaria Costa, vedova di Vito Schifani, uno dei tre agenti di scorta trucidati nella strage di Capaci. Fu lei, dal pulpito del Pantheon di Palermo, a pronunciare durante i funerali un appello accorato, rivolgendosi direttamente ai mafiosi: «Io vi perdono, ma voi dovete inginocchiarvi se avete il coraggio di cambiare». Aggiungendo subito dopo tra i singhiozzi: «tanto loro non cambiano…». Rosaria oggi vive al Nord, si è rifatta una vita, ma non ha dimenticato. Per questo dice di volere manifestare tutta la propria solidarietà a chi ha condiviso il suo stesso dolore.

Esprimo la mia piena solidarietà agli amici incatenati per protesta davanti alla Prefettura di Palermo.
Vi sono accanto con il cuore, ma se lo Stato non mantiene le promesse  sono pronto ad unirmi a Voi.

Mario Congiusta

Le risposte della politica:

 

MAFIA: LUMIA (PD), NON POSSONO ESSERCI VITTIME DI SERIE B

(AGI) – Palermo, 19 nov. – “Una vicenda che ha davvero dell’incredibile. Perche’ incredibile e’ il solo sospetto che vi possano essere in questo Paese vittime di serie A, quelle del terrorismo, e vittime di serie B, quella della mafia. Sappiamo tutti che cosi’ non e’ ne’ puo’ essere e che un segnale chiaro e immediato va dato nella direzione di una piena parificazione di trattamento. In questo senso sollecito fortemente il governo ed esprimo ai familiari delle vittime di mafia la mia piena solidarieta’ e la mia vicinanza”. Lo dice il vicepresidente della commissione parlamentare Antimafia, il deputato del Pd Giuseppe Lumia, in merito alla protesta dei parenti delle vittime di mafia che da cinque giorni sono incatenati davanti ai cancelli in segno di protesta dopo che al Senato e’ caduto l’emendamento della finanziaria che li avrebbe equiparati alle famiglie delle vittime del terrorismo. Questa mattina anche il presidente della Regione siciliana, Salvatore Cuffaro, si e’ recato da loro annunciando la convocazione della giunta mercoledi’ prossimo, “per chiedere ufficialmente al governo nazionale di intervenire al fine di non creare vittime di serie A e di serie B”. (AGI)
Mrg

MAFIA/ GOVERNO: SI LAVORA PER EQUIPARAZIONE A VITTIME TERRORISMO

Roma, 19 nov. (Apcom) – "La Presidenza del Consiglio, d'intesa con il ministero dell'Economia e delle Finanze, ha allo studio la possibilità di pervenire, fin dalla Finanziaria 2008, al riconoscimento del medesimo trattamento vitalizio previsto dalla legge per i parenti delle vittime del terrorismo anche ai parenti delle vittime della mafia e del dovere, così come pressantemente richiesto dalle associazioni e dalla commissione Antimafia". E' quanto assicura una nota di palazzo Chigi. I familiari dei caduti per mafia da giovedì scorso hanno avviato una manifestazione permanente di protesta per chiedere di equiparare i caduti per mano di mafia alle vittime del terrorismo.

"Tale possibilità rientra nell'equiparazione, da molti anni richiesta, dei benefici previsti per le vittime del dovere e della criminalità organizzata e loro familiari a quelli previsti per le vittime del terrorismo, avviata con il riconoscimento, nel decreto collegato alla Finanziaria 2008, di uno stanziamento iniziale di 170 milioni di euro relativi alla cosiddetta 'speciale elargizione'", precisa la nota.

MAFIA: FORGIONE, OK IMPEGNO GOVERNO MA ORA ATTO FORMALE CAMERE

(AGI) – Palermo, 19 nov. – “E’ positivo che il governo riconfermi la sua disponibilita’ a parificare i trattamenti gia’ con la Finanziaria 2008, in discussione attualmente alla Camera. Ritengo pero’ opportuno che ci sia un atto formale anche delle Camere che riconfermi tempi ed obiettivi, e in questo senso ho presentato un ordine del giorno sottoscritto da tutte le forze politiche presenti alla Camera che spero venga accolto da tutti”. Lo afferma Francesco Forgione, presidente della commissione parlamentare Antimafia, commentando la nota di Palazzo Chigi in ordine allo studio della possibilita’ di pervenire, fin dalla finanziaria 2008, al riconoscimento del medesimo trattamento vitalizio previsto dalla legge per i parenti delle vittime del terrorismo anche ai parenti delle vittime della mafia e del dovere. Da cinque giorni parenti delle vittime della mafia sono incatenate davanti ai cancelli della prefettura di Palermo in segno di protesta dopo che al Senato e’ caduto l’emendamento della finanziaria che li avrebbe equiparati alle famiglie delle vittime del terrorismo. (AGI)
Mrg

MAFIA/ AMATO: INAMMISSIBILI DIFFERENZE CON VITTIME TERRORISMO


"Non può non esserci omogeneità nei trattamenti"

postato 20 ore fa da APCOM

Roma, 20 nov. (Apcom) – "Non è ammissibile alcuna differenza tra le vittime del terrorismo, le vittime della criminalità organizzata e quelle del dovere. Lo Stato ha provveduto finora con leggi successive, ma non può non esserci omogeneità nei trattamenti che ne conseguono. Questa deve essere la volta per concludere il processo in questo senso". Lo ha detto il ministro dell'Interno, Giuliano Amato.