Lo Piccolo in carcere dopo 24 anni di latitanza. Ora si studiano i suoi ‘pizzini’

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Lo Piccolo in carcere dopo 24 anni di latitanza. Ora si studiano i suoi 'pizzini'

Per il boss Salvatore Lo Piccolo, indicato da molti come il nuovo capo di Cosa Nostra palermitana dopo la cattura di Bernardo Provenzano, questa è la prima serata in carcere dopo 24 anni di latitanza. Già mercoledì Lo Piccolo potrebbe essere in aula per l'udienza del processo "Grande mandamento" in cui è imputato. Unanime la soddisfazione del mondo politico siciliano per la cattura dei boss. Il mondo politico ha fatto i complimenti a magistrati e polizia; dal premier Romano Prodi al presidente della Regione, Salvatore Cuffaro.

Lo Piccolo è stato arrestato questa mattina in una villa nelle campagne di Giardinello, a pochi chilometri da Palermo, "il Barone", 65 anni, ricercato dal 1983, era con il figlio e braccio destro Sandro, 32 anni, latitante dal 1998, e ad altri due mafiosi da tempo ricercati, Gaspare Pulizzi e Andrea Adamo. Il primo e' ritenuto degli uomini di fiducia di Lo Piccolo, 'reggente' della famiglia mafiosa di Carini, il secondo una figura al vertice del clan mafioso di Brancaccio.

La villa, usata da Lo Piccolo come sede di summit mafiosi, secondo alcune voci sarebbe stata individuata grazie a indagini partite da informazioni fornite da Francesco Franzese, collettore del 'pizzo' per conto dei Lo Piccolo e arrestato il 2 agosto scorso nel suo covo di Palermo, dove è stata trovata anche la sua collezione personale di 15 Rolex. Ma nel pomeriggio il procuratore capo di Palermo, Francesco Messineo, ha sottolineato che "il boss Francesco Franzese non è  un pentito di mafia, non collabora con la giustizia. E' una notizia destituita da fondamento".

L'operazione a Giardinello ha avuto fasi drammatiche: gli uomini della sezione "Catturandi" della Squadra Mobile di Palermo tenevano sotto controllo da un paio di mesi la villetta e questa mattina col binocolo hanno avvistato i Lo Piccolo giungere a bordo di una Toyota con Pulizzi al volante. Poco dopo su un'altra auto è giunto Adamo e a questo punto è scattato il blitz. I mafiosi si sono asserragliati in un casolare vicino protetto da un cancello di ferro, nell'estremo tentativo di resistere.

Per convincerli alla resa i poliziotti hanno sparato alcuni colpi in aria e i latitanti sono usciti uno per uno con le mani sopra la testa. Sandro Lo Piccolo è scoppiato in lacrime davanti agli agenti, e ha gridato: "Ti amo papà". Poi i quattro sono stati caricati su un elicottero della polizia per essere trasferiti nell'aeroporto militare di Boccadifalco e da qui in questura.

Nella villa, oltre a otto pistole con silenziatori e munizioni, sono stati sequestrati anche diversi 'pizzini' e documenti ritenuti molto interessanti e ora al vaglio dei magistrati della Dda che hanno coordinato l'operazione, il procuratore aggiunto Alfredo Morvillo e i sostituti Gozzo, Del Bene e Paci, che hanno già effettuato un sopralluogo nella casa. I proprietari dell'immobile sono stati fermati dalla polizia e la loro posizione viene adesso valutata dagli inquirenti.