Maxisequestro alla ‘ndrangheta

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 Maxisequestro alla 'ndrangheta

A Cornaredo da oltre 11 anni vive nell'ombra. Un boss della 'ndrangheta alla vecchia maniera. Potente ma invisibile.

Capace di scampare a pesanti condanne per associazione mafiosa. Questo è Costantino Mangeruca, nato ad Africo 73 anni fa, una dichiarazione dei redditi da impiegato e un patrimonio di 30 milioni di euro distribuito in 35 beni immobili sequestrati ieri dai carabinieri di Crotone. Di questi ben 32 sono nell'hinterland di Milano. Su tutti una villa da mille e una notte in via Gallarate 110 a Pregnana Milanese. Ma anche 4 lussosi appartamenti in via San Carlo 88 a Cornaredo, dove il boss maschera i suoi affari illeciti dietro ai 650 metri quadri del suo mobilificio in via Vanzago 52. Un businness alimentato da stretti legami con la cosca di Salvatore Morabito di Africo. Quello che fino a pochi mesi fa dettava legge all'interno dell'Ortomercato. I Morabito oggi riciclano i milioni della droga a Stoccarda in Germania. Affari cui si abbevererebbero anche i Mangeruca, legati in Calabria al clan Marincola-Farao di Cirò Marina. In città sono, inoltre, noti i collegamenti con le cosche di Platì che stanno a Buccinasco. Su tutte i Barbaro-Papalia. Anche per questo all'epoca del sequestro di Alessandra Sgarella (dal dicembre '97 all'agosto '98), Costantino Mangeruca fu messo sotto osservazione – ma non indagato – dalla polizia.
Davide Milosa dmilosa@rcs.it