Imprenditori e Manager uniti contro la mafia.
Una resistenza corale che deve coinvolgere tutta la società; Lo Stato deve dare sempre più una forte risposta alla domanda di normalità, con ogni mezzo, con le forze dell’ordine, con la magistratura e con l’esercito per arrivare al controllo del territorio.
“La ribellione di un’azienda a mafia e racket deve essere omogenea e deve coinvolgere tutti: l’imprenditore, i dirigenti, gli operai, i fornitori e le istituzioni. Solo così la mafia potrà davvero essere sconfitta e le aziende potranno svilupparsi alla pari, anche in un territorio difficile come il nostro”.
Oggi a Palermo, nella sede di Confindustria Sicilia, al seminario conclusivo del corso di formazione per manager d’azienda “Creare valore = Gestire conoscenza” finanziato da Fondirigenti e gestito da Confindustria Palermo, Federmanager e Sdi, ha fatto scalpore la testimonianza di coraggio di Pietro Federico, dirigente della Acqua Mangiatorella, società con sede in Calabria e stabilimento in Sicilia, per due anni minacciata e tutelata dallo Stato con vigilanza armata ventiquattro ore su ventiquattro. “Oggi per un’impresa in Sicilia è più facile denunciare rispetto alla nostra esperienza – ha aggiunto Federico – ma sarà sempre più importante la pronta risposta dello Stato. Il bisogno di sicurezza è aumentato. Il nostro messaggio agli altri imprenditori e colleghi è questo: collaborare è importante, lo è altrettanto il non essere soli”. Gli ha fatto eco Ettore Artioli, vicepresidente nazionale di Confindustria, commentando la notizia dell’odierno arresto di estortori a Catania e dell’aumento di denunce da parte degli imprenditori siciliani: “C’è una forte presa di coscienza da parte delle nostre imprese – ha detto Artioli – , e stiamo vivendo una fase felice della lotta alla mafia. Ma è giunta l’ora di fare compiere a questa emergenza un salto di qualità: bisogna passare dalla resistenza, che deve essere corale e deve coinvolgere tutta la società, ad una condizione di sviluppo economico possibile e nella quale non ci siano più imprese vittime. Questo significa che lo Stato deve dare sempre più una forte risposta alla domanda di normalità per le imprese, e deve garantire, fra le condizioni dello sviluppo al Sud, la sicurezza. Lo deve fare in qualunque modo, con le forze dell’ordine e la magistratura dotate di più uomini e mezzi, con l’esercito, purché vi sia certezza del controllo del territorio. Noi non chiediamo facilitazioni per chi si ribella e denuncia, ma solo il non avere il problema della sicurezza fra i costi aggiuntivi che frenano la competitività del sistema produttivo”. Una delle parole chiave della formazione dei manager oggetto del seminario di oggi è stata proprio “coraggio”, con l’ausilio di brani musicali, testimonianze e recita di brani, fra cui l’ “Orazione a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino nel giorno di San Rocco” di Salvo Licata. Il direttore generale di Federmanager, Giorgio Ambrogioni, ha dichiarato che “dove c’è coraggio si crea sviluppo. In un Paese dove non si decide, quando un manager ha dimostrato coerenza con ciò che chiede il Paese e ha difeso l’orgoglio di creare valore e sviluppo e si è assunto la responsabilità delle proprie azioni, si sono registrati progetti che per ogni euro di denaro pubblico hanno convogliato 350 euro di risorse private. Anche nella resistenza al racket per affermare la libertà d’impresa, il manager deve sapere decidere e avere coraggio assieme al suo imprenditore”.
Massimo Plescia, amministratore della Sdi e responsabile del progetto, ha fatto un bilancio del corso: “Trentadue dirigenti di 14 imprese siciliane impegnati pienamente in questa formazione innovativa rappresentano il ‘seme’ che contaminerà positivamente altre aziende dell’Isola. Oltre alle 78 aziende che hanno contribuito alla definizione dei fabbisogni e del modello di formazione ‘on demand’ che da oggi è disponibile per tutti i manager tramite ‘pillole formative’, abbiamo ricevuto numerose richieste di andare avanti con queste esperienze di outdoor training misto a teoria, pratica, formazione a distanza e casi aziendali, che sicuramente ripeteremo per fare crescere negli uomini questi valori di coraggio e resistenza civile che aiutano a creare valore e sviluppo in Sicilia”.