Comitato referendario in campo per il burc

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Presentato il quesito agli uffici del consiglio regionale

  

Ieri splendeva il sole a Reggio. Una coincidenza che, nella sostanza, rappresenta un buon auspicio per tutti coloro che vorrebbero un raggio di sole illuminante sulla grigia stagione della massima assemblea calabrese. Grigiore che diventa buio pesto allorquando si pronuncia la parola BURC

Vuoi perché la parolina magica richiama alla mente certi stili oscurantisti mediorientali, vuoi perché la trasparenza così tanto invocata a destra e a manca, viene meno proprio in una Regione martoriata dal malaffare, l’iniziativa portata avanti dal comitato referendario per l’abrogazione  del comma 4, dell’art. 29 della legge regionale n.7 del 21 agosto 2006, assume una rilevanza particolare.
LA MATERIA DEL CONTENDERE
Ieri mattina i dieci volenterosi firmatari del comitato referendario sono giunti a Palazzo Campanella con una speranza nel cuore: che non si debba fare ricorso al referendum abrogativo per ristabilire che Le delibere della Giunta regionale, i provvedimenti amministrativi dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale, del Presidente della Giunta regionale, e comunque tutti gli atti che comportino oneri a carico del bilancio regionale, devono indicare la relativa copertura finanziaria e vengono pubblicati sul Bollettino Ufficiale della Regione Calabria entro il quindicesimo giorno successivo a quello della loro emanazione”. E si, perché il comma 4 di cui sopra, in pratica, abroga il comma 2 dell’art. 32 della legge regionale 26 giugno 2003, che per l’appunto garantiva la trasparenza sugli atti regionali. Si tratta della prima richiesta referendaria abrogativa, in ambito calabrese, che ha la sua ragione d’essere grazie al Nuovo statuto della Regione Calabria, che contempla la possibilità di indire un referendum popolare per l’abrogazione totale o parziale di una legge. Ieri mattina il quesito è stato consegnato alla segreteria dell’ufficio di presidenza del Consiglio regionale che ha chiesto almeno una settimana di tempo per vagliarne l’ammissibilità. Se arriverà l’ok, il comitato comincerà la raccolta delle cinquantamila firme occorrenti per rendere valida l’iniziativa referendaria. A meno che, per dirla con il comitato, «non ci sia nel frattempo un ravvedimento del Consiglio»
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ADESIONE TRASVERSALE
Il comitato referendario ha affidato a dieci firmatari il compito di recarsi in riva allo Stretto per la presentazione del quesito: Vincenzo Capelluto (Ulixes); Antonio Palermo (Bella ciao); Mario Congiusta (Fondazione Gianluca Congiusta); Francesco Garofano (Centro Studi “Giuseppe Lazzati”); Silvio Gambino, preside della facoltà di Scienze politiche dell’Unical; Antonino Spadaro e Carmela Salazar, docenti dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria; Sergio Genco, (segreteria regionale Cgil); Domenico Zannino, (segreteria regionale Cisl); Teodoro Tauro,  (segreteria regionale Uil). Ognuno di loro rappresenta un pezzo della società civile. Silvio Gambino in particolare ci tiene a sottolineare che l’iniziativa non deve essere assolutamente etichetettata come «un atto rivoluzionario». Ricostruisce la vicenda con minuzia, rende merito a CO di essere «il primo giornale libero ad aver offerto un’ananlisi specifica sulla materia», e riconosce al’associazione Ulixes di «aver avuto il coraggio civile di ricevere il testimone» e chiarisce: «la legge attuale garantisce i dati sensibili dei singoli, ma non si può accettare che alcuni atti, che prevedono un impegno di spesa, non abbiano più pubblicità». Insieme ai dieci firmatari auspica che non ci sia bisogno del referendum abrogativo ricordando che «esiste anche una proposta di legge firmata da Salvatore Magarò che nei contenuti è simile alla nostra richiesta». Tuttavia la voglia di partecipazione sembra aver già contagiato ampi settori della società civile, diventando trasversalismo con l’adesione di alcuni parlamentari calabresi, da Fernando Pignataro a Nuccio Novene, da Angela Napoli a Franco La Ratta, da Mario Tassone a Giancarlo Pittelli.Esiste già un casella di posta (referendumcalabria@yahoo.it) per continuare ad aderire all’iniziativa. 
CLAUDIO LABATE
c.labate@calabriaora.it