Si dimetta la Commissione Regionale Antimafia.

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Agli arresti domiciliari il vicepresidente Dionisio Gallo.

Già nel passato avevamo chiesto le dimissioni della Commissione Regionale Antimafia per l’inutilità della stessa e per aver nutrito dubbi, sulla limpidezza di alcuni consiglieri che la compongono.

Per rispetto nei confronti della Magistratura e delle Autorità inquirenti, pur non volendo entrare nel merito della vicenda, che vede il consigliere Dionisio Gallo coinvolto nell’operazione PU.MA non possiamo considerare l’accaduto con leggerezza.

E’ pur vero che un avviso non toglie dignità alle persone, per come dichiarato dall’On.Tassone, anzi, aggiungiamo noi, l’avviso è a garanzia dell’indagato.

Ma nel caso specifico si tratta di arresto (anche se domiciliare) e l’accusa non è delle più leggere, se è vero che trattasi di corruzione e voto di scambio.

Ci dispiace contraddire l’On. Tassone ma oggi, nessuno può dichiarare che il proprio partito non ha mai accolto delinquenti e collusi. Purtroppo in tutti i partiti ci sono delinquenti e collusi non essendoci alla base alcuna selezione se non quella del numero dei voti portati.

Se i Magistrati aprono delle indagini nei confronti di uomini politici, non possiamo certo pensare che ci sia un accanimento da parte degli stessi, né possiamo pensare che tutti i Magistrati abbiano contratto la malattia di "Creutzfeldt-Jacob”.

Se dovesse essere vero che nel consiglio regionale vi sono 26 (oggi 27) indagati o inquisiti, corrispondenti al 54% dell’intero consiglio, applicando le stesse regole percentuali, nella Commissione Regionale Antimafia se ne annidano almeno sei.

Se poi volessimo scendere nei particolari, nel passato abbiamo anche assistito al tentativo di distribuire soldi alla mafia con una proposta di legge (vedi la 53/8) che solo nella titolazione era a favore delle vittime della criminalità ma nella realtà era a favore della criminalità stessa.
Si dimetta quindi questa commissione, divenuta offensiva verso tutti i Calabresi ed in particolare verso i Calabresi che sono state vittime di quella criminalità che la stessa avrebbe dovuto combattere.

Etica, morale e pudore vorrebbero che i membri di tale commissione, tornassero nelle loro dimore abituali:

Se Consiglieri onesti (ce ne sono), nelle loro case, insieme ad i loro cari.

Se volpi (ce ne sono), nelle loro tane in compagnia dei volpacchiotti.

Se topi (ma non vogliamo pensare che ce ne siano), nelle fogne dalle quali ne sono usciti.

I Calabresi onesti sono nauseati di commissioni composte da persone di dubbia moralità.

La Commissione Regionale Antimafia, se necessaria, va ricostituita con regole che non lascino dubbio alcuno sui componenti.
Li vogliamo immacolati e candidi come lo striscione bianco dei RAGAZZI DI LOCRI. 

Siamo anche a dir poco infastiditi, dalla continua usurpazione di titoli da parte di tanti consiglieri regionali che si firmano Onorevoli, violando l’art.498 del C.P. essendo tale titolo riservato ai Deputati della Repubblica.

I Calabresi onesti sono, indignati, nauseati e forse disperati. Ma non sono stanchi di combattere per il riscatto della propria terra.

La storia insegna che quando un popolo è alla disperazione la sua reazione potrebbe diventare incontrollabile.

 ucceo goretti