Nota Stampa Congiunta

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Locri, 9 ottobre 2006

NOTA STAMPA CONGIUNTA

“LOCRI UN ANNO DOPO: AMATO E MASTELLA DISPERSI”

In un anno, dopo l’omicidio del Vicepresidente Fortugno, abbiamo cercato in tutti i modi e con tutti i mezzi a nostra disposizione di non far calare il silenzio sulla Locride ed tutte le vittime innocenti cadute in questa che è diventata la guerra dei calabresi onesti contro la ‘ndrangheta. Una guerra che combattiamo da soli, famiglie vittime e coraggiosi ragazzi, una guerra che lo Stato non vuole combattere.

Oltre la denuncia ci abbiamo provato addirittura con una ghiacciata satira dettata dalla sola forza della disperazione regalando nei giorni scorsi una protesi acustica ai nostri evidentemente troppo sordi onorevoli Ministri.
Ora che finalmente i riflettori si stanno riaccendendo su Locri e sulla Calabria riteniamo svolto il nostro compito e non ci resta che attendere, perché di semina ne abbiamo fatta in quest’ultimo anno e speriamo che i frutti non tardino  ad arrivare.
Crediamo sia dovere della politica e delle Istituzioni, Presidente Prodi in primis, rendere conto ai calabresi del non-operato dei suoi Ministri, così come è diritto dei parlamentari e di tutti i rappresentanti istituzionali calabresi essere ascoltati dal Governo, perché rappresentano cittadini, non sudditi.
I calabresi onesti hanno una Dignità che nessuno può svendere o acquistare.
Chiediamo pertanto che siano evase le richieste contenute nelle diverse interrogazioni parlamentari presentate nei mesi scorsi in particolare ai Ministri dell’Interno e della Giustizia Amato e Mastella in merito alla criminalità ed alla giustizia in Calabria.
Urgenti sono le nostre richieste, altrettanto urgenti devono essere le loro risposte.
A tal proposito annunciamo per i prossimi giorni pacifiche manifestazioni rivendicanti Verità e Giustizia fino ad oggi negateci.
E ADESSO IMPEGNAMOCI TUTTI: è nostro diritto che lo Stato faccia assieme a noi il proprio dovere.

Liliana Carbone
(madre di Massimiliano, ucciso a Locri (Rc) il 24 settembre 2004)

Mario Congiusta
(padre di Gianluca, ucciso a Siderno (Rc) il 24 maggio 2005)

Aldo Pecora
(per il Movimento dei ragazzi di Locri “E adesso ammazzateci tutti”)

Rosanna Scopelliti
(figlia del giudice Antonino, ucciso a Campo Calabro (Rc) il 9 agosto 1991)