LOCRIDE: INTERROGAZIONE AL GOVERNO

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IOVENE, COPRIRE ORGANICI MAGISTRATURA E FORZE DI POLIZIA
Interrogazione a risposta scritta
Iovene. – Al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro dell'Interno, al Ministro della Giustizia. – Premesso:

– che gli omicidi commessi nella locride in provincia di Reggio Calabria, in circa 20 mesi (dal settembre 2004 ad aprile 2005), sono complessivamente 28, a cui va aggiunta la scomparsa di un operaio di S. Ilario dello Ionio, del quale non si hanno più notizie dall'agosto del 2005;

– che allo stato risulta che le forze dell'ordine avrebbero individuato e arrestato solo cinque responsabili, apri al 18% dei casi;

– che il 16 ottobre del 2005 davanti al seggio per le primarie allestito a Locri è stato barbaramente ucciso l'On. Franco Fortugno, vicepresidente del Consiglio Regionale della Calabria;

– che a seguito di questo omicidio a Locri è nato spontaneamente un movimento di giovani che si batte contro la mafia;

– che due persone sono state arrestate a Locri per l'omicidio Fortugno;

– che è stata sciolta l'Azienda Sanitaria Locale n. 9 di Locri per condizionamento mafioso. Tra le motivazioni che hanno portato allo scioglimento è ricordata la gestione da parte delle cosche locali, Cataldo e Cordì, di 16 strutture sanitarie private accreditate;

– che a Siderno il 24 maggio del 2005 Gianluca Congiusta, 32 anni, incensurato, titolare di alcuni negozi di telefonia,  viene ucciso da sicari della mafia;

considerato

­- che la situazione nella locride continua ad essere grave, come dimostrano i dati relativi agli omicidi;

– che alla ‘ndrangheta viene attribuita una forte capacità sotto il profilo economico, operativo, militare, una presenza capillare in tutte le regioni del centro e del nord Italia, e in numerosi paesi stranieri, presenza che fa assumere alla mafia calabrese le caratteristiche di una grande organizzazione globalizzata e nel contempo fortemente radicata sul territorio;

– in questi ultimi anni le organizzazioni mafiose in Calabria, hanno esercitato una notevole e sempre crescente pressione su amministratori, sindaci, assessori, esponenti politici e sindacali, imprenditori e commercianti calabresi;

– che, senza contare gli omicidi, sono stati oltre 300 gli episodi contro il mondo politico e imprenditoriale calabresi: telefonate a tutte le ore della notte, lettere minatorie che recavano pallottole e minacce di morte, incendi in danno di civili abitazioni, sedi municipali e automobili, atti intimidatori vari;

si chiede di sapere

– se non si ritenga opportuno accertare i motivi per i quali è così alta la percentuale dei casi irrisolti in Calabria e nella locride in particolare;

– quali misure si intendano adottare per coprire gli organici della Magistratura e delle Forze di Polizia al fine di garantire continuità e qualità delle indagini.