Le mani della ‘Ndrangheta sull’Emilia, 117 arresti. Indagati ridevano dopo sisma del 2012

Altri 46 provvedimenti sono stati emessi dalle procure di Catanzaro e Brescia. Ramificazioni all’estero. In manette anche consigliere comunale forzista di Reggio Emilia. E alcuni imprenditori, tra cui il padre del calciatore Vincenzo Iaquinta. Tra gli indagati il sindaco di Mantova Sodano

di FABIO TONACCI e FRANCESCO VIVIANO

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I tentacoli della ‘Ndrangheta sono arrivati fino in Emilia. Una maxi operazione dei Carabinieri, denominata “Aemilia”, condotta dalla Dda di Bologna ha portato a 117 richieste di custodia cautelare (110 portate a termine, 7 persone risultano irreperibili) e ad oltre 200 indagati, per la maggior parte in Emilia. Altri 46 provvedimenti sono stati emessi dalle procure di Catanzaro e Brescia. Sul campo sono stati impiegati un migliaio di militari con il supporto anche di elicotteri.

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Siderno: Mammì, dopo l’intimidazione subita, si ritira dalle primarie

Siderno: Mammì, dopo l’intimidazione subita, si ritira dalle primarie

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Di barbara Panetta

«Vi chiedo scusa». Termina così la conferenza stampa di Pier Domenico Mammì nel giorno in cui avrebbe dovuto presentare ai sidernesi la sua candidatura alle primarie ed invece lo vede recedere dopo l’intimidazione subita nei giorni scorsi. Otto proiettili ed una tanica di benzina attaccati alla macchina non sono certo il “benvenuto in politica” che si sarebbe aspettato di ricevere.

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‘Ndrangheta: vasta operazione a Roma, arresti. Coinvolta anche una coop di Mafia Capitale

‘Ndrangheta: vasta operazione a Roma, arresti. Coinvolta anche una coop di Mafia Capitale

Sequestrato anche un quaderno con i riti di affiliazione, il ‘codice di San Luca’

Questo è il codice san Luca con cui hanno decifrati 'ndranghetisti

Il codice di San Luca

Sono 31 gli arrestati nell’ambito dell’operazione condotta da Polizia e Guardia di Finanza di Roma nei confronti di un’organizzazione criminale dedita al narcotraffico e collegata alle cosche della ‘ndrangheta calabrese di San Luca.

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Ndrangheta a Roma, covi sicuri e auto pulite per il clan Bellocco: tre arresti

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Nel corso della notte a Roma e Palmi (Rc), i carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Roma, con la collaborazione dell’Arma locale, hanno arrestato tre persone in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip presso il Tribunale di Roma su richiesta della Procura della Repubblica di Roma – Direzione Distrettuale Antimafia.

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I vescovi: «La ‘ndrangheta non è cristiana»

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Andrea Gualtieri

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Buon Natale

Buon Natale

 
Ultimo aggiornamento ( Thursday 28 December 2006 )

 

 

 

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Auguri Scomodi di Don Tonino Bello
Carissimi, non obbedirei al mio dovere di vescovo, se vi dicessi “Buon Natale” senza darvi disturbo.
Io, invece, vi voglio infastidire. Non sopporto infatti l’idea di dover rivolgere auguri innocui, formali, imposti dalla routine di calendario. Mi lusinga addirittura l’ipotesi che qualcuno li respinga al mittente come indesiderati.Tanti auguri scomodi, allora , miei cari fratelli!
Gesù che nasce per amore vi dia la nausea di una vita egoista, assurda, senza spinte verticali e vi conceda di inventarvi una vita carica di donazione, di preghiera, di silenzio, di coraggio.
Il Bambino che dorme sulla paglia vi tolga il sonno e faccia sentire il guanciale del vostro letto duro come un macigno, finché non avrete dato ospitalità a uno sfrattato, a un marocchino, a un povero di passaggio.
Dio che diventa uomo vi faccia sentire dei vermi ogni volta che la vostra carriera diventa idolo della vostra vita, il sorpasso, il progetto dei vostri giorni, la schiena del prossimo, strumento delle vostre scalate.
Maria, che trova solo nello sterco degli animali la culla dove deporre con tenerezza il frutto del suo grembo, vi costringa con i suoi occhi feriti a sospendere lo struggimento di tutte le nenie natalizie, finché la vostra coscienza ipocrita accetterà che il bidone della spazzatura, l’inceneritore di una clinica diventino tomba senza croce di una vita soppressa.
Giuseppe, che nell’affronto di mille porte chiuse è il simbolo di tutte le delusioni paterne, disturbi le sbornie dei vostri cenoni, rimproveri i tepori delle vostre tombolate, provochi corti circuiti allo spreco delle vostre luminarie, fino a quando non vi lascerete mettere in crisi dalla sofferenza di tanti genitori che versano lacrime segrete per i loro figli senza fortuna, senza salute, senza lavoro.
Gli angeli che annunciano la pace portino ancora guerra alla vostra sonnolenta tranquillità incapace di vedere che poco più lontano di una spanna, con l’aggravante del vostro complice silenzio, si consumano ingiustizie, si sfratta la gente, si fabbricano armi, si militarizza la terra degli umili, si condannano popoli allo sterminio della fame.
I Poveri che accorrono alla grotta, mentre i potenti tramano nell’oscurità e la città dorme nell’indifferenza, vi facciano capire che, se anche voi volete vedere “una gran luce” dovete partire dagli ultimi.
Che le elemosine di chi gioca sulla pelle della gente sono tranquillanti inutili.
I pastori che vegliano nella notte, “facendo la guardia al gregge “, e scrutano l’aurora, vi diano il senso della storia, l’ebbrezza delle attese, il gaudio dell’abbandono in Dio.
E vi ispirino il desiderio profondo di vivere poveri che è poi l’unico modo per morire ricchi.
Buon Natale! Sul nostro vecchio mondo che muore, nasca la speranza.

Il processo Congiusta e l’allarme (inascoltato) di Dominijanni

Il magistrato, nel 2007, scrisse al procuratore nazionale antimafia e alla Commissione parlamentare chiedendo una modifica legislativa alle norme secondo cui sono inutilizzabili come prova le lettere scritte dai detenuti

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LAMEZIA TERME Una norma fragile, un vuoto legislativo che consente ai boss di comandare anche dal carcere. E che impedisce a un padre di avere giustizia. Mario Congiusta lo va ripetendo da mesi e, per provare a farsi ascoltare, ha anche restituito la sua tessera elettorale al ministro della Giustizia Orlando.

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Il caso Congiusta/2- Il tentativo di estorsione unica ipotesi ancora in piedi anche dopo la Cassazione

Il caso Congiusta/2- Il tentativo di estorsione unica ipotesi ancora in piedi anche dopo la Cassazione

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Di Angela Panzera

Pur imponendo un dibattimento volto a scandagliare i due possibili moventi alternativi che hanno determinato l’omicidio di Gianluca Congiusta, la Cassazione comunque nelle motivazioni della sentenza con cui il 6 marzo scorso ha annullato con rinvio la sentenza all’ergastolo nei confronti del boss Tommaso Costa non scarta l’ipotesi del tentativo estorsivo perpetrato ai danni dei suoceri ma anzi fissa dei punti cardini che ancora sono presenti agli atti del processo.

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