Lettera di un collega e amico di Gianluca

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gianluca congiusta

Buongiorno, 
oggi navigando in rete, mi sono piacevolmente imbattuto in questo sito e ci sono rimasto incollato per ore, tralasciando impegni di lavoro e quant'altro.
Sono Mariano Marabella, non soltanto un collega di Gianluca ma un amico, seppur vivendo a Sciacca eravamo sempre in contatto, ci confrontavamo spesso su offerte e strategie commerciali da mettere in campo, quali avevano funzionato e quali meno.
Giorni prima della disgrazia eravamo a Palermo in un corso di vendita organizzato da Tim. 
Con Gianluca avevamo in comune il lavoro, l'attenzione per il benessere fisico e lo sport.
Quando ci trovavamo all'estero per lavoro non ci mancavano mai le corsette mattutine, quando tutti i nostri colleghi dormivano, io e Gianluca eravamo in pantaloncini a correre.
Lo ricordo distinto, profumato e sempre allegro, anche quando le vendite registravano piccole flessioni, Gianluca aveva sempre una parolina per sdrammatizzare e per intravedere una sorta di positività che era insita nella sua indole, gli invidiavo sincerità e bontà d'animo. 
Non sono riuscito a trattenere le lacrime, il giorno del funerale, quando il feretro ha fatto tappa davanti al negozio principale sul corso, dopo 10 anni lo sento ancora come fosse ieri e provo ancora un brivido nel ricordarlo. Oggi ho figli grandi ed ancor meglio posso capire cosa significhi per un genitore perdere un figlio.
Ho apprezzato tanto la dignità e la tenacia della famiglia, colpita da una simile disgrazia, la forza con la quale avete lottato e continuate a lottare per la verità, lotte che hanno dato i suoi frutti ed anche se non cancellano il dolore, almeno servono a placare la voglia di giustizia e di verità che la nostra terra ci ha abituati a sopire. 
Questo è quanto mi sono sentito di scrivere, non sono bravo ad esprimere i sentimenti a parole, ma volevo bene a Gianluca perché era uno come me......
Un abbraccio forte alla famiglia.
Mariano Marabella