Caso Gentile, la minoranza Pd chiede le dimissioni, M5S pensa a mozione di sfiducia

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POLITICA

Bufera sulla nomina del sottosegretario ai trasporti Antonio Gentile di Ncd

Caso Gentile, la minoranza Pd chiede le dimissioni, M5S pensa a mozione di sfiducia

Giancarlo Galan di Forza Italia: “Nomina inopportuna”. Antonio Gentile del Nuovo Centrodestra è accusato di aver fatto pressioni per bloccare la notizia di indagini a carico del figlio sul quotidiano “Calabria Ora”. La replica: “Contro di me macchina del fango”. Renzi rimette il caso ad Alfano

02 marzo 2014

Sulla nomina del senatore del Nuovo Centrodestra Antonio Gentile come sottosegretario alle Infrastrutture e Trasporti è scoppiata una bufera. L’esponente di Ncd è accusato di aver fatto pressioni sullo stampatore del quotidiano “Calabria Ora”, affinché il giornale non pubblicasse la notizia di indagini a carico del figlio Andrea. Per il Pd, parla il presidente della Commissione anti mafia Rosy Bindi che dice: “non si può dire che sulla nomina dei sottosegretari ci sia stato rigore”. Alcuni parlamentari civatiani chiedono espressamente le dimissioni di Gentile. Giancarlo Galan di Forza Italia definisce la sua nomina “inopportuna” e il Movimento 5 stelle “non esclude” la presentazione di una mozione di sfiducia per l’esponente di governo, come conferma il capogruppo grillino al Senato Vincenzo Santangelo. Il premier Matteo Renzi ha rimesso la soluzione del caso al leader di Ncd e ministro degli Interni Angelino Alfano.

La difesa di Schifani (Ncd): “Non accettiamo patenti indegnità su Gentile”

“Sul sottosegretario Gentile non abbiamo intenzione di accettare patenti di indegnità o di prestare il fianco a polemiche infondate”. Lo dichiara il presidente di Nuovo Centrodestra, Renato Schifani, secondo il quale “è in atto un’operazione mediatica e politica violenta, palesemente fondata sul nulla, e rispetto alla quale il Nuovo Centrodestra non si farà influenzare.

La replica di Gentile

“La macchina del fango partita dalla mia regione ha contaminato anche i grandi giornali. Credo alla loro buonafede e, per questo, ritengo doveroso fare chiarezza sulle ingiuste e infamanti accuse di cui sono vittima da 10 giorni”. Si difende così il senatore Gentile, che aggiunge “Mio figlio, che è un brillante penalista, è stato messo alla gogna sulla base di un niente e io, addirittura, sono stato accusato di avere bloccato l’uscita di un quotidiano che non leggo e che è espressione della corruttela più truce. Non ho mai chiesto a nessuno di bloccare notizie su presunte indagini che riguarderebbero mio figlio e di cui lo stesso non è a conoscenza”.