‘Ndrangheta, Alemanno a Milano teste a processo su clan Valle-Lampada

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‘Ndrangheta, Alemanno a Milano
teste a processo su clan Valle-Lampada

Il sindaco di Roma in tribunale per essere ascoltato nell’udienza che vede imputati anche il consigliere calabrese del Pdl Morelli e il giudice Giglio

E’ arrivato in tribunale a Milano il sindaco di Roma Gianni Alemanno per essere sentito, come testimone, in un processo di ‘ndrangheta contro i clan dei Valle e dei Lampada che vede come imputati anche il consigliere regionale calabrese del Pdl Francesco Morelli e il giudice Vincenzo Giuseppe Giglio.

Il nome di Alemanno era emerso nel corso delle intercettazioni disposte nell’ambito dell’inchiesta condotta dal procuratore aggiunto Ilda Boccassini. Gli inquirenti però hanno fin da subito sottolineato l’estraneità del sindaco della Capitale ai fatti contestati in giudizio.

Alemanno era già stato ascoltato nei mesi scorsi in fase di indagini a verbale dalla Boccassini e dal pm Paolo Storari. Stando all’ordinanza di custodia cautelare del 30 novembre scorso a carico del presunto boss Giulio Lampada e di altre persone, lo stesso Lampada sarebbe stato presente ad un incontro elettorale a Roma e avrebbe conosciuto il sindaco Alemanno, tramite il consigliere Morelli. 

Oggi è tornato a parlare. Scoprire che Morelli aveva a che fare con la ‘ndrangheta, ha detto Alemanno ai giudici, “è stato un trauma. Pensavo di avere a che fare con un amico e invece era un nemico, un amico della criminalità organizzata”.
Poi il sindaco si è soffermato su una festa elettorale al Cafè de Paris in cui il primo cittadino della Capitale avrebbe conosciuto il presunto boss Giulio Lampada. “Era una serata di campagna elettorale

– ha spiegato Alemanno– in cui Morelli mi portò a una festa dove mi disse che c’erano i suoi amici calabresi e mi parlò di giovani imprenditori emergenti. Se Lampada è il giovane che ricordo, Morelli me lo presentò sottolineando che era una persona brillante ed emergente. C’erano grosso modo 300 persone… La comunità regionale dei calabresi è la più grande a Roma. I Lampada non li conosco personalmente, sembrerebbe me li abbiano presentati lì”.

Alemanno ha poi ricordato la storia politica di Morelli che conobbe nel 1992 e al quale era legato da “un rapporto di amicizia sviluppato nel tempo”, ha ricostruito il momento in cui il consigliere decise di candidarsi in Calabria e quando intervenne per caldeggiare la nomina dell’amico ad assessore col presidente della Regione Calabria Antonio Scopelliti. Fu proprio quest’ultimo, sempre stando al racconto del primo cittadino, ad avvertire Alemanno che “gli erano giunte voci su una possibile vicinanza di Morelli con ambienti malavitosi”. “Di fronte a questa obiezione – ha detto Alemanno – io mi sono fermato, ho congelato i rapporti con Morelli e chiesto informazioni a un ex ufficiale dell’Arma che mi tranquillizzò e disse che non gli risultava nulla. Ne parlai anche con lo stesso Morelli – ha aggiunto il sindaco – il quale si offese e reagì in modo molto aspro e violento, e mi fece vedere un certificato penale da cui non risultavano pendenze a suo carico”.

Il pm ha chiesto ad Alemanno, inoltre, se sapesse che il consigliere calabrese aveva rapporti con ambienti del Vaticano e il primo cittadino di Roma ha risposto: “Sì, non so di che livello. In passato mi aveva fatto arrivare alcuni inviti”.

(02 ottobre 2012)