Facile riempirsi la bocca di parole

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Facile riempirsi la bocca di parole

Lacrime di sangue procurate dai mafiosi

di Caterina Sorbara
Anche se è una questione alquanto complicata e complessa, vorrei comunque poter dire il mio pensiero, con la consapevolezza che i “benpensanti” non saranno d’accordo con me e si scandalizzeranno.

Premesso che sono cresciuta in una famiglia cattolica, frequento la Chiesa e non riesco a stare una settimana senza ricevere la Comunione.
Detto ciò, voglio dire che in ogni paese o città della nostra amata Calabria, persino i bambini che frequentano la scuola primaria sanno chi sono i rappresentanti delle ‘ndrine locali.
Tutti sanno chi comanda un determinato territorio e mi riesce difficile credere che i sacerdoti non lo sanno.
Spesso quando succede qualcosa si trincerano dietro un “per me sono brave persone”.
la ‘ndrangheta è potente, controlla tutti i traffici, dalla “semplice mazzetta” al traffico di droga.
La droga porta morte e distruzione,rovina i giovani e le famiglie.
Quante persone innocenti muoiono?
Quante bombe, quanti omicidi?
E’ facile riempirsi la bocca con la parola perdono.
Domandiamolo a tutte le mamme che hanno perso i figli a causa della droga.
I sacerdoti comincino a negare matrimoni e battesimi a queste famiglie.
Quante lacrime e sangue nascondono le loro cerimonie in pompa magna!
Si neghi pubblicamente la comunione invece di negarla ai divorziati!
Se si arriva a divorziare, vuol dire che non cè amore e non si può “punire” chi cerca di rifarsi una vita.
Dopo la sofferenza del divorzio ( anche per chi vuole il divorzio è comunque una sofferenza) anche la beffa del negato sacramento.
Un matrimonio che finisce non fa danno al tuo prossimo ma il traffico di droga e le ” mazzette ” a quanti prossimi fanno danni!
E’ facile riempirsi la bocca di parole e sermoni.
Bisogna guardare la realtà e combattere con armi efficaci.
Il giudice Scopelliti, Falcone, Borsellino, Dalla Chiesa  sono scesi in campo, che sia la Chiesa tutta ( non solo don De Masi, don Ciotti e don Panizza a scendere in campo con fatti concreti e non solo parole.