Diario dal campo di Libera-Don Milani 6° giorno

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Diario dal Campo di:

6° giorno

24.7.2011 di Giovanna Arcolaci


TRA GERACE  GIOIOSA e casa Congiusta

Ieri pomeriggio siamo andati a visitare Gerace, uno dei posti che più amo di questa terra meravigliosa.

E’ un borgo medievale arroccato sulla montagna sopra Locri, da qui si ha un panorama bellissimo sulla costa dei gelsomini, per la prima volta in tanti anni torno qui senza quella persona. Questo campo è una svolta, una presa di coscienza e un cambiamento soprattutto per la mia vita personale.

Certi rapporti basati su finzioni ed argomenti di cui non si può parlare, primo fra tutti la ‘ndrangheta, ho deciso di chiuderli.

Vedo l’effetto che questo ha su di me, e capisco l’amarezza che deve aver provato chi vive qui e ha deciso di prendere una posizione nella lotta contro la ‘ndragheta … fa male, si perdono persone che credevi amiche, e non si riesce a comprenderne fino in fondo il motivo. Ti ritrovi da solo senza capire perché anche gli altri non decidano di alzare la testa, chiedendoti se la loro è paura, connivenza, o semplicemente pigrizia.

Nessuna di queste motivazione però è più accettabile. Bisogna reagire, adesso.

E’ il discorso che abbiamo affrontato tante volte in questi giorni sull’assoggettamento della società civile calabrese, ma non solo.

Torno da Gerace con un nodo in gola… è pesante accettare la situazione che c’è.

La sera Mario Congiusta ci ha ospitato a casa sua, un piccolo paradiso.


Ci ha mostrato anche l’attività della fondazione Congiusta, ci ha raccontato le sue lotte… è un uomo che dedica la vita al ricordo di Gianluca, ma che lotta con la stessa forza per le cause degli altri parenti delle vittime, lotta per la legalità e la giustizia in questo Paese, e lo fa con una forza incredibile. Abbiamo parlato tanto, ricordato Gianluca, ma anche riso e scherzato, è uno splendido padrone di casa. Ci ha persino portato a fare il bagno a mezzanotte, guardandolo buttarsi in acqua in mezzo a onde altissime sorrido e mi chiedo da dove prenda tutta l’energia che ha.


Domenica mattina invece andiamo a Gioiosa Jonica per il mercato.

E’ bello vedere la città vivere sotto il murales dedicato a Rocco Gatto, ormai non riesco a fare a meno di guardarlo passando dalla piazza, dopo averlo ignorato per tanto tempo.

Il mercato è grande, si sente la musica della tarantella provenire da qualche bancarella…

Decido di andare a cercarmi la chiesa di San Rocco. Non sono cattolica, ma sono legata a quel santo, per diversi motivi… e poi devo dirgli una cosa.

Basta allontanarsi qualche metro dalla chiesa di Santa Caterina, circondata da una piazza bellissima che credo sia nuova perché non la ricordavo così, per apprezzare il fascino antico di questo paese, giro da sola per i vicoli strettissimi e ripidi, in alcuni casi mi arrampico quasi… vedo la chiesa Matrice sopra di me, ma so che non è lì santo Rocco, allora chiedo alle vecchiarelle affacciate al balcone, una di loro sono sicura di averla conosciuta in passato alla festa di fine Agosto per il santo. Sono tutti molto gentili, una ragazza scende di casa e mi accompagna per un pezzo. Tornando indietro poi mi rifermo a parlare con le signore al balcone, due di loro se ne stanno affacciate da case diverse, la terza è in strada, si tiene stretta all’angolo del muro e dice che non va più avanti perché ha paura di cadere, così sono costrette a parlarle senza vederla. Ridono. Mi salutano. Qui tutto ha ancora quella bellissima dimensione umana…

E mi rinnamoro, come sempre, di questa terra… nonostante tutto.