L’associazione daSud promuove la fotografia contro le mafie

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L’associazione daSud promuove la fotografia contro le mafie

Nasce dall’associazione giovanile daSud un concorso fotografico per raccontare la lotta alle mafie attraverso immagini e scatti inediti. Dal fumetto Lollò Cartisano, “l’ultima foto alla ‘ndrangheta” (Round Robin Editore) è tratta l’idea della rassegna chiamata “L’ultima foto alle mafie”. Agostino Cartisano era un fotografo ucciso in Calabria nel 1993 per mano della ‘ndrangheta. Vissuto a Bovalino (Reggio Calabria), egli visse il periodo dei sequestri (18 in pochi anni) delle cosche della Locride, e il 22 luglio 1993 fu aggredito e portato via. Il movimento “Bovalino libera” organizzato in primis dalla figlia di Lollò condusse a un risveglio delle coscienze e al pagamento di un riscatto di 200 milioni di lire, ma la cosca dei Cartisano con un colpo alla testa uccise il fotografo e seppellì il corpo ai piedi di Pietra Cappa.

 

Il portavoce dell’associazione Danilo Chirico ha presentato così la rassegna: << L’obiettivo è creare un’immagine dell’antimafia, una rappresentazione che contrasti quella della mafia stessa. Film come “Il padrino” costituiscono un modello di estetica del cinema e dell’arte, e noi dobbiamo creare modelli simili per l’antimafia, con i suoi molteplici linguaggi >>.  Se la mafia è un fenomeno che riguarda l’intera nazione, allora l’espressione “le mafie ci uniscono” diventa significativa e reale: <<La nostra idea è proporre una nuova maniera di raccontare la criminalità attraverso l’arte della fotografia, soprattutto in occasione della celebrazione dei 150 anni d’Italia >>.

Sul sito dell’associazione sarà possibile partecipare al concorso fino al 10 luglio, compilando una mappa interattiva dove gli scatti saranno divisi regione per regione. Il 17 ci sarà la prima esposizione degli scatti a Roma e il 22 (giorno della morte di Cartisano), avverrà la premiazione. Sarà il giornalista e fotoreporter Tano d’Amico ad assegnare il primo premio di 500 euro allo scatto migliore.

Questa non è la prima iniziativa di daSud, che da anni si impegna attivamente nella lotta alle mafie con la serie di eventi “Lunga marcia della memoria”, avviata nel 2008.  L’idea di creare quest’iniziativa sorse grazie a un murales dipinto a Gioiosa Ionica nel 1978 in onore di Rocco Gatto, mugnaio ucciso dalla ‘ndrangheta. Nel 1977, momento cruciale degli anni di piombo, l’umile uomo calabrese si rifiutò di pagare tangenti e denunciò ai carabinieri le minacce ricevute. Ucciso da scariche di lupara, il suo ricordo vive ancora tra gli abitanti del suo paese, il primo in Italia a costituirsi parte civile in un processo contro le cosche mafiose.

Il progetto daSud di combattere la criminalità attraverso ogni tipo di linguaggio è partito dalla restaurazione di un murales, passando per l’informazione, fino al fumetto e al teatro. Tante le modalità di lotta avviate in passato: collaborazione con il progetto Stopndrangheta.it e vincitore del bando del ministero delle Politiche giovanili “Giovani idee cambiano l’Italia”; “Libeccio”, racconto delle vittime delle mafie attraverso il fumetto; “Per amore del mio popolo”, che racconta la vita di Don Peppino Diana, ucciso a Casal Di Principe il 19 marzo 1994; “Donne da sud”, che difende i diritti femminili  contro qualsiasi tipo di violenza.

<< Ricostruire memoria, condivisa dal basso e non riconciliata dall’alto – si legge sulla pagina web di DaSud – L’associazione nasce dalla volontà di un gruppo di donne e uomini che sono partiti dal Mezzogiorno, ma non intendono lasciarlo nelle mani di ‘ndrangheta, camorra, cosa nostra e sacra corona unita >>.