Resta in carcere Figliomeni, ex sindaco di Siderno
Giovedì 24 Febbraio 2011 13:29
Secondo il Procuratore Aggiunto Nicola Gratteri e il Sostituto Procuratore Antonio De Bernardo, Figliomeni “faceva parte del sodalizio, insieme al fratello Antonio cl. 49 detto “il topo”, quale elemento in posizione apicale e con la carica di “santista”, contribuiva a dirigere e coordinare il sodalizio, prendendo le decisioni più rilevanti, impartendo ruoli e disposizioni agli altri associati; curava i rapporti con gli altri elementi di spicco della cosca Commisso (in particolare, con Commisso Giuseppe cl. 47 e con Commisso Antonio cl. 25), nonché con gli esponenti dell’articolazione torinese della ‘ndrangheta di Siderno (in particolare, con Catalano Giuseppe e Cataldo Carmelo); partecipando direttamente a competizioni elettorali, anche con il supporto dell’intera organizzazione o di parte di essa, ricoprendo altresì la carica di Sindaco del Comune di Siderno, si poneva quale uomo politico di riferimento per il sodalizio criminale a Siderno ed a livello regionale, promuovendo anche in tale veste gli interessi della cosca e favorendo, anche nell’adozione di specifici provvedimenti, personaggi intranei o vicini al sodalizio”.
Secondo gli investigatori Figliomeni sarebbe un soggetto intraneo alla potente cosca Commisso e sarebbe percepito come tale dagli altri affiliati. Sono tante, tantissime, le intercettazioni telefoniche in cui presunti affiliati al clan Commisso si riferiscono a Figliomeni, indicandolo come uomo della cosca, addirittura con il grado di “santista”. Il Tribunale del Riesame, dunque, ha rigettato l’istanza di scarcerazione: Figliomeni resta ristretto all’interno del carcere di Parma.