‘NDRANGHETA, ARRESTATO IL “RE DEI VIDEOPOKER”

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‘NDRANGHETA, ARRESTATO
IL “RE DEI VIDEOPOKER”


Estorsioni messe in atto con l’appoggio diretto di una cosca della ‘ndrangheta.

 

È la nuova accusa che la Dda di Reggio Calabria contesta al «re dei videopoker», Gioacchino Campolo, nell’ordinanza di custodia cautelare notificatagli stamattina dalla Guardia di finanza nel carcere di Messina, in cui è detenuto.

Secondo quanto ha riferito, nel corso di un incontro con i giornalisti, il ten.col.Luca Cervi, comandante del Nucleo di polizia tributaria di Reggio Calabria della Guardia di finanza, Campolo, già detenuto dopo l’arresto risalente allo scorso mese di gennaio, avrebbe imposto, insieme a Gaetano Zindato (e non Zindaro, come riferito in un primo tempo), presunto boss dell’omonima cosca di Reggio Calabria, ed al suo dipendente Cristofaro Assumma, ai titolari di un bar e di un punto scommesse Snai del quartiere Modena-San Sperato di sostituire i videopoker che gli erano forniti da un’impresa di Gioia Tauro con altri gestiti da lui.

La Guardia di finanza ha anche sottolineato che l’indagine ha prodotto risultati malgrado la mancanza di collaborazione da parte delle vittime dell’estorsione.