INTERCETTAZIONI: LA MAFIA RINGRAZIA

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INTERCETTAZIONI: LA MAFIA RINGRAZIA

INTERCETTAZIONI : GOVERNO INCASSA FIDUCIA ALLA CAMERA. ANM INSORGE, COSI' MUORE GIUSTIZIA

 

 

La Camera ha approvato la fiducia chiesta dal governo sul ddl intercettazioni. I voti a favore sono stati 325, quelli contrari 246, le astensioni sono state 2.

I deputati presenti erano 573 e la maggioranza richiesta di 286. Il voto finale sul ddl e' previsto nel pomeriggio di domani. Alle 15 avranno inizio le dichiarazioni di voto.

ANM, E' LA MORTE DELLA GIUSTIZIA PENALE IN ITALIA.


Il disegno di legge sulle intercettazioni rappresenta, ''nei fatti, la morte della giustizia penale in Italia''. Lo sostiene in una nota l'Associazione nazionale magistrati che denuncia ''la gravita' delle conseguenze che deriveranno dalle novita' legislative in materia di processo penale e intercettazioni.

In un momento in cui la sicurezza dei cittadini e' sovente evocata come priorita' del paese, lascia sgomenti il fatto che il Parlamento stia per effettuare scelte che rappresentano un oggettivo favore ai peggiori delinquenti''.

Le intercettazioni, continua la rappresentanza sindacale dei magistrati, ''sono uno strumento di indagine finalizzato alla individuazione dei colpevoli di gravi reati ed e' semplicemente assurdo pensare che si possano fare intercettazioni solo nei confronti del colpevole gia' individuato. E' del tutto irragionevole prevedere che le intercettazioni debbano sempre essere interrotte dopo 60 giorni, anche nei casi – come un sequestro di persona, un traffico di stupefacenti o di armi – in cui il reato sia in corso di esecuzione''.

L'Associazione nazionale magistrati ricorda di aver ''piu' volte manifestato la disponibilita' a discutere delle riforme necessarie per raggiungere un punto di equilibrio tra esigenze investigative, tutela della riservatezza delle persone e diritto all'informazione, anche avanzando specifiche proposte. Il Governo e il Parlamento scelgono, invece, di azzerare ogni equilibrio sacrificando del tutto le esigenze investigative e il diritto di informazione''. Di fronte a queste norme, ritiene l'Anm, ''sarebbe piu' serio e coerente assumersi la responsabilita' politica di abrogare l'istituto delle intercettazioni piuttosto che trasformarle in uno strumento non piu' utilizzabile. L'intervento sulle intercettazioni preoccupa ulteriormente se lo si legge insieme al disegno di legge sulla riforma del processo penale in discussione in Senato''. Si tratta di una proposta, viene detto, che ''non introduce le riforme necessarie ad assicurare l'efficienza del processo e la sua ragionevole durata, ma addirittura inserisce nuovi, inutili formalismi, che determineranno un ulteriore allungamento dei tempi del processo. Il sacrosanto spirito garantista della nostra cultura giuridica viene tradito e trasformato in un ''formalismo fine a se stesso'', che spesso oscura le questioni da giudicare''.

SUL DDL OPPOSIZIONI FANNO QUADRATO.

Il ddl sulle intercettazioni e la decisione di blindarlo con la fiducia hanno provocato un forte riavvicinamento delle opposizioni che la campagna elettorale aveva allontanato. La dimostrazione di questo si e' avuta stamane in una conferenza stampa, assieme, dei tre capigruppo dell'opposizione alla Camera, Antonello Soro del Pd, Michele Vietti dell'Udc e Massimo Donadi dell'IdV che si sono espressi quasi con le stesse parole per denunciare la 'pericolosita' democratica' di questo disegno di legge che, sottolineano, da un lato impedisce l'attivita' degli inquirenti e dall'altro mette il bavaglio alla stampa.

Antonello Soro sottolinea come insieme si sia segnalata la gravita' di quanto sta avvenendo ai piu' alti livelli istituzionali: ''Noi -ha detto- abbiamo espresso al presidente della Repubblica il nostro disagio, la nostra forte preoccupazione perche' questa legge nel merito e nel metodo e' motivo di forte preoccupazione. Il governo dimostra di voler combattere la criminalita' solo a parole e nei fatti indebolisce la capacita' d'indagine da partew degli inquirenti e rende nulle le possibilita' di informazione da parte dei giornalisti''.

Ricorrerete anche all'ostruzionismo? ''Noi facciamo l'opposizione in parlamento, ma vogliamo con questa iniziativa denunciare pubblicamente e rendere noto all'opinione pubblica che il governo fa la lotta alla criminalita' solo a parole e di fatto indebolisce la capacita' di indagine degli inquirenti e non riesce a dare risposte al bisogno di sicurezza dei cittadini''.

Per quanto riguarda il 'metodo' cioe' il ricorso alla fiducia, Soro spiega: ''Il processo legislativo e il rapporto tra governo e parlamento stanno assumendo modificazioni cosi' profonde che dovrebbero suscitare la preoccupazione non soltanto dell'opposizione ma anche della maggioranza. Oggi e' il quindicesimo voto di fiducia che viene proposto dall'inizio della legislatura e solo alla Camera. La fiducia e' stata posta su un tema sul quale sono in campo i diritti fondamentali di liberta' della persona, del diritto all'informazione dei cittadini. Su queste materie credo sia giusto che il parlamento non abbia le mani legate. Invece questo provvedimento, col voto di fiducia, viene blindato. E il provvedimento contiene delle parti francamente sconcertanti, preoccupanti perche', ripeto, da un lato si legano le mani agli inquirenti e dall'altro impedisce alla libera stampa di svolgere una funzione centrale e garantita dalla nostra Costituzione.

Questa vicenda, che vede riunite tutte le opposizioni, e' una prova per nuove alleanze? ''Credo sia significativo il fatto -ha risposto Soro- che su questo punto e in questo momento tutte le opposizioni sentano il bisogno di comunicare ai cittadini italiani e al presidente della Repubblica un condiviso sentimento di forte preoccupazione''.

Anche Michele Vietti sottolinea il significato della decisione delle opposizioni di presentarsi tutti assieme, di fatto con una sola voce.

''Lo scopo -spiega- e' quello di rappresentare un minimo comun determinatore delle opposizioni, che e' la preoccupazione per il rispetto delle regole parlamentari, che sono un bene non soltanto per l'opposizione ma del sistema democratico del Paese. Il ricorso sistematico ormai, degenerativo, dell'uso della fiducia, mette in crisi l'equilibrio dei poteri tra il potere legislativo e il potere esecutivo, che impedisce qualunque confronto parlamentare.

Anche da parte di chi come l'Udc in questo caso avrebbe voluto concorrere a migliorare il provvedimento e non aveva nessun intento ostruzionistico''.

Massimo Donadi ha espresso analoghi timori: ''Sono e siamo preoccipatissimi. Questa -ha detto- e' una legge vergognosa: e' la resa dello Stato alla criminalita'. Le intercettazioni vengono di fatto abrogate e migliaia di criminali e delinquenti la faranno franca. Non solo non potranno essere condannati, ma nemmemo verranno scoperti.

Nel merito il governo non ha voluto recepire i suggerimenti del procuratore Grasso, che ne pensa? ''In questa situazione, all'interno della maggioranza si e' creato un vero e proprio ricatto: da un lato la Lega che non voleva il referendum e dall'altro Berlusconi che voleva mettere una pietra tombale sulle intercettazioni e sulla giustizia in questo paese. Il risultato e' che il referendum non si fa ed esce una legge sulle intercettazioni che e' una vergogna: una legge incostituzionale, un attentato alla sicurezza degli italiani''.

La Federazione della stampa -e' stato osservato- parla di bavaglio ai giornalisti, e' d'accordo? ''Questa legge -ha rispe'osto Donadi- introduce un bavaglio pressoche' totale a quel poco, a quelle briciole di liberta' di informazione che ancora esistevano in Italia. I giornalisti, l'informazione piu' accondiscendente d'Europa viene oggi completamente ammutolita''.