Gentile signor Congiusta, sono un ragazzo di Locri, il mio nick è enorbalac, il mio nome non ha importanza.
Così inizia una e-mail che, con piacevole sorpresa, ho trovato nella mia posta.
Il “Ragazzo di Locri” attraverso il suo racconto, liberamente ispirato alla Storia di Gianluca non ha solamente voluto esaltare il dinamismo di quanti come Gianluca credono in una Calabria non più schiava della ‘ndrangheta, ma ha voluto dimostrare che una Calabria migliore è possibile a condizione che,i nostri tanti Giovani che oggi vivono al nord,decidessero di tornare nella nostra terra madre e stringere quel “patto solenne” che nel romanzo stringono Giovanni e Francesco.
A tutti i Giovani come loro va il mio forte abbraccio, perché abbracciando loro mi sembrerà di abbracciare il mio Luca.
Mario Congiusta, papà di Gianluca
Domenica, 17 maggio 2009
Il silenzio della foresta
Siamo cresciuti nello stesso quartiere, al borgo vecchio, tra le strade di polvere arse dallo scirocco e i prati di spine che, il giovane entusiasmo e la fervente fantasia di noi ragazzi, avevano trasformato in piccoli campi di calcio.
Siamo nati nello stesso anno, nello stesso mese di dicembre, a distanza di una settimana uno dall’altro.
Tre amici inseparabili, molto più che tre fratelli!