ANGELA NAPOLI CERTEZZA DELL’ ESPIAZIONE DELLA PENA

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Giustizia, Napoli e De Sena bocciano il nuovo decreto sicurezza

Anche De Magistris al congresso cosentino del Sap 

Luigi De Sena, Angela Napoli e Luigi De Magistris seduti uno accanto all’altro a discutere di sicurezza condividendo la stessa linea. Non è né un errore, né un'utopia e né tantomeno uno scherzo ma ciò cheè successo ieri in occasione del VII congresso provinciale del Sap (sindacato autonomo di polizia) a Cosenza.

I tre personaggi rappresentano un trade union tra mondo della giustizia e mondo della politica in Calabria e rispettivamente, svolgono ora il loro ruolo per il Partito democratico (De Sena),per l’Italia dei valori ( De Magistris), e da autonoma ex Alleanza Nazionale (la Napoli).

I tre, intervenendo al congresso, hanno bocciato all'unanimità il decreto sicurezza, la legge 133 e proposto l’incremento delle risorse da destinare alle forze di polizia. 

Se i contenuti delle relazioni di De Sena e De Magistris sono stati prevedibili, perché in linea con le disposizioni del partito d'appartenenza a stupire la platea sono state le dichiarazioni di Angela Napoli. 

Già la sua presenza nel Salone degli Specchi, nei giorni della nascita del Pdl, avrebbe dovuto far riflettere i presenti. «Sono stata l'unica – ha incalzato –in commissione giustizia ad oppormi alla legalizzazione delle ronde.

La criminalità –perentoria – non si scoraggia così ». La parlamentare è un fiumein piena. «Quando si parla di sicurezza non basta dire “è necessaria la certezza della pena” ma si deve fare in modo che sia certa l'espiazione della pena». Come rappresentante della commissione antimafia ha un'idea ben precisa del concetto di legalità e giustizia: «La legge deve essere uguale per tutti, che si tratti di un politico o di un mafioso». «Oltre a snellire i tempi della giustizia – prosegue – è necessario ridurrei gradi di giudizio. Tre sono troppi». E lancia l'azzardo:«Non tutti i reati sono uguali, per alcuni sarebbe necessario mettere la gente in galera già dopo la sentenza di primo grado ». Le ultime obiezioni mosse dalla parlamentare alla sua ex maggioranza sono state relative alla presenza dei militari nelle città («passeggiano nelle zone tranquille») e all'uso delle intercettazioni («sono contraria alla loro limitazione »). 

Solo cinque minuti è durato l'intervento di Luigi De Magistris. Dopo aver ribadito di aver deciso di candidarsi alle Europee con Idv perché la politica non gli ha più consentito di fare il pubblico ministero, ha fatto un po' di propaganda Elettorale puntando su: il giusto utilizzo dei fondi dell'Unione Europea («sesono finanziamenti pubblici – ha sottolineato – devono essereutilizzati per perseguire interessi comuni come giustizia, sanità e sicurezza»), la validità delle intercettazioni, l'inutilità delle ronde («si istituzionalizza il controllo del territorio da parte della criminalità organizzata),l'impiego dei militari («dovrebbero presidiare posti strategici come cantieri o ambasciate ») e la necessità di avere una magistratura scevra dall'influenza della politica.
«L'Italia è leader nel contrasto alla criminalità organizzata e questo è merito del lavoro di intelligence delle forze dell' dell'ordine ». 

Il componente della commissione antimafia Luigi De Sena apre il suo intervento con un plauso. «E' necessario riorganizzare il comparto sicurezza– prosegue il senatore – a partire dalla redazione di un piano pluriennale che preveda la rimodulazione delle piante organiche». De Sena propone ai dirigenti del Sap di istituire un tavolo di concertazione con il governo per riuscire a recuperare le risorse economiche e umane e limitaregli sprechi.

Infine da ex superprefetto di Calabria dichiara: «Per superare la questione meridionale, il sindacato si dovrà muovere in sinergia col governo».

A portare i saluti della polizia di Stato il questore di Cosenza Raffaele Salerno che illustra la sua filosofia: «Il poliziotto deve essere un mediatore, un pacificatore, non l'uomo del manganello e della divisa antisommossa.Deve essere una figura di riferimento. Rassicurante non solo per i cittadiniitaliani ma anche per gli extracomunitari ». Il questore rivolgendosial segretario generale del Sap Nicola Tanzi dice: «E' proprio grazie al duro lavoro del sindacato che la polizia è riuscita ad “uscire” dall'isolamentocomunicativo con la società civile ed ha intrapreso il dialogo coi cittadini. Oggigrazie al Sap e agli altri sindacati di polizia la nostra amministrazioneè più trasparente e diretta». Salerno ha chiuso il suo intervento con un aneddoto:«Quando vado nelle scuole per spiegare che lavoro faccio, dico sempre “sono il capo di un'azienda che deve produrre sicurezza”, prodotto che riesco a realizzare grazie al lavoro della mia squadra e al sindacato.