Locri, si costituisce l’assassino di Cavaleri

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Locri, si costituisce l'assassino di Cavaleri
ucciso per vendicare uno schiaffo

REGGIO CALABRIA (24 marzo) – Ha scelto la piazza principale del comune di Cardeto, in Aspromonte, per consegnarsi alla polizia di Stato Andrea Megale, di 32 anni, autista di pullman, accusato di avere assassinato a colpi di pistola, il 20 marzo scorso a Locri, Domenico Cavaleri, 40 anni, operaio forestale, indicato dagli inquirenti come uno dei “reggenti” della cosca Cordì.

Al momento dell'arresto nel piccolo centro aspromontano, Megale era accompagnato dal padre Francesco, un ferroviere in pensione la cui famiglia è originaria proprio di Cardeto, e dall'avvocato Elisabetta Staropoli, in rappresentanza dell'avvocato Giuseppe Nardo che al momento della costituzione del giovane omicida si trovava fuorisede. A Cardeto, Andrea Megale è stato prelevato dagli uomini del commissariato di Siderno, e quindi, portato nel carcere di Reggio Calabria, dove è stato posto in stato di isolamento in attesa dell'interrogatorio di garanzia dal parte del gip.
 
Nessun commento è stato rilasciato dall'avvocato Giuseppe Nardo sulla vicenda. Il legale si è limitato a dire che «insieme alla famiglia abbiamo operato affinchè Andrea Megale si costituisse al più presto. Una indicazione che è stata accolta positivamente dal mio assistito».

Il movente: la vendetta per uno schiaffo. 

Uno schiaffo durante una partita a carte. È stato questo il movente dell'omicidio, e non una faida di 'ndrangheta, di Domenico Cavaleri. Il fatto che l'uomo era filgio di Maria Cordì, appartenente alla famiglia coinvolta nello storico scontro con i Cataldo, aveva fatto pensare a una vendetta della malavita ma dopo i primi riscontri era emersa invece la vendetta per uno schiaffo. Cavaleri era stato ucciso davanti a decine di persone in via Dante, nel centro di Locri, a due passi dal palazzo di giustizia, mentre attendeva l'uscita del figlio dalla scuola media Maresca.

FONTE: IL MESSAGGERO