IL PREZZO DEL CORAGGIO

Print Friendly, PDF & Email

Al dibattito Orlando esorta tutti ad avere la forza di indignarsi ancora

Il prezzo del coraggio

Idv invita Congiusta e Impastato

 di GIULIA FRESCA 

QUAL Èil prezzo del coraggio?
Una domanda che spesso i calabresi sono costretti a porsi di fronte all’aggressività di una organizzazione criminale come la ‘ndrangheta che fa del controllo capillare del territorio il suo maggiore punto di forza.
La risposta, ricordando Peppino Impastato e Gianluca Congiusta ed i nomi nel lungo elenco di vittime senza colpevole, sembra essere: una vita! Centinaia, quelle che hanno avuto il coraggio di dire No alla anormale normalità, comprendendo la convenienza della legalità.

Di ciò si è discusso nell'incontro di ieri sera nel palazzo della provincia di Cosenza sul tema “Il prezzo del coraggio”, organizzato da Idv regionale.In attesa di Leoluca Orlando, vittima dell'interruzione sull'A3, il cambio di salaper il folto pubblico e l'avvio dei lavori moderati da Daniela Caprino. «Non è solola 'ndrangheta che impone una scelta ma spesso anche la politica – ha detto Maurizio Feraudo – In Calabria oltre al bianco ed al nero esiste una zona grigia nella quale trova rifugio chi sta di qua e di là ed è per tale motivo che occorre un'azione mirata ed unitaria nella lotta alla criminalità per spezzare il potere politico che porta ad insinuarsi nella società civile ed economica.E' per questo che abbiamo chiesto la costituzione di una commissione d'inchiesta che faccia luce sull'uso distorto dei fondi Ue».

Oreste Morcavallo, commissario cittadino di Idv ha rimarcato come «l'inaugurazione dell'anno giudiziario abbia messo in evidenza lo stato di impotenza della macchina della legalità che porta a non rendere giustizia ai cittadini divenendo illegale » ed Aurelio Misiti come«il segno del coraggio di qualcuno debba essere da monito per tutti», ribadito  da Mario Caligiuri con l'invito ad «insegnare la legalità sin da bambini».

Più politico l'intervento del presidente della provincia Mario Oliverio che partendo dalla necessità «di amministrazioni basate sulla trasparenza e correttezza occorre agire per correggere, per una cultura dei diritti e delle responsabilità proprie di ciascuno».

«Legalità ed affermazione della legalità – ha detto il responsabile nazionale di Idv Ignazio Messina – vuol dire avere una giustizia giusta e rapida.

Chi parla di riforme non vuole far funzionare lo Stato e l'attacco a Di Pietro è solo un modo per distogliere l'attenzione  pubblica ».

 

Romano De Grazia, nel suo intervento ha ribadito la «necessità di approvazionedel disegno di legge Lazzati che recide all'origine il contratto tra politici senza scrupoli e la mafia, imbalsamato da 15 anni ed unico bisturi capace di uccidere il  male delle infiltrazioni». 

 

Duro Giovanni Impastato nel ribadire che «Peppino ha avuto coraggio perché ha operato una rottura con la realtà che lo ha portato a mettersi dalla parte giusta, anche se la sua storia è stata resa nota da un film prima che da una sentenza» e Mario Congiusta forte nel sostenere «la certezza dell'espiazione della pena ed il soddisfacimento della richiesta di giustizia da parte delle famiglie delle vittime ».

 

 Le conclusioni di Leoluca Orlando hanno rimarcato che «esiste una dimensioneetica della convenienza a differenza di molti politici che ritengono convenientefarsi fare la campagna elettorale da un mafioso. Occorregridare l'orgoglio di essere calabrese o siciliano senza vergogna, sconfiggendo quei criminali che pervertono l'identità di una cultura uccidendo in nome di essa. Il prezzo del coraggio è quello di riuscire ad indignarsi e dire no, insieme,partendo da regole di etica condivisa che l'antimafia oggi non ha».