Siderno. Dopo il no del pm al patrocinio gratuito al boss locale parla Mario Congiusta
«Corretto errore del passato»
La proposta : estendere a stupro e violenza sui minori
di PINO LOMBARDO per il Quotidiano
SIDERNO – Fa discutere la richiesta, prima del genere nei Tribunali della provincia reggina, di revocare il beneficio del “gratuito patrocinio” all’imputato Tommaso Costa, effettuata nel corso del processo Congiusta alla Corte d’Assise di Locri dal sostituto procuratore della direzione distrettuale di Reggio Antonio De Bernardo, in ottemperanza a quanto previsto, in relazione al godimento del beneficio del “gratuito patrocinio”, dal cosiddetto“Decreto Sicurezza”varato il 24 luglio. Sull’argo – mento è intervenuto Mario Congiusta, padre dell’imprenditore Gianluca assassinato il 25 maggio del 2005, probabilmente per essersi attivato affinché l’estorsione messa in atto contro il suo futuro suocero, Antonio Scarfò, non si concretizzasse.
Mario Congiusta inizia la conversazione partendo da lontano….
“Su questo argomento credo ci sia sempre stata una scarsa informazione.Nel senso che molti confondono il gratuito patrocinio con l’avvocato d’ufficio così come molti pensano che chi sceglie il rito abbreviato di fatto ammetta il reato per il quale è imputato.Non è così”.
Ma in che senso?
“Prima del pacchetto sicurezza i cittadini onesti pagavano in quanto contribuenti gli avvocati scelti dai mafiosi.La modifica apportata dal “Decreto Sicurezza” corregge un errore del passato oltre che un paradosso. Fino ad oggi i delinquenti, e soprattutto quelli di natura ‘ndranghetistica, potevano godere di troppi privilegi, uno dei quali era il gratuito patrocinio. Oggi con questo decreto, non solo alcuni di questi privilegi sono stati parzialmente cancellati, ma sul gratuito patrocinio si va facendo chiarezza. Per comprenderla basta partire dal fatto che tra avvocato d’ufficiò e gratuito patrocinio c'è una chiara differenza evidenziata dalla circostanza che l'avvocato d'ufficio viene nominato dal giudice o dal pm scegliendolo da un elenco di difensori predisposti dall'ordine forense d'intesa con il presidente del tribunale, mentre col patrocinio gratuito è l'imputato ad indicare il suo legale. L'assurdo era che lo Stato, e quindi i contribuenti, pagavano le spese di avvocati, consulenti ed investigatori autorizzati indicati dall'imputato nei cui confronti lo Stato aveva agito. Il paradosso si sarebbe potuto anche trasformare in una sorta di grande beffa, fortunatamente la cosa è solo ipotetica, qualora il legale indicato divideva la parcella con l'imputato. In quel caso i familiari delle vittime oltre al legale avrebbero anche pagato il mantenimento dei mafiosi in carcere .Come familiari di vittime innocenti della mafia non ci era gradita la circostanza che fino ad oggi abbiamo dovuto pagare, in qualità di contribuenti, all'assassino dei nostri cari l'avvocato. Questione pubblicamente sollevata in occasione della Giornata della Memoria, il 15 marzo scorso a Bari".

Non crede che l'eliminazione di questo benefìcio possa generare imputati di serie A e di serie B?
No. Anche se parlo da non tecnico della materia ,ma come semplice cittadino che, colpito da un gravissimo torto, l'uccisione del figlio, avverte il problema, intanto perché ritengo continua a restare garantita la difesa dell'imputato garantita dall'articolo 24 della Costituzione e poi perché il beneficio del gratuito patrocinio, dal quale sono esclusi coloro già condannati definitivamente per reati di mafia e per traffico e spaccio di droga, continua a restare, ma solo per le "persone per bene" che non hanno subito condanne per reati mafiosi. E poi sarà il giudice a dover valutare non solo sulla base dello stato economico del richiedente ma tenendo anche conto del risultato del casellario giudiziario, fermo restando che la difesa dell'imputato è garantita dall'avvocato d'ufficio. IL principio inserito è che l'imputato incallito e condannato per gravi reati di mafia non potrà più godere del beneficio del gratuito patrocinio. In ogni caso, nell'ipotesi che l'imputato mafioso sia realmente indigente, a tal proposito non dobbiamo far finta di non sapere che questi personaggi dal momento che mettono in conto che i loro illeciti patrimoni possono venire confiscati si tutelano a monte intestandoli a prestanomi o altro, potrà sempre godere dell'avvocato d'ufficio che, come ho affermato, non potrà scegliere lui. Se fosse continuato il vecchio principio lo Stato, e quindi noi cittadini, sarebbe stato condannato a pagare in eterno gli avvocati ai suoi nemici.
Quindi è soddisfatto della norma?"
Direi di si. Anzi aggiungo che io estenderei l'esclusione da questo beneficio, che al momento è stato tolto solo ai condannati per associazione mafiosa e traffico di droga, anche per chi si è reso responsabile di gravi delitti come possono essere lo stupro, la violenza verso i minori, e similari. Ma poiché ritengo che le leggi siano sempre migliorabili, mi rassicura la certezza che i parlamentari sensibili a questi temi e che in passato hanno fatto propria questa causa e quella inerente l'abrogazione del "patteggiamento in appello", oggi continuino in questa opera di miglioramento della norma appena varata.