ndrangheta estorsioni 5 fermi a Vibo

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Scattata all'alba l'operazione ''Zain'' condotta dai Carabinieri

'Ndrangheta, estorsioni: 5 fermi a Vibo Valentia


Si tratta di esponenti della criminalità organizzata di Piscopio e Stefanaconi. I cinque hanno intimidito, in diverse occasioni, un imprenditore per convincerlo a chiedere 'protezione' dietro pagamento di una somma di denaro

Vibo Valentia, 8 set. – (Adnkronos) – E' scattata all'alba l'operazione ''Zain'' condotta dai carabinieri contro cinque persone ritenute responsabili di estorsione, danneggiamento aggravato e porto di arma da fuoco. Si tratta di esponenti della criminalita' organizzata di Piscopio e Stefanaconi, sottoposti a fermo. Secondo gli elementi raccolti dagli investigatori, i cinque avrebbero tentato di intimidire un imprenditore in diverse occasioni per convincerlo a chiedere ''protezione'' dietro pagamento di una somma di denaro L'ultimo episodio e' avvenuto lo scorso 21 luglio quando ignoti esplosero alcuni colpi di arma da fuoco all'indirizzo del mulino di proprieta' della vittima. Poco tempo prima aveva trovato davanti alla porta una bottiglia con di benzina a scopo intimidatorio. Ma l'imprenditore non ha denunciato il fatto ai carabinieri che si sono dovuti scontrare, riferiscono, con un'ampia cortina di omerta' nel corso delle indagini.

Il gruppo, secondo quanto accertato, stava preparando un ulteriore avvertimento all'indirizzo dell'imprenditore, circostanza che ha reso urgenti i fermi eseguiti alle prime luci del giorno in un'operazione che ha visto coinvolti i carabinieri della Compagnia di Vibo Valentia, dell'ottavo elinucleo dell'Arma, lo squadrone Cacciatori e le unita' cinofile del Goc.

Un copione collaudato in cui ognuno ha un ruolo ben definito. La banda degli estortori aveva calcolato tutto. L'intimidazione all'imprenditore doveva indurlo a cercare degli ''amici'' che gli consigliassero come muoversi, e cosi' in effetti la vittima aveva fatto. I ganci nella trattativa sono stati Michele e Pietro Piperno, padre e figlio di 72 e 51 anni, che hanno comunicato all'imprenditore la richiesta estorsiva per conto di Rosario Fiorillo (19 anni), Ottavio Scrugli (36) e Francesco Fortuna (38).

Avrebbe dovuto consegnare subito 35mila euro e poi 12mila euro ogni Natale. L'imprenditore, rimasto spiazzato dall'esosita' della richiesta, ha cercato di prendere tempo pur non rivolgendosi tuttavia alle forze dell'ordine. Nel frattempo tuttavia il gruppo ha iniziato a fargli pressione, prima con approcci amichevoli, poi con veri e propri pedinamenti. A tutte le ore del giorno si facevano trovare vicino la sua attivita', in atteggiamento minaccioso poco equivoco. Ma la banda non sospettava di essere intercettata e cosi' dalle conversazioni telefoniche e dall'attivita' investigativa i carabinieri sono riusciti a individuarli.