TRENTA AUTOBUS BRUCIATI
Il rogo ha colpito il parco macchine di due ditte di trasporti. Secondo le prime risultanze si tratta di incendio doloso
COSENZA. Una trentina di autobus di linea sono andati a fuoco a San Donato di Ninea. Il fatto è avvenuto in un deposito utilizzato da due ditte di autotrasporti, Trasporti Nord Calabria e La Valle, per cause in corso di accertamento. Le fiamme si sarebbero però sviluppate in più punti del deposito, cosa che farebbe pensare ad una ritorsione della criminalità organizzata. Sul posto sono intervenuti i Carabinieri e i Vigili del Fuoco, che hanno lavorato per ore prima di riuscire a domare le fiamme.
“Mi auguro che il presidente della Regione ci dia una mano”, dice all’AGI Giuseppe La Valle, il proprietario di una delle due ditte colpite duramente dalle cosche questa notte a San Donato di Ninea, dove sono stati incendiati 30 autobus, che lavoravano anche per le linee in convenzione con la Regione Calabria. I Carabinieri non hanno dubbi sulla matrice dolosa del gesto, visto che le fiamme sono divampate contemporaneamente in più punti del deposito. Ma i responsabili delle ditte non parlano se si chiede se hanno ricevuto minacce. “Io non ho più la forza di andare avanti”, dice ancora La Valle. “Da 50 anni dò lavoro a 50 persone. Se la Regione – aggiunge – ci darà una risposta positiva, si potrà ricominciare, sennò il cancello si chiuderà per sempre. Quest’azienda è una mia creatura, ma più di tanto non posso fare”. “Amarezza ed indignazione. Profonda indignazione”. Sono questi i sentimenti espressi dal Presidente della Provincia di Cosenza, Mario Oliverio, appena appresa la notizia dell’attentato incendiario subìto la scorsa notte da due società di autotrasporto del Gruppo La Valle a San Donato di Ninea “Il vile attentato compiuto da mano criminale ed ignota la notte scorsa a San Donato di Ninea -ha dichiarato il Presidente Oliverio- è l’ultimo, deprecabile anello di una lunga catena di atti criminali che offende la Calabria intera ed indigna tutti i cosentini laboriosi ed onesti”. “Questo ennesimo tentativo di intimidire e ricattare l’imprenditoria calabrese sana e coraggiosa che, con sacrifici e sforzi inumani tenta di non piegarsi alle estorsioni e alle minacce, continuando ad assicurare lavoro e benessere a decine di famiglie in una regione povera come la nostra, in cui disoccupazione e indigenza toccano ormai percentuali altissime -ha aggiunto il Presidente della Provincia di Cosenza- rappresenta, ancora una volta, uno sfregio insopportabile alla nostra terra e, al contempo, un’ulteriore drammatica sfida allo Stato e alle istituzioni calabresi. Cinquanta padri di famiglia che quotidianamente lavoravano per garantire ai calabresi il servizio regionale di trasporto sono stati improvvisamente privati del loro lavoro e messi in ginocchio, mentre sul futuro delle loro famiglie pesa come un macigno il dramma dell’incertezza e della precarietà. L’economia di un intero territorio, che in tanti anni ha ricevuto impulso e benessere dalla presenza e dall’attività delle società gestite dal gruppo La Valle, è stata mortificata e colpita dalla mano criminale di quanti vorrebbero imporre la propria legge attraverso il ricatto, l’estorsione e la violenza. A tutto questo bisogna porre definitivamente la parola fine”. “Nell’esprimere la mia personale e sincera vicinanza e solidarietà ad Antonio Valle, alla sua famiglia, ai dipendenti e alle loro famiglie -conclude Oliverio – auspico che gli autori di questo gesto infame, disumano e crudele siano al più presto assicurati alla giustizia e che il Governo e le istituzioni calabresi possano intervenire concretamente per ridare alle aziende, nel più breve tempo possibile, la possibilità di riprendere appieno la loro attività e ai lavoratori di continuare a svolgere il proprio, sacrosanto lavoro”. Anche l’Assessore alla Viabilità della Provincia di Cosenza, Arturo Riccetti, ha espresso la propria solidarietà ad Antonio La Valle, contitolare della società “Trasporti Nord Calabria”. “Ad Antonio La Valle a cui, tra l’altro, mi legano sentimenti di sincera ed antica amicizia, alla sua famiglia, ai dipendenti e alle loro famiglie colpite ingiustamente dalla mano crudele di una criminalità senza scrupoli – ha concluso Riccetti – esprimo solidarietà e vicinanza non formale ed auspico che Governo, Regione, inquirenti e forze dell’ordine mettano in campo uomini, mezzi, strumenti ed iniziative adeguate per assicurare immediatamente gli autori di questo ennesimo atto criminale alla giustizia e per mettere lavoratori ed aziende in condizione di riprendere al più presto le loro attività”. Dal canto suo il sindaco di Castrovillari, Francesco Blaiotta, esprime la propria solidarietà alla ditta di trasporti pubblici “La Valle” di San Donato di Ninea che opera in Calabria e su tutto il territorio nazionale per aver subito la distruzione di quasi tutto il parco macchine a causa di un incendio doloso. “Il primo cittadino – spiega una nota del Comune – si augura anche che i responsabili del gesto siano assicurati al più presto alla giustizia e che continui da parte delle Forze dell’Ordine la vigilanza sul territorio a tutela delle popolazioni e delle capacità degli uomini del lavoro che la malavita organizzata rende sempre più deboli. È importante – precisa Blaiotta – anche il coinvolgimento di tutti a tutela della sicurezza e legalità”. Al titolare della ditta il primo cittadino oltre ad esprimere la propria vicinanza, quella dell’Amministrazione e della città, auspica che la situazione possa essere al più presto ripresa anche nell’interesse dei lavoratori che vi operano e dei tanti utenti che scelgono la ditta La Valle.
CALABRIA: CALLIPO, REGIONE COME BEIRUT? FINORA HA AVUTO MENO ATTENZIONE
EX PRESIDENTE INDUSTRIALI, SU EMERGENZA CRIMINALITA' INTERVENGA EUROPA
Vibo Valentia, 29 apr. (Adnkronos) – ''Beirut ha ricevuto finora piu' attenzione della Calabria. Questa e' la verita'. Altro che la Calabria come Beirut, come qualche giornale l'ha definita dopo l'autobomba di Gioia Tauro". E' la denuncia dell'imprenditore ed ex presidente di Confindustria Calabria Filippo Callipo. "Mi chiedo – aggiunge – dopo l'incendio di un intero parco autobus di un'azienda privata di trasporti e dopo decine di atti criminali che dimostrano l'inconsistenza dello Stato nel territorio in cui a dettare legge e' la criminalita', cos'altro debba accadere per convincere lo Stato ad assumere provvedimenti straordinari, fermi e risolutivi. L'Italia perde ogni sfida, se non vince la sfida che la criminalita' lancia quotidianamente in Calabria".