La Locride a Fa’ la cosa giusta

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La Locride a Fa' la cosa giusta

di Daniele Biella (d.biella@vita.it)

11/04/2008

 

Turismo solidale, commercio equo e accoglienza dei rifugiati. Tante sorprese allo stand dell'associazione “Città Futura G. Puglisi” di Riace

Ventuno appartamenti nel centro storico di un piccolo paesino sulla collina a pochi chilometri dal mare, cento posti letto in tutto, ognuno al costo di 16 euro a notte. Un sogno? Per niente. È la realtà del progetto di albergo diffuso che da qualche anno ha preso piede a Riace, 1700 abitanti nel mezzo della Locride, in Calabria.

Un luogo dove passare una vacanza perfetta anche dal punto di vista solidale. “I motivi sono vari, dalla visita a luoghi e mestieri tradizionali, fatti rinascere anche attraverso laboratori sociali, all'incontro con rifugiati curdi, palestinesi ed eritrei che hanno scelto di rimanere a vivere nel borgo per ripopolarlo”, spiega Domenico Lucano, 49enne, nella doppia veste di responsabile dell'associazione Città Futura G.Puglisi, ente non profit gestore dell'offerta turistica, e di sindaco della cittadina calabra. “E non si parli di conflitto di interessi”, chiarisce subito il primo cittadino, “l'esperienza dell'associazione è nata nel 1998, mentre sono sindaco dal 2004 e ci tengo a tenere le due cose ben distinte, nonostante siano finalizzate allo stesso scopo, ovvero alla promozione del benessere cittadino e della Locride”.

Lucano e la sua associazione fanno tappa questo fine settimana a Milano, per partecipare come espositori a Fà la cosa giusta 2008, la fiera degli stili di vita sostenibili che si tiene fino a domenica alla fiera cittadina del capoluogo lombardo. “Ci siamo per far conoscere alle persone che nella Locride c'è molta gente come noi che lavora ogni giorno per rilanciare l'immagine della nostra zona”, continua il sindaco di Riace, venuto qualche mese fa agli onori delle cronaca per aver fatto di Riace il primo Comune a volere costituirsi parte civile nei processi contro le mafie.

Di certo, vista l'alta affluenza di pubblico prevista, Fà la cosa giusta è un'ottima vetrina per l'esperienza di turismo responsabile che Città futura sta potando avanti a Riace, l'unica di tale portata in Calabria, “che comunque va a gonfie vele,

soprattutto in primavera con il turismo scolastico, con una media di una scuola al giorno che ci visita”, prosegue Lucano, “e d'estate, a luglio e agosto siamo sempre al completo”.

L'offerta turistica alternativa della cittadina calabra (che conta 1700 abitanti di cui 700 nel borgo e mille a Riace mare, distante 7 chilometri) ha un altro valore aggiunto, la presenza dei 300 stranieri perfettamente inseriti nella quotidianità della cittadina. Molti di loro appartengono a famiglie curde che nel 1998 sono approdate sulle coste calabre allo stremo delle forze. “Chi è voluto rimanere, è stato inserito nella società locale grazie a progetti ad hoc, e oggi sono essi stessi parte integrante della produttività di Riace”, riprende Lucano.

“Almeno una ventina di immigrati sono aderenti all'associazione e collaboratori della cooperativa sociale Il borgo e il cielo: gestiscono i laboratori di antichi mestieri come la lavorazione della ginestra, della ceramica e si occupano della produzione di prodotti locali destinati al commercio equo”. Marmellate e olii di agrumi, soprattutto. Che dalla Calabria arrivano ogni mese sui banconi di una decina di Gas (Gruppi d'acquisto solidale) italiani. E che in questo weekend possono essere “conosciuti” anche sui banchi di Fà la cosa giusta.