INDIGNARSI
INDIGNARSI
INDIGNARSI
Ormai la Locride buca il video al punto che tutti i comunicatori nazionali, che non sono mica scemi, fanno a gara per accaparrarsi un pezzetto di cronaca nera da mandare in prima serata, rovistando trasversalmente tra tutti gli strati della società calabrese, alla ricerca del marcio e del malaffare per comporre il puzzle che loro chiamano Calabria.
Dopo l’omicidio Fortugno ed i fatti di Germania, le passerelle fatte da gran parte delle istituzioni nazionali, i consequenziali impegni solennemente assunti con il popolo della Locride, la questione meridionale, il distretto turistico culturale, la produzione di posti di lavoro, le richieste da parte di tutte le forze sociali e politiche di lotta alla ndrangheta, l’esigenza di avere una rappresentanza dello stato che funzioni, di forze dell’ordine con mezzi e tecnologie efficienti, tribunali moderni che sfornino sentenze e magistrati che non vengano solo a fare tirocinio per poi tornare all’ovile, aveva dato l’illusione che qualcosa sarebbe finalmente successo e che il tocco dello stato si potesse materializzare non solo con l’invio in provincia di Reggio Calabria di Superprefetti e commissioni straordinarie dell’AS, ma con veri interventi strutturali ed infrastrutturali che avrebbero dato alla Locride la chance da sempre cercata. La reazione a tutti questi fatti c’è stata da parte delle forze dell’ordine che operano per il controllo del territorio dando il massimo, con risultati che sono sotto gl’occhi di tutti, pur con la precarietà e l’emergenza di risorse umane e finanziarie a disposizione. Ma come in tutte le cose quando l’emergenza incombe, e la Calabria in fatto di emergenze è unica nel suo genere, si rischia di trascurare inevitabilmente qualcosa. Ed è esattamente quello che in questo periodo, soprattutto di notte, sta accadendo per le strade della Locride, ed in particolare a Siderno, dove si sono registrati diversi atti di microcriminalità e che vedono in pochi bighellonanti farabutti la causa di roghi di cassonetti per l’immondizia, muri e panche pubbliche imbrattati di vernice e rotti, simulazioni di gare automobilistiche e tutto nel bel mezzo della Città dove si presume che il controllo delle forze dell’ordine sia dato per scontato. È umiliante per la cittadinanza continuare a subire certe angherie che rischiano di compromettere l’immagine di una Città che si è sempre contraddistinta per valori democratici e forte senso civico. Ritengo inoltre, in qualità di amministratore comunale, che bisogna spendersi fino allo sfinimento in un costante percorso di sensibilizzazione della comunità, impartendo semplici regole di convivenza civile, a partire dalle scuole. Bisogna offrire alla comunità servizi sempre più efficienti, prendendo ad esempio le grandi Città del nord, con umiltà e senso critico da parte di chi, come me, ha la responsabilità di rappresentare i cittadini. Ed infine difendere con i denti il lavoro che ognuno svolge nell’interesse della comunità indignandosi e far indignare sistematicamente ad ogni gesto che offende e sfregia la dignità di questo lembo di terra e della città di Siderno in particolare. Trovare la forza di DENUNCIARE a tutte le forze dell’ordine, che quotidianamente si spendono a servizio e tutela del territorio e di tutta la comunità, i soprusi che si consumano ai danni di tutta la comunità Sidernese e che giornalmente vengono segnalati a noi amministratori. Mi auguro che si possa insieme trovare un percorso comune che coinvolga tutte le forze dell’ordine che operano sul nostro territorio, amministrazione comunale, e società civile per isolare i pochi imbecilli che scorrazzano di notte indisturbati pensando di vivere in una città che al crepuscolo smarrisce regole e responsabilità. Antonio Commisso Assessore ’ambiente al comune di Siderno(20.10.2007)Antonio Commisso