Il tradimento dello Stato

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Il tradimento dello Stato

Lo Stato Italiano attraverso il Ministro della GiustiziaMastella dà un segnale chiaro: la Calabria è sola.Il p.m. di Catanzaro Luigi de Magistris dopo avercondotto numerose indagini sui rapporti tra‘ndrangheta e politica verrà trasferito d’ ufficio

direttamente dal Ministro Mastella. E’ una vergogna

di MARIA GRAZIA MESSINEO  

Violazione del codice deontologico e quindi  trasferimento cautelare d’ufficio.E’ quello che il Guardasigilli Clemente Mastella ha chiesto al CSM nei confronti sia del Capo della Procura di Catanzaro Lombardi, che del PM Luigi De Magistris.Una notizia veicolata appena da qualche TG nazionale, come se la cosa fosse dipoco conto, come se la notizia non dovesse essere divulgata più di tanto…come sel’Informazione di Stato fosse ben altro.

 

Beppe Grillo avrebbe detto… l’ “Informazione col silenziatore”.O forse, perché questo amaro nonché scontato“ the end” ce lo si doveva aspettare.De Magistris stava conducendo in Calabria le più importanti e calde inchieste in caricoalla Procura di Catanzaro, come quella denominata “Why Not”, riguardo a un presuntocomitato d’affari che avrebbe gestito in maniera illecita finanziamenti statali ecomunitari.E così vice-presidente, assessori, consiglieri regionali erano divenutidestinatari di vari avvisi di garanzia firmatiindistintamente dallo stesso PM, Luigi De Magistris.Ormai sembrava che questo giovane Procuratore non volesse (o forse non potesse)risparmiare nessuno. Indagati per associazione a delinquere, corruzione, violazionedella legge Anselmi sulle associazioni segrete, truffa, finanziamento illecito ai partiti.Un gran “pentolone” nel quale chissà…o per caso, o per qualcos’altro, c’era cascatoanche Romano Prodi.De Magistris dava così il via a quella che avrebbe avuto tutte le caratteristiche di unanuova “mani pulite”…qualcosa di incredibile e inquietante che, evidentemente,stava dando fastidio persino a Via Arenula.Tante, troppe vicende giudiziarie stavano, da parecchi mesi, pennellando di nero laCalabria e tutto il misterioso quadro politico dell’Italia…o, forse, stavano gettandoquei “veri” semi di speranza che presto avremmo visto germogliare in frutti di giustizia,in un campo in cui il principio del “Chi sbaglia, paga” lo si doveva necessariamenteriaffermare.Ma, non ne abbiamo avuto il tempo.E’ tanto terribile quanto sconcertante assistere continuamente a situazioni del genereche vedono sul più bello quando il trasferimento immediato del magistrato, giudice ochicchessia, bloccando e rinviando le indagini, quando il processo andato inprescrizione. La ‘ndrangheta, probabilmente, è anche questa. Solo che questa volta non usa la lupara.E’ l’ennesima sconfitta di un governo nato già morto, il cui Guardasigilli, d’orain avanti dovremo chiamarlo “Ministro di disgrazia e ingiustizia”.Mastella non ne combina una giusta, nonostante ci prova di continuo, percarità, da quando siede al Governo!Una volta con i voti della destra, una volta con i voti della sinistra! O dovremmo dire…con i voti di un grande centro!Ma, in Italia, l’essere governativi e ambigui non è reato! O per lo meno, nessuno ancora si èpermesso di trasferirlo o allontanarlo, per questo.C’è il “Luigi” che in Calabria “soggiorna” un annetto e ad un tratto, di sua spontaneavolontà, si dilegua (magari con la certezza di un “posticino” alla Polizia di Stato)…C’è l’altro “Luigi” che, invece, in Calabria ci lavora per dovere morale esi ritrova costretto a scappare per volontà altrui.E non solo lo cacceranno mettendogli il bavaglio…gli toccherà la sanzione disciplinare!Si può accettare questo stato di cose? Si può abbassare la testa di fronte ad un’ingiustizia simile, quando un magistrato che fa il suo dovere con etica e trasparenzacade nel mirino di certa gente? Si può isolare chi rischia la vita ogni giorno in nome della giustizia? Della nostra giustizia?Non credo. Come non credo che nei fatti a qualcuno interessi più di tanto. “Poco male”, pensa la maggior parte dei calabresi.Di quei calabresi che si autodefiniscono onesti, per di più!“Se fosse un romanzo d’altri tempi”, direbbe Carlo Lucarelli, “ a questo puntouna folla inferocita avrebbe preso d’assalto il governo e sarebbe insorta invadendole piazze, le strade, a prova che il potere non è nelle mani di un solo RE, ma delPOPOLO”!la Calabria degli onesti(?!?) come al solito non lo farà…e il tutto sarà “archiviato”come l’ennesimo, oscuro, mistero italiano.