Il Presidente della Repubblica risponde al papà di Gianluca

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On. Presidente,
Voglia scusarmi se mi permetto di distoglierLa dai suoi importantissimi impegni istituzionali.
Chi Le scrive è il padre di un giovane imprenditore ucciso dalla mafia il 24 maggio del 2005,
Gianluca Congiusta; aveva solo 32 anni ed un’unica colpa, quella di aver scelto di vivere nella propria terra, la Calabria.

Mario Congiusta
Via M. Bello 17
89048 Siderno  

Onorevole
Presidente della Repubblica Italiana
Giorgio Napolitano
Palazzo del Quirinale
00187 ROMA

   

On. Presidente,
Voglia scusarmi se mi permetto di distoglierLa dai suoi importantissimi impegni istituzionali.
Chi Le scrive è il padre di un giovane imprenditore ucciso dalla mafia il 24 maggio del 2005,
Gianluca Congiusta; aveva solo 32 anni ed un’unica colpa, quella di aver scelto di vivere nella propria terra, la Calabria.
Una Regione abbandonata dallo Stato ed in mano alla mafia da decenni.
Una Regione dove non esistono i fondamentali diritti della Costituzione, dove non esiste il diritto alla vita.
Le scrivo, Onorevole Presidente, nella Sua qualità di massimo garante della costituzione, per chiederle di garantirci almeno il diritto alla vita.
Noi calabresi ci siamo quasi rassegnati a non aver diritti ma solo doveri, ma il diritto di vivere lo vorremmo anche noi e sono sicuro che Lei farà di tutto per assicurarcelo.
I firmatari della nostra Carta Costituzionale, Enrico De Nicola, Alcide De Gasperi ed Umberto Terracini, hanno giustamente posto all’art.2 quanto segue:
La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo.
Lei Onorevole Presidente, non ha certo bisogno che un semplice cittadino Le ricordi quello che gelosamente custodisce.
Non vorrei rubarLe altro tempo ma ritengo importante che Lei sia messo a conoscenza di cosa pensano alcuni cittadini di questo Stato.
Alcuni si vergognano di essere cittadini italiani e questo mi provoca tanto dolore, quasi quanto quello di aver perso un figlio.
Le invio i più significativi dei numerosissimi messaggi pervenutimi via e-mail o lasciati sul sito www.gianlucacongiusta.org in seguito al programma televisivo W l’italia di Riccardo Iacona trasmesso in diretta dalla locride e che trattava la tematica della Giustizia.
Da questa inchiesta giornalistica è emerso che il “servizio” giustizia nella locride è assolutamente inadeguato, in uomini e mezzi, per fronteggiare la più pericolosa e pervasiva criminalità organizzata (manca addirittura il denaro per la benzina delle auto di scorta dei magistrati, per l’acquisto delle cose indispensabili per far funzionare gli apparati, per pagare gli straordinari al personale delle forze dell’ordine, in definitiva manca il necessario per far sì che le istituzioni preposte alla prevenzione e repressione dei fenomeni criminali possano operare efficacemente).
Le faccio un appello Onorevole Presidente ed è il seguente:
Ci faccia ritrovare l’orgoglio di essere ITALIANI.

Siderno 1 Agosto 2007
Con immensa stima
Mario Congiusta

Ecco la lettera della risposta del Presidente della Repubblica