Sei italiani uccisi in Germania,vittime della faida di San Luca

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Sei italiani uccisi in Germania,
vittime della faida di San Luca

 

Trovati i cadaveri in due auto a Duisburg. Assassinati a colpi pistola alla testa. E' una guerra tra cosche della 'ndrangheta. DUISBURG
La polizia tedesca sta indagando «in tutte le direzioni» sulla strage di italiani avvenuta a Duisburg, nell’ovest della Germania, dove nelle prime ore di ieri sono stati uccisi con un’esecuzione in stile mafioso sei giovani uomini di origine calabrese, le ultime vittime della "Faida di San Luca" che ha mietuto, dal 1991, oramai 15 vite.

Investigatori italiani in Germania
Ma le ricerche si preannunciano «complicate», ha avvertito il capo della commissione omicidi, Heinz Sprenger. Secondo il Capo della Squadra Mobile di Reggio Calabria, Renato Cortese, i sei uomini assassinati ieri notte a Duisburg sono da considerarsi vicini al clan Pelle-Vottari-Romeo, proveniente dal paese di San Luca, in provincia di Reggio Calabria. Un «qualificatissimo gruppo di investigatori italiani è già arrivato in Germania e quindi si ritiene che le indagini possano portare a buoni risultati in tempi brevi», ha affermato il direttore della Polizia criminale e vicecapo della Polizia, prefetto Nicola Cavaliere.

Amato: una vittima raggiunta da killer prima che da giustizia
Dopo la strage di Duisburg, nella quale sono state uccise sei persone di origine calabrese nell’ambito della faida iniziata mesi fa a San Luca, «c’è attenzione anche perché giù non ci sia un atto terzo». Lo ha detto il ministro dell’Interno, Giuliano Amato, durante la conferenza stampa di Ferragosto al Viminale. «Quello che abbiamo finora capito – ha aggiunto Amato – è che questa è la coda di un delitto tra famiglie che era cominciata a San Luca». Uno degli autori o dei responsabili è tra le persone uccise a Duisburg. Probabilmente – ha proseguito Amato – si aspettava che qualcosa accadesse. Tant’è che era alla ricerca di armi per difendersi. Probabilmente – ha concluso il ministro – è stato prima raggiunto da chi voleva vendicarsi di lui che dalla giustizia«.

La 'ndrangheta in Germania
Nell’ottobre del 2005 la polizia arrestò ad Amsterdam il boss Sebastiano Strangio, che era latitante dal 1999, considerato una figura di primo piano del mercato internazionale della cocaina. La ’ndrangheta calabrese è comunque alla conquista di spazi in Germania: dal traffico di droga agli investimenti di capitali illeciti in azioni di società quotate alla borsa di Francoforte, all’acquisto di attività commerciali soprattutto nelle aree orientali del Paese. L’allarme era contenuto in un rapporto riservato del Bundesnachrichtendienst (Bnd), il servizio segreto tedesco, svelato un anno fa dal quotidiano Berliner Zeitung.

Tra le vittime anche un minorenne
La sparatoria, avvenuta attorno alle 2.30 di ieri è stata violenta, ed è stata proprio una esecuzione, in quanto le vittime sono risultate tutte disarmate. Settanta le pallottole sparate da almeno due killer davanti al ristorante "Da Bruno", di proprietà di Giuseppe Strangio, uno dei componenti dei clan coinvolti nella faida di San Luca. I nomi delle vittime: i due fratelli Francesco e Marco Pergola, rispettivamente di 19 e 21 anni, residenti a Duisburg; Marco Marmo, di 25 anni; Sebastiano Strangio, di 38; Francesco G., di 16 anni, e Tommaso Francesco V., di 18 anni. La città di Duisburg è perplessa e spaventata. «Siamo terrorizzati davanti a questa brutalità», recita un cartello affisso sul luogo del delitto, mentre qualcuno inizia a evitare i tanti immigrati di origine italiana.