San Luca, una faida che dura da sedici anni

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San Luca, una faida che dura
d
a sedici anni

 

 

 Nel 2007 sono state condotte 28 operazioni che hanno portato all'arresto di 228 persone. Le stragi si ricollegano a date simboliche,
si teme per il 2 settembre.
REGGIO CALABRIA
La faida di San Luca (Reggio Calabria), di cui la strage avvenuta a Duisburg rappresenta un nuovo capitolo, contrappone le famiglie Nirta-Strangio da una parte e Vottari-Pelle-Romeo dall’altra. Ad oggi le vittime sono 15.

Secondo gli storici della ’ndrangheta, la faida è iniziata nel 1991 nel paese aspromontano. All’origine dello scontro tra i due gruppi (Nirta-Strangio e Vottari-Pelle-Romeo) ci sarebbe stato un banale lancio di uova avvenuto nella piazza del paese durante la festa di Carnevale tra giovani appartenenti alle due famiglie. L’episodio provocò un violento litigio tra membri dei due gruppi che portò ad un agguato, compiuto il 14 febbraio 1991, nel quale furono uccise due persone e altre due rimasero ferite.

Da quel giorno è stato un continuo alternarsi di episodi di sangue e di periodi di tregua tra le due famiglie mafiose. Ma la faida di San Luca non è mai terminata. Infatti, si è riaccesa e riacutizzata il 25 dicembre 2006, quando nel corso di una tentata strage fu uccisa Maria Strangio, 33 anni, moglie di un pregiudicato appartenente alla cosca Nirta-Strangio. Nella sparatoria, avvenuta sotto casa degli Strangio a San Luca, furono ferite altre tre persone tra cui un bambino di cinque anni. Due giorni dopo, durante i funerali di Maria Strangio, ci fu un principio di sparatoria, fortunatamente senza conseguenze.

Il 3 agosto scorso il penultimo episodio della faida: l’omicidio, sempre a San Luca, di Antonio Giorgi, di 56 anni, secondo gli inquirenti da inquadrare nell’ambito della faida.

Ieri notte, in Germania, quella che secondo i primi accertamenti dovrebbe essere stata la risposta del clan Nirta-Strangio alla tentata strage di Santo Stefano 2006.

Date simboliche, paura per il 2 settembre
L’omicidio di Maria Strangio e il ferimento del nipote il giorno di Natale e la strage di Duisburg, con i sei presunti appartenenti alla cosca Vottari-Pelle uccisi davanti ad un ristorante, la notte di Ferragosto. C’è un preciso simbolismo, secondo gli investigatori, anche nella scelta delle date per mettere in atto le vendette incrociate nell’ambito della faida di San Luca. La logica che viene seguita, anche per rendere lo scontro ancora più cruento, è quella di non rispettare il momento di pausa che è tradizionale in occasione di alcune festività. E così dopo l’omicidio di Maria Strangio, accaduto lo scorso anno in un giorno-simbolo come quello di Natale, il gruppo Nirta-Strangio decide di attuare la sua eclatante risposta in una data altrettanto simbolica, la notte di Ferragosto, quando la tensione inevitabilmente si stempera e si allentano, di conseguenza, le difese. Il momento buono per il gruppo rivale per mettere in atto la sua clamorosa vendetta attuandola addirittura nella ricca e fiorente Duisburg, in Germania, a una distanza abissale dalla povera realtà di San Luca. A questo punto c’è chi guarda con una certa apprensione alla prossima data simbolo, la festa del Santuario della Madonna di Polsi, il 2 settembre, un luogo che in passato la ’ndrangheta ha scelto per i suoi summit.

I numeri della faida
Nel 2007 sono state condotte 28 operazioni contro la ’ndrangheta che hanno portato all’arresto di 228 persone ed alle denuncia di altre 43. È quanto emerge dai dati presentati oggi al Viminale dal ministro dell’Interno, Giuliano Amato. Tra le operazioni viene citato l’arresto, lo scorso 12 marzo, del latitante Salvatore Pelle, incluso nell’elenco dei 30 latitanti più pericolosi, considerato il capo dell’omonima famiglia operante a San Luca. Si tratterebbe della stessa famiglia coinvolta nella faida che stanotte ha portato alla strage di Duisburg.