Siderno,una stele per sperare

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Siderno, una stele per sperare

Don Luigi Ciotti ha benedetto il monumento per tutte le vittime della mafia

 

Su quello stesso asfalto che due anni fa si macchiò del sangue di Gianluca Congiusta, il giovane imprenditore sidernese barbaramente ucciso il 24 maggio del 2005 mentre faceva rientro nella propria abitazione, da ieri sorge un monumento.Un omaggio che l’amministrazione comunale ha voluto rendere ai “caduti di mafia”, alle vittime di una guerra che da queste parti si continua ancora a combattere. La cerimonia di inaugurazione del monumento, che è stato progettato dall’architetto Alessandro Ciprioti,  si è tenuta ieri sera a partire dalle 19 in Via Sasso Marconi, nei pressi degli uffici del Giudice di Pace, proprio nel punto in cui venne ucciso il giovane Congiusta.Presenti, oltre ai familiari di Gianluca, ai molti amici e  parenti di altre vittime della mafia, vari esponenti del momdo politico ed istituzionale, tra cui il vicequestore aggiunto Rocco Romeo, Maria Grazia Laganà, l’assessore provinciale alla cultura Angelo Larosa, il consigliere regionale Luciano Racco, il consigliere provinciale Riccardo Ritorto. A fare gli onori di casa il sindaco Figliomeni accompagnato dagli assessori e da parecchi consiglieri comunali.Considerevole anche la partecipazione popolare all’evento, e incoraggiante la presenza di tanti giovani e bambini.La serata è stata aperta dalla celebrazione di una Messa solenne officiata dal parroco di Santa Caterina, don Massimo Nesci, e  da don Luigi Ciotti, ospite d’onore della serataParticolarmente significativa la presenza del sacerdote veneto fondatore di “Libera”, associazione nata nel 1995 con l’intento di sollecitare la società civile nelle lotte alle mafie e per promuovere legalità e giustiziaDon Ciotti ha voluto lanciare un messaggio di incoraggiamento alla società  sidernese invitando tutti «a fare sempre un passo più in là»sulla coraggiosa via della lotta alla mafia.«La Locride ancora oggi è bagnata di sangue – ha aggiunto don Massimo Nesci riferendosi agli ultimi fatti di cronaca – ma noi insieme possiamo vincere la logica del male».Sono poi intervenuti il sindaco Figliomeni che ha ringraziato  tutti i parenti delle vittime di mafia presenti: «vite annullate per arbitrio degli uomini»; Mario Congiusta, che ha spiegato il significato del monumento, il cui capitello rivolto verso il cielo rappresenterebbe la volontà di rinascita.Infine, l’intervento di Liliana Esposito, la madre di Massimiliano Carbone, che ha plaudito l’iniziativa. Era già buio quando Mario Congiusta ha svelato la stele.Si tratta di un cubo scolpito, graffiato e lavorato su tre facce, che reca sulla quarta faccia una semicolonna sormontata da un capitello di marmo bianco, che simboleggia la vita spezzata che rinasce.Con la benedizione di don Ciotti e con il suo monito ad andare avanti  uniti e «con coerenza» nella dura lotta alla mafia, si è conclusa una bella serata di commozione e speranza.di Antonella Scabelloneda Calabria Ora