Il ricordo di quella tragica giornata di fine maggio

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Il ricordo di quella tragica giornata di fine maggio

 

 

 

Siderno 24 maggio 2007

Ero a casa, di sera tardi, avevo concluso una giornata di lavoro serena, e mi stavo preparando per uscire, quando un collega mi raggiunse telefonicamente, informandomi che qualcosa di grave era accaduto.Aveva visto delle volanti della polizia accanto ad una Bmw, in via Torrente Arena a Siderno, Un posto perfetto per un agguato.E fu questa la certezza che ebbi, appena raggiunsi la zona. C’era concitazione:sullo sfondo notai una Bmw che mi sembrava di conoscere. Scorsi all’interno la figura giovanile di un uomo.Mi avvicinai fino a dove mi fu consentito dalle forze dell’ordine, ma durante il breve tragitto il dubbio sull’identità della persona che solo pochi minuti prima era stata uccisa con un colpo di fucile a canne mozze fu cancellato.“ Dicono si tratti di Gianluca Congiusta” mi soffiò un collega.Non ebbi più perplessità, quella macchina la conoscevo.Ritenevo impossibile che quel giovane brillante potesse finire i suoi giorni in quel modo.Era invece lì, con la testa leggermente abbassata verso lo sterzo, il tronco diritto, forse sostenuto dalle cinture di sicurezza.Il mestiere di cronista mi fù di aiuto; recuperai le mie energie e cominciai a chiedere quello che potevo chiedere.Colsi che qualcuno del commissariato stava andando a casa Congiusta, per informare la famiglia..Pensai a quello che sarebbe successo: provai ammirazione per quel coraggioso messaggero dello stato.Non ebbi il tempo di andare oltre, i miei superiori mi chiamarono per indicarmi le coordinate del lavoro che avrei dovuto svolgere.Ritornai ad essere un cronista, ma un’altra notizia mi fece tornare spettatore anonimo di quello scempio: seppi che il padre di Gianluca era arrivato sul luogo dell’omicidio e che ancora non gli consentivano di avvicinarsi alla macchina dove c’era il corpo del figlio.Lo avrebbe potuto fare molto tempo dopo, quando i rilievi di legge erano stati conclusi.

La necessità di scrivere il pezzo e di impaginarlo per tempo mi aiutò a non essere testimone di un dolore insopportabile e sconvolgente.

Enzo Romeo