Operazione Stupor Mundi: sgominato traffico di droga

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Operazione Stupor Mundi: sgominato traffico di droga
Le Fiamme gialle sgominano organizzazione internazionale della droga: 32 arresti, 267 kg di coca sequestrati 

09/05 E' stata smantellata una delle più pericolose consorterie mafiose della Locride, sia nei livelli operativi che in quelli organizzativi, nell'ambito del traffico internazionale di droga: ne è convinta la Guardia di Finanza che ha portato a termine l'operazione 'Stupor mundi', con trentadue arresti e 267 chilogrammi di cocaina sequestrati durante tutte le fasi investigative. Sono stati assicurati alla giustizia, tra gli altri, Antonio Spagnolo, di Ciminà (Reggio Calabria), definito dagli investigatori un capocosca, e tutto il suo presunto gruppo di fuoco capeggiato da Michele Franco e Giancarlo Polifroni. Le spedizioni di cocaina provenienti dal Sud America venivano effettuate tramite l'Olanda e poi nel nord Italia, soprattutto nei mercati del Piemonte e della Lombardia, dove sono stati individuati i presunti responsabili dello smercio al dettaglio, Bruno Polito e Giuseppe Morabito. Di particolare interesse la figura di Polifroni, già colpito da altre due ordinanze di custodia cautelare, che ha trascorso la propria latitanza tra il Belgio e l'Olanda, con puntate in Calabria nel periodo estivo e con proiezioni con le cosche dello Ionio catanzarese e del vibonese, oltre che della locride. L'operazione prende le mosse da un'altra, denominata 'Igres', condotta negli anni scorsi dalla Finanza con 53 provvedimenti di custodia cautelare, che disegnò i rapporti tra la famiglia del siciliano Mariano Agate e quella dei Marando-Sergi, sotto la regia dei Pannunzi, ritenuti gli organizzatori principali del traffico di cocaina dalla Colombia in Europa. 40 le ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip antimafia di Reggio Calabria contro i presunti appartenenti ad un'organizzazione di trafficanti di droga collegata ad alcune cosche della 'ndrangheta. Il traffico di droga era gestito da cosche di Platì, Ciminà e Guardavalle.

Grasso “Le cosche sempre più leader nel mondo”. La 'ndrangheta, ed in particolare le cosche della Locride, sempre piu' padrone dei traffici internazionali di droga. L' operazione "Stupor mundi", condotta dal Gruppo operativo antidroga della Guardia di finanza sotto le direttive della Procura antimafia di Reggio Calabria, con l' arresto di 40 persone, conferma la leadership a livello mondiale dell' organizzazione criminale calabrese. L' operazione ha consentito di ricostruire le rotte dei traffici di cocaina che, partendo dal Sud America, ed in particolare dalla Colombia, giungevano, attraverso l' Olanda, soprattutto in Piemonte ed in Lombardia. Ogni passaggio del traffico veniva curato da emissari dell' organizzazione. In Olanda ed in Belgio, in particolare, il transito della droga era gestito da Giancarlo Polifroni, latitante. Al vertice dell' organizzazione, basata su una stretta alleanza tra 'ndrangheta e Coisa nostra, c' erano le cosche di Platì, quella dei Marando e dei Barbaro. A loro si affiancava, però, una cosca nuova, capeggiata da Antonio Spagnolo, di Ciminà. "L' ipotesi – ha detto Nicola Gratteri, della Dda di Reggio Calabria – è che la 'ndrangheta di San Luca e Plati' si sia disegnata il ruolo di finanziatrice del narcotraffico, lasciando le decisioni operative al livello criminale più basso". Forze nuove per la 'ndrangheta, dunque, per rendere il potere dell' organizzazione sempre più vasto e capillare. Un dato sottolineato anche dal procuratore nazionale antimafia, Piero Grasso. "Il fatto nuovo che emerge dall' indagine Stupor mundi – ha detto – è la constatazione che nuovi personaggi criminali della Locride si stanno facendo largo e sono sempre più inseriti nel traffico internazionale degli stupefacenti". Ma il ruolo della 'ndrangheta non si limiterebbe soltanto alla gestione dei traffici di droga. La convinzione di magistrati ed investigatori e' che in Calabria sia attiva da tempo una raffineria in cui la cocaina viene tagliata ed inviata successivamente nel nord Italia e in Europa. "Il gruppo degli arrestati – ha detto ancora Gratteri – era in grado di acquistare partite di cocaina in Colombia nell'ordine di tre tonnellate allo stato puro". L' importanza dell' operazione è stata, tra gli altri, sottolineata dal presidente della Commissione antimafia, Francesco Forgione, secondo il quale "per smascherare i grandi traffici di droga serve la cooperazione internazionale". Gli arrestati: Sono 32, rispetto alle 40 emesse complessivamente dal gip antimafia di Reggio Calabria Concettina Garreffa, le ordinanze di custodia cautelare eseguite dalla Guardia di finanza nell' ambito dell' operazione che ha consentito di sgominare un' organizzazione internazionale di trafficanti di droga. Le persone arrestate sono Rocco Barbaro, di 35 anni, di Platì; Francesco Bumbaca (31), di Locri; Agazio Cosimo Carioti (32), di Guardavalle; Rocco Costa (41), di Vibo Valentia; Giuseppe Costanzo (36), di Torino; Girolamo D'Agostino (56), di Reggio Calabria; Giovanna De Mauro (44), di Palma di Montechiaro; Giuseppe Ferito (32), di Vibo Valentia; Antonio Giuseppe Gallace (38), di Guardavalle; Bruno Giorgi (47), di San Luca; Pietro Guarnieri (43), di Locri; Cosmo Leotta (47), di Monasterace; Nicola Marando (32), di Locri; Rosario Marando (39), di Platì; Giuseppe Morabito (39), di Reggio Calabria; Carmine Murdaca (50), di Sant'Ilario dello Ionio; Domenico Murdaca (38), di Locri; Domenico Origlia (46), di Guardavalle; Alessandro Pannunzi (35), di Roma; Maurizio Pelle (39), di Renato Pelle (31), di Siderno; Francesco Piromalli (40), di Locri; Giancarlo Polifroni (33), di Locri; Franco Politi (35), di Locri; Antonio Polito (24), di Locri; Bruno Polito (35), di Locri; Giuseppe Romeo (21), di Locri; Antonio Domenico Scarcella (40), di Melicucco; Paolo Sergi (65), di Platì; Antonio Spagnolo (47), di Ciminà; Domenico Spagnolo (28), di Locri, e Francesco Taverniti (33), di Catanzaro. A Platì c’è una raffineria. "Abbiamo il fondato sospetto che a Platì vi sia una raffineria in cui la cocaina viene tagliata, compressa in pani di un chilogrammo ed inviata successivamente nel nord Italia e in Europa camuffata tra le merci trasportate dai tir". Lo ha detto il sostituto della Dda di Reggio Calabria, Nicola Gratteri, illustrando ai giornalisti i risultati dell' operazione 'Stupor mundi'. "Il gruppo degli arrestati – ha aggiunto Gratteri – era in grado di acquistare partite di cocaina in Colombia nell'ordine di tre tonnellate allo stato puro, che avrebbe fruttato, con i successivi tagli, circa 60 milioni di euro". Il procuratore aggiunto Franco Scuderi, nel suo intervento, ha sottolineato "la fattiva collaborazione delle polizie di numerosi stati europei e della Colombia che ha permesso di scoprire il vasto traffico e la cattura di almeno sei latitanti di 'ndrangheta senza che venisse pregiudicata l'operazione. Si tratta adesso – ha aggiunto Scuderi – di individuare i percorsi di finanziamento del narcotraffico e i luoghi in cui sono custodite le ingenti somme di danaro necessarie per l'acquisto della cocaina in Colombia". Procuratore Grasso “Determinante il ruolo delle cosche della locride”. ''Il fatto nuovo che emerge da questa indagine è la constatazione che nuovi personaggi criminali della locride si stanno facendo largo e sono sempre più inseriti nel traffico internazionale degli stupefacenti". Lo ha detto il procuratore nazionale antimafia, Piero Grasso, nel corso della conferenza stampa convocata per illustrare i particolari dell'operazione 'Stupor Mundi', eseguita dalla Guardia di finanza. I procuratori della Repubblica aggiunti di Reggio Calabria, Franco Scuderi e Salvatore Boemi, insieme al sostituto Nicola Gratteri, titolare dell' inchiesta, hanno sottolineato "la pericolosità della 'ndrangheta nello scacchiere mondiale del traffico di stupefacenti''. E' stato sottolineato come rilevante sia il ruolo assunto dalla cosca di Ciminà, il cui presunto capo, Antonio Spagnolo, 47 anni, è considerato il coordinatore operativo del gruppo criminale, chiamato a rispondere direttamente ai capicosca di Platì, i Marando ed i Barbaro. "L'aspetto di novità – ha detto il pm Gratteri – è che per la prima volta, dopo anni di faida sanguinosa, i 'ciminaroti', cioé la cosca capeggiata da Spagnolo, interloquiscono da pari a pari con Marando e Barbaro". Il sospetto degli inquirenti è che la 'ndrangheta di San Luca e Plati' si sia disegnata il ruolo di finanziatrice del narcotraffico, lasciando le decisioni operative al livello criminale sottostante.
Alalrme della DDA, fondato. ''L' allarme lanciato nei giorni scorsi dai magistrati della Dda di Reggio Calabria, nella lettera inviata al Ministro della Giustizia, sul pericolo di una possibile ripresa dello scontro tra le cosche della 'ndrangheta mi e' sembrato giusto ed opportuno". Lo ha detto successivamente il procuratore nazionale antimafia, Piero Grasso, parlando con i giornalisti a Reggio Calabria. "Lanciare allarmi su questi pericoli – ha aggiunto Grasso – non è sbagliato. La 'ndrangheta sta applicando la stessa strategia di inabissamento attuata da Cosa nostra, anche se le indagini in corso registrano stati di tensione tra le cosche''. "Come Procura distrettuale antimafia – ha detto il coordinatore della Dda di Reggio, Salvatore Boemi – vogliamo far sapere a certi personaggi che siamo a conoscenza dei mutamenti di strategia della 'ndrangheta e che ci sono 'famiglié che vogliono rovesciare l' attuale situazione che le vede fuori dal giro degli affari e che per questo sono pronte ad una reazione. Sappiamo anche che in alcuni centri ci sono latitanti volontari".
Durante le indagini scontri lite tra mafia e ndrangheta. L'operazione 'Stupor mundi' disegna un curioso episodio di dissidio fra le cosche di Cosa nostra e della 'ndrangheta dopo il sequestro di 220 chilogrammi di cocaina nel porto greco del Pireo dovuto alla mancata consegna di un carico per divergenze insorte tra i due sodalizi criminali. In particolare, davanti alle coste di Trapani c'era un notevole carico di sostanze stupefacenti proveniente via mare dalla Colombia, dopo una sosta in Namibia, che doveva essere trasbordato su alcuni pescherecci di Mazara del Vallo. Cosa che non avvenne e il mancato trasbordo determinò la rottura tra i calabresi e i siciliani, con il successivo dirottamento del carico di droga sul mercato spagnolo, controllato dai Pannunzi, leader del narcotraffico in Colombia. Gli investigatori della Guardia di Finanza fanno notare come questo dissidio sia stato solo temporaneo e non abbia fatto venir meno l'alleanza tra Cosa nostra e 'ndrangheta, svelato poi dalle centinaia di conversazioni telefoniche intercettate da parte della Guardia di Finanza, che hanno portato a disegnare il ruolo di Rosario Marando, di Paolo Sergi e di altri appartenenti alle cosche della locride, con proiezioni nel quartiere romano di San Basilio e nella zona di Guardavalle (Catanzaro), con la cosca dei Gallace che aveva aderenti anche ad Anzio e Nettuno. I sequestri di droga sono stati effettuati nel 2003 a Torino e poi a Roma e a Lamezia Terme e nel 2004 a Novara. Nell'ambito di tutte le operazioni investigative, sei sono stati i latitanti catturati. Viceministro Minniti “Una buona giornata”. Quella di oggi è una "buona giornata nella lotta contro le mafie": a sostenerlo è il viceministro Marco Minniti il quale ha sottolineato che "da Reggio Calabria a Trapani continua a dipanarsi l' impegno costante e quotidiano della magistratura e delle forze di polizia, che colgo l' occasione per ringraziare". Minitti si riferisce all' operazione con la quale, a Reggio Calabria, è stata disarticolata la rete dei gruppi di ndrangheta della Locride che, insieme a narcotrafficanti colombiani, importava in Italia grandi quantitativi di stupefacenti e agli arresti nel trapanese per associazione mafiosa, favoreggiamento, turbativa d' asta ed altri gravi reati. Quest' ultima operazione, ha spiegato Minniti, "svela un aspetto importante dello sforzo di intelligence". Dopo l' arresto di due latitanti di alto spessore, infatti, "la magistratura e la questura di Trapani non si sono accontentate" continuando a lavorare "con pazienza e tenacia per fare emergere le complicità che avevano reso possibile le latitanze ricostruendo il reticolo di complicità che aveva consentito ai capimafia di continuare a controllare dalla latitanza scelte decisive sugli appalti pubblici del mandamento mafioso di Mazzara del Vallo-Marsala". "E' così che bisogna fare – aggiunge il viceministro – catturare i latitanti e bonificare da complicità e collusioni il territorio che li ha garantiti consentendogli di conservare il proprio potere di condizionamento". "Una buona giornata, quindi – conclude Minniti – che spiega bene cosa sia il passaggio dalla lotta emergenziale contro le mafie a una strategia nutrita ogni giorno e con continuità da operazioni di intelligence e dalla riconquista del territorio da parte dello Stato". Forgione (Antimafia) “Serve cooperazione tra paesi”. ''In questi anni le indagini della Dda di Reggio Calabria e della Guardia di finanza hanno mostrato tutta la pericolosità dell'alleanza tra la 'ndrangheta e la mafia colombiana: gli arresti di oggi ne sono un ulteriore conferma''. Lo sostiene, in una dichiarazione, il presidente della Commissione parlamentare antimafia, Francesco Forgione. "Il lavoro svolto per queste indagini – aggiunge Forgione – conferma che la ramificazione degli interessi della 'ndrangheta riguarda ormai tutto il territorio nazionale e molti Paesi all'estero. Per questo bisogna lavorare per creare una legislazione sempre più omogenea in ambito europeo e rafforzare la cooperazione internazionale. Bisogna individuare strumenti operativi internazionali per stroncare i traffici di droga, ma anche nuove modalità per consentire a chi indaga di seguire velocemente le tracce dei patrimoni inquinati e consentirne il sequestro e la confisca".Lumia “Intrecci tra ndrangheta e mafia colombiana”. ''Gli interessi delle cosche calabresi e della mafia colombiana sono sempre più intrecciati e questo sviluppo delle indagini della Dda di Reggio Calabria e della Guardia di Finanza ne è un ulteriore conferma". E' quanto afferma in una nota il vicepresidente della commissione parlamentare antimafia, Giuseppe Lumia, circa l'operazione antidroga compiuta stamani dalla Guardia di Finanza. "E' importante – ha aggiunto – continuare a colpire le cosche sia nelle loro realtà locali che nei loro contatti internazionali in maniera da interrompere i canali di rifornimento della droga e di riciclaggio del denaro sporco. Altrettanto importante è prendere pienamente coscienza che la lotta alla 'ndrangheta non puo' riguardare solo la Calabria, visto che queste cosche agiscono in tutta Italia, in Europa e in ambito internazionale". "Bisogna – ha concluso Lumia – che in ogni territorio si diventi capaci di elaborare anticorpi veri contro l'infiltrazione delle cosche e colpirle nei loro traffici per impedirne la rinascita"Santelli (FI) “Cosche sempre più potenti”. "Esprimo viva soddisfazione per l'importante operazione, attuata dalla Guardia di finanza e dalla Procura antimafia di Reggio Calabria, contro il traffico internazionale di droga definita in codice Stupor Mundi". Lo ha detto, in una dichiarazione, il deputato di Forza Italia Jole Santelli, componente della Commissione parlamentare antimafia. "Un' operazione – aggiunge Jole Santelli – che dimostra come le cosche della 'ndrangheta abbiano raggiunto un livello internazionale di penetrazione. Anche quest' ultima operazione della Guardia di finanza mette in evidenza come la 'ndrangheta calabrese sia riuscita a conquistarsi spazi internazionali nel traffico della droga e del riciclaggio del denaro. Un dato che dimostra come lo cosche della 'ndrangheta della Locride stiano conquistando spazio di azione a livello nazionale e internazionale e sono sempre più inserite nel traffico internazionale della droga".Napoli (AN) “Le cosche non hanno più confini”. "L'operazione 'Stupor Mundi' che questa mattina è stata portata a termine dalla Guardia di finanza, alla quale va il mio compiacimento, conferma la grande capacità organizzativa, messa in atto dalle cosche della 'ndrangheta calabrese nel traffico internazionale della droga''. E' quanto afferma in una nota la componente della commissione parlamentare antimafia, Angela Napoli, circa l'operazione compiuta stamani dai militari della Guardia di Finanza. "Per l'attività della 'ndrangheta – aggiunge – e' ormai dimostrato che non esistono più confini né internazionali né nazionali e che ormai questa con l'immenso potere economico acquisito, proprio attraverso i traffici di droga, è in grado di espletare varie attività di riciclaggio, in particolare nelle regioni tradizionalmente non inquinate dalle varie organizzazioni criminali"Gentile (FI) “Scoperto un imponente intreccio”. ''In Calabria, per merito di un magistrato coraggioso, è stato interrotto un imponente intreccio internazionale di rifornimento di droga e danaro sporco": ad affermarlo è il Sen. Antonio Gentile Segretario della commissione Nazionale Antimafia. "La lotta alla mafia va fatta però – aggiunge Gentile – in tutte le direzioni; ed il mondo politico non sempre da il buono esempio e sostiene con convinzione queste difficili battaglie. I magistrati nelle loro azioni coraggiose , vanno sorretti dalle forze politiche con comportamenti limpidi e immacolati.In Calabria c'é troppo lassismo e disattenzione dei rappresentanti istituzionali verso la lotta alla mafia e ciò provoca cedimenti da parte di larghi strati sociali verso questi fenomeni gravi e degenerativi.I complimenti più vivi vanno al GoA ed al sostituto procuratore Dott. Nicola Gratteri per il successo conseguito"