Discorso del Sindaco per i funerali di Gianluca Congiusta,
il 26 maggio 2005, Chiesa di Santa Maria dell’Arco in Siderno
“Non riuscirà il maligno a renderci infelici”
"Sappia lo scellerato individuo che ha annientato il futuro di Gianluca,
che ha distrutto una famiglia, una comunità di amici,
che ha offeso il nostro paese, che ha offeso il Cielo!
Non c’è riscatto, non c’è salvezza, per chi non rispetta la vita dell’uomo, bene
indisponibile e sacro, identità del divino!
Mario e Donatella, genitori di un bel fiore improvvisamente
reciso,
Alessandra e Roberta, sorelle di un raggio di sole
oscurato,
Katia, fidanzata di un amore brillante sottratto da un
demonio,
parenti ed amici voi tutti di Gianluca,
il nostro pianto corale oggi commuove anche le mura
di questa chiesa.
Dov’è adesso il Dio che sovrasta la nostra condizione?
Dove sei Dio? Perché non hai fermato la mano omicida?
Perché non hai salvato il nostro Gianluca? Perché
il male ha vinto stavolta come altre volte nella storia
dell’uomo?
Ma a Dio non possiamo fare queste domande, dobbiamo
consegnarci inermi al mistero della vita che è
assieme mistero della morte. Consoliamoci pensando
che senza Gesù Cristo la morte è orribile, detestabile,
è l’orrore della natura, come diceva Pascal.
Ma Dio della Misericordia assoluta, adesso ti chiediamo
di carezzare il corpo straziato di Gianluca, come
lo carezzavano le mani del suo papà e della sua
mamma, come avremmo voluto carezzarlo tutti noi, e
di ricomporlo nel nitore del suo volto di ragazzo che
abbelliva la nostra comunità, che donava speranza al
futuro della nostra terra.
Quanta tenerezza c’era nel suo sguardo che una
mano scellerata ha cancellato facendo un irreparabile
torto a tutta la nostra comunità…
Quanta tristezza c’è adesso nel nostro cuore per
non poter cogliere più il suo sorriso spontaneo nelle
sue risposte, la sua disponibilità, il suo impegno, la
sua onesta stretta di mano che sigillava un incontro…
Sappia lo scellerato individuo che ha annientato il
futuro di Gianluca, che ha distrutto una famiglia,
una comunità di amici, che ha offeso il nostro
paese, che ha offeso il Cielo! Non c’è riscatto, non
c’è salvezza, per chi non rispetta la vita dell’uomo,
bene indisponibile e sacro, identità del divino!
Ci serva il ricordo di Gianluca a trovare coesione e
forza per andare avanti.
Consoliamo la sua famiglia con il Magnificat , e non
con il Requiem, per simboleggiare la nascita al Cielo
di Gianluca, la sua nuova vita nella memoria della
comunità, e per significare la nostra consapevolezza,
intima, condivisa da migliaia di giovani e meno
giovani suoi amici, che da questo momento di angoscia
per la sua scomparsa terrena inizia il nostro
rinnovato impegno per scacciare il maligno che è tra
di noi.
Non riuscirà il maligno a renderci infelici, perché
noi amici di Gianluca crediamo, noi amici di
Gianluca siamo più forti, noi amici di Gianluca non
siamo mai vinti!
Gianluca, Gianluca, se servissero le nostre lacrime a
risvegliarti, inonderemmo il mondo…
Ciao, fratellino e figlio nostro…
tratto da la Riviera del 29 maggio 2005