Incentivi d’oro dalla Regione

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Incentivi d'oro dalla Regione
Sono 529 i beneficiari che hanno lasciato l'ente che si spartiranno 51 milioni di euro
Indennità tra i 100.000 e i 570.000 euro per 32 dirigenti

 

 

 

REGGIO CALABRIA – L'obiettivo era lo svecchiamento della burocrazia della Regione. Il risultato è stato che i cittadini calabresi pagheranno un conto salatissimo di 100 miliardi di vecchie lire a 529 persone che hanno deciso di andare prima in pensione.

Ma lo scandalo è che tra questi ci sono 32 dirigenti che percepiranno fino a 570.000 euro con la beffa che saranno rimpiazzati da altri dirigenti. E non solo. Come pochi giorni fa hanno denunciato la Cgil e la Cisl, alcuni di questi dirigenti usciranno dalla porta della Regione e rientreranno dalla finestra con laute consulenze. E' la beffa che si sta consumando alla Regione Calabria con la legge voluta dal centrodestra nel marzo del 2005, in piena campagna elettorale. Una legge che prevede l'esodo incentivato dalla Regione dietro una ricompensa che, se per i semplici dipendenti rappresenta una cifra irrisoria per gli altri burocrati, è un vero e proprio "uovo di colombo". Una legge che è stata estesa anche ai dipendenti del consiglio regionale e di tutti gli enti strumentali dell'ente.
Pochi giorni fa il segretario generale della Cgil Vera La Monica e il segretario generale della Funzione pubblica della Cisl, Luigi Veraldi fecero notare che dopo l'esodo «già si profila l'assunzione di nuovi dirigenti» e si chiedevano «che bisogno c'era di nuovi dirigenti» e soprattutto «perché mandare in esodo anticipato quelli che già c' erano». I due sindacalisti bollarono il provvedimento come una «scelta politico-amministrativa scellerata» della Regione. Provvedimenti «assunti magari sotto la spinta di gruppi di interesse ma che alla fine hanno come risultato non solo il fallimento dello scopo primario ma, soprattutto, quello di aumentare le disuguaglianze tra pochissimi privilegiati e quanti, invece, quotidianamente vivono di solo lavoro o di pensioni minime».
Dopo le denunce, ieri l'assessore al Personale Pasquale Tripodi ha portato le carte in seconda Commissione dove si discute del Bilancio facendo arrossire i presenti. Al punto che ha auspicato che il provvedimento venga in futuro bloccato. Il consigliere regionale dell'Udeur Mimmo Tallini ha paventato il rischio di un intervento della Corte dei Conti se i posti lasciati dagli "incentivati" saranno ricoperti da altri.
I beneficiari
Tra i beneficiari ci sono nomi altisonanti della burocrazia regionale a partire da tre sindacalisti della Cisl. Si tratta di Raffaele Blandino 285.000 euro, di Walter Scarpino, 219.000 euro; Vincenzo Crispino, 156.000 euro.
La legge, per molti dirigenti della Regione, rappresenta un vero proprio "terno al lotto". Anzi una quaterna come per Andrea Iovene, fratello del senatore dei Ds, al quale è stato riconosciuta una indennità di 578.000 euro. Molti di più dei 520.000 euro di Fortunato Lo Giudice e dei 500.000 euro che andranno ad Aldo Lagonia, per anni dirigente della Sanità. A Domenico Filomia, potente dirigente al Personale alla fine degli anni '90 è stato riconosciuto un premio di 365.000 euro, così come a Rocco Militano (320.000). E' andata meglio a Gregorio Pilaggi (411.000) e ad Annamaria Saffioti (305.000). A Saverio Costantino toccano 306.000 euro; ad Aldo Curto 220.000; a Pasquale Gioffré 280.000; a Francesco Gullì 207; ad Andrea Lijoi 283.000; aA Francesco Mancuso 205.000; a Michele Manclaviti 272.000, stessa cifra per Francesco Mazza; a Francesca Morgante 260.000; a Domenico Pendini 281.000; a Francesco Vocisano 293.000; Giuliano Turrà 195.000; Annamaria Vadalà 301.000; Francesco Vocisano 293.000; Adriano Zoccali 183.000; Antonio Caracciolo 187.000; Domenico Pendino 281.000; Nicola Piscioneri 188.000. E ci fermiamo qui.
Il totale della spesa è di 51.763.030 euro. Ma questa è solo un'indennità supplementare, perché ai pre-pensionati tocca anche il trattamento di fine rapporto.
Cosa dice la legge
Come sia stato possibile arrivare a cifre di questo tipo? Ecco cosa dice la legge regionale. «…per i dirigenti titolari di rapporto di impiego a tempo indeterminato che prestino la loro attività per l'amministrazione regionale da almeno due anni e che, entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, presentino alla Regione proposta per la risoluzione del rapporto di lavoro viene erogata, subordinatamente all'accettazione della proposta medesima da parte dell'Ente, una indennità supplementare pari a otto mensilità della retribuzione lorda spettante alla data della predetta risoluzione, per ogni anno derivante dalla differenza fra 65 anni e l'età anagrafica individuale, espressa in anni, posseduta alla data di cessazione del rapporto di lavoro, calcolati per un massimo di sei anni.»Inoltre la legge stabilisce che ai dirigenti che, alla data di cessazione del rapporto di lavoro, non abbiano ancora maturato il diritto all'accesso alla pensione ai sensi della normativa vigente si applica, altresì, il beneficio previsto dall'articolo 17 del CCNL/1999, "Criteri generali per la risoluzione consensuale". Il beneficio sarà erogato in rate annuali, fino a concorrenza della somma spettante, pari a 4 mensilità per ogni anno mancante per maturare il diritto alla pensione.

 

da Il Quotidiano                                                               di Adriano Mollo

 

   

  Il P.S. di ucceo goretti

                               

 

 

 

   io, calabrese, aspettando