GGGiovani – il film documentaro sui ragazzi di Locri

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E' un documentario sugli ormai famosi Ragazzi di Locri, quei ragazzi che il 17 ottobre 2005, all'indomani dell'omicidio del vicepresidente del consiglio regionale della Calabria Franco Fortugno, l'ennesimo nella sola Locride, si sono ribellati manifestando il loro disprezzo contro la piaga della ndrangheta e l’inettitudine delle istituzioni.

Un'ondata che dura da un anno ormai: sono nati gruppi, forum, associazioni, hanno cercato di fare rete, sono riusciti ad esportare il problema della loro terra sfruttando al meglio i media che si sono catapultati in Calabria per seguirli da vicino, andando anche come ospiti nella maggior parte delle trasmissioni TV nazionali (Rockpolitik, Anno zero, L'incudine, ecc), riuscendo cosi a smuovere le coscienze di mezza Italia. Li hanno cercati e li cercano giornalisti e fotoreporter di tutto il mondo per catturare momenti e interviste.

L'originalità di questo documentario, invece, sta nel raccontarli "dall'interno", cioè da un punto di vista diverso, attraverso un percorso più socio-antropologico che puramente informativo, seguendo l'aspetto quotidiano e "normale" delle loro vite, cercando di carpire dettagli del loro modo di vivere; quindi non fermandosi alle tipiche domande sulla mafia, ma andando oltre, approfondendo perlopiù il loro essere ragazzi "qualsiasi".

L'attenzione è focalizzata su 13 di loro, rappresentanti delle varie anime del movimento, i quali sono seguiti nei propri paesini di appartenenza, perchè non tutti sono di Locri. Con anche una parentesi romana , per seguire due di loro,fuorisede universitari che, nonostante la distanza, continuano ad impegnarsi per migliorare la propria terra.

Attraverso i loro discorsi quindi filtra il contesto, di conseguenza le difficoltà che incontrano nel vivere in una zona molto disagiata come la Locride; vengono fuori i tipici problemi di provincialismo e di "libertà limitata" causati da concezioni sociali e mentalità arcaiche e ristrette; il problema dei trasporti e quindi dell'isolamento di alcune zone perlopiù interne; e molti altri problemi. Come sfondo c’è il paesaggio, quello degradato dei “palazzoni a metà” e quello meraviglioso e incantato dei castelli medievali, delle fiumare, delle spiaggie, ben sottolineato dalle musiche del gruppo dei Quartaumentata, ispirate alla tradizione ed alla cultura musicale calabrese.

Quindi in primo luogo è evidenziato il rapporto con la propria terra, partendo dai piccoli problemi quotidiani fino ad arrivare a quelli grossi, cioè il contesto mafioso. E di qui allora il loro punto di vista sul fenomeno, con considerazioni molto concrete, approfondite e per nulla superficiali dalle quali si nota, nonostante i loro 15, 17, 20, 24 anni, come ormai c’è in loro un'idea matura sul tipo di mafiosità della zona, i suoi percorsi, le finalità, le differenze di criminalità tra i vari paesini, ecc.

Si parla anche delle varie iniziative intraprese nel corso dell'anno, tra cui la grossa manifestazione del Primo maggio a Locri con la triade sindacale; un grosso evento sportivo e culturale avvenuto in estate nella spiaggia di Locri; l’adesione al sit in di protesta, con sciopero della fame, di Mario Congiusta e di altri familiari di vittime della mafia; ecc. Ma anche dell'ostilità dei propri conterranei nei loro confronti e nei confronti di quello che fanno; quindi l'aver ricevuto una vicinanza maggiore da gente non della Locride.

Si discute anche dell'importanza avuta dai media per la nascita del loro movimento e i rapporti che hanno avuto: le varie esperienze televisive , le incessanti interviste. Le esperienze in giro per l'Italia, invitati da molte scuole e associazioni per dare la propria testimonianza e il loro esempio di ragazzi "impegnati".

Molte cose hanno in comune questi ragazzi: la voglia di riscossa, la voglia di cambiare e fare di tutto per offrire alle prossime generazioni una terra diversa, più libera. Dalle loro parole viene fuori il rammarico di vedere la propria terra  cosi disprezzata e vittima nonostante le bellezze paesaggistiche e culturali.

Contemporaneamente traspare anche un loro ritratto più intimo e personale: i loro sogni, obiettivi, le loro storie, le loro esperienze di vita, tra cui il ricordo toccante su un loro amico ucciso di recente; i loro percorsi scolastici , e per i più grandi anche lavorativi; la loro semplicità, la simpatia, la voglia di collettività.

E per finire la cura, secondo loro, l'antidoto, il "vaccino", le nuove strade da percorrere per la rinascita della loro terra.

Il Film-Documentario sarà presentato da:
Asimmetrici Video- Fondazione “Gianluca Congiusta”