LETTERA APERTA AI RAGAZZI DI LOCRI E DI TUTTA LA CALABRIA

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LETTERA APERTA AI RAGAZZI DI LOCRI E DI TUTTA LA CALABRIA
di Mario Congiusta (*) 
Caro Aldo, cari ragazzi di Locri e di tutta la Calabria,come non rispondere “Presenti!” al tuo appello rivolto “alla Calabria degli Onesti” il 12 settembre.Io personalmente come padre e vittima e la Fondazione Gianluca Congiusta nella sua interezza, facciamo perciò nostro il tuo appello ed invitiamo tutti i Calabresi onesti a fare altrettanto. La Calabria non ha mai attraversato un momento così buio e con il primato delle più alte percentuali di negatività. Il 40% dei consiglieri regionali indagati, l’83,5% di delitti impuniti nella Locride non possono lasciare indifferente nessuno.
Siamo nauseati ma non stanchi di combattere.
Siamo nauseati di una Commissione regionale Antimafia inutile, inefficiente e che dal suo insediamento ha “lavorato” nove ore senza nulla produrre; Commissione ritenuta tanto “inutile” da indurre il Governatore della Regione Calabria stessa ad istituire la Consulta regionale Antimafia, anche questa fino ad oggi rivelatasi solo una mera moltiplicazione di poltrone, checchè ne dicano gli addetti ai lavori.
Siamo nauseati da chi continua a disattendere, anche dopo l’eclatante omicidio del Vicepresidente Fortugno, le nostre legittime richieste di giustizia e da chi non sostiene le nostre battaglie di civiltà, lasciando cadere nel vuoto più profondo i nostri appelli. Siamo nauseati nel vederci figli di un dio minore. A Brescia basta la richiesta del Sindaco ed in 24 ore arrivano 68 uomini a rinforzare l’organico delle Forze dell’Ordine, A Napoli viene inviata addirittura la “Task Force” mentre nella Locride, nonostante le diverse istanze di Sindaci e parlamentari, gli investigatori sono ancora oggi “sprecati” non solo a fare posti di blocco, ma addirittura servizio d’ordine negli stadi comunali e nei seggi elettorali.
Siamo nauseati di quei consiglieri regionali che non rispondono alle nostre e-mail nonostante le loro “strutture” siano pagate con i nostri stessi soldi; addirittura qualche e-mail ritorna al mittente per “casella postale piena”, come se non sapessero o volessero leggerci.
Siamo nauseati della cosiddetta “cabina di regia”, che io oserei definire “sala parto”, perché da questa probabilmente verrà alla luce l’ennesimo aborto di film tragicomico per la nostra regione.
Siamo nauseati ma non stanchi, caro Aldo e cari ragazzi miei. Siamo in trincea, e continuiamo giorno dopo giorno, nonostante tutto e tutti, la nostra battaglia.
Chi può stancare un padre cui la ‘ndrangheta ha ucciso un figlio?

Chi può stancare la madre di Gianluca, le sorelle, i suoi amici veri?

 Chi può stancare Rosanna, la figlia del giudice Scopelliti, ucciso dalla mafia quando lei aveva solo sette anni? Anche lei chiede giustizia come noi, con noi e quanto noi!

Nessuno ci stancherà, mai!

Si rassegnino quanti usurpano il titolo di onorevole pur sapendo, alcuni, che il significato del termine è “degno d’onore”.
Si rassegnino i politici in giacca, cravatta e bretelle perché a loro, preferiamo voi “Ragazzi di Locri” in jeans, e chi nei mesi come me, la mia famiglia e la Fondazione si è aggiunto al vostro grido “E adesso ammazzateci tutti!”; sono gli studenti universitari dell’associazione Ulixes, i ragazzi catanzaresi dell’associazione Pic.Asso, i giovani cosentini di Calabrialibre, quelli di Calabria Pragonista, gli amici del Centro Studi Lazzati di Lamezia e l’instancabile Giudice De Grazia, i giovani di Governo Civico, i professori di Progetto Calabrie.
C’è una Calabria sana ed onesta, caro Aldo e cari ragazzi tutti: siete voi, siamo noi.
Si rassegni chi fino ad oggi ha fatto finta di non vedere e non sentire tutto ciò, abbiano tutti un minimo di pudore e tornino a casa, che facciano largo a voi giovani!E’ finito il tempo dei vecchi politici di professione, non li vogliono più quelli che li hanno votati, non li vuole la “società civile”, non li vuole più nessuno.
Si rassegnino, perché non si vogliono più nemmeno tra loro stessi.
Io non ho nulla da perdere, caro Aldo. Noi non abbiamo nulla da perdere.
Valga come avviso: il nostro prossimo urlo sarà più assordante di ogni altro e la mia prossima richiesta di Giustizia e di osservanza della Costituzione, da troppi inetti ormai continuamente calpestata, sarà esasperata per chi la chiede ma altrettanto esasperante per chi la dovrà udire.

Non lasciamoci soli!

 Siderno 15 settembre 2006                                                         Mario Congiusta 
(*) padre di Gianluca, giovane imprenditore di Siderno (Rc), assassinato il 24 maggio 2005.www.gianlucacongiusta.org