Il grazie di Rosanna Scopelliti

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Carissimi amici,
Ancora non trovo le parole adatte per esprimere al meglio ciò che ho provato l’altra sera durante la splendida e commovente commemorazione di papà a Campo Calabro, ancora non riesco a trovare le parole adatte per ringraziarvi di ciò che siete riusciti a creare, per i sentimenti di rabbia, commozione e speranza che avete fatto in modo che si susseguissero nel mio cuore, forse troppo indurito e prevenuto dalla rassegnazione.

Non credo che riuscirò mai a mettere su un foglio ciò che sento…vorrei solo abbracciarvi tutti, uno per uno e sussurrarvi che vi voglio bene perché non solo non avete dimenticato, ma avete davvero fatto rivivere per qualche attimo papà, avete saputo interpretare il senso più profondo del suo sacrificio e lo avete dimostrato a tutti quanti.
Per la prima volta le lacrime che ho versato non sono state solo di dolore e rabbia, ma sono state soprattutto di gioia e di speranza.
Giuro che vedervi raccogliere il ‘testimone’ del sacrificio non solo di papà, ma di tutte le altre vittime della violenza mafiosa, mi ha dato una forza immensa, mi ha fatto capire che nessuno di loro è stato ucciso veramente, che finché ci sarà anche solo uno di voi, ragazzi coraggiosi e testardi, uomini limpidi e generosi, nessun sacrificio verrà mai dimenticato, nessuna vita sarà stata spezzata completamente, nessun sogno infranto, finchè ci sarete voi, la mafia e la violenza non potranno pensare di aver vinto sulla giustizia e la vita.
Ragazzi,
Avete fatto germogliare dalle vite spezzate la speranza, avete restituito a noi la voglia di continuare a sognare, di proseguire l’impegno dei nostri angeli…come ringraziarvi?
Posso solo continuare a condividere con voi i ricordi più belli che ho del mio papà, le sue parole ed i suoi incoraggiamenti.
So che lui avrebbe voluto così, che sarebbe stato contentissimo di trasmettere a persone come voi la forza dei suoi sogni, il suo essere ‘rivoluzionario’ nel rappresentare la giustizia e la legalità, so che se ne avesse avuto il tempo, prima di morire, avrebbe affidato quella bambina silenziosa ad un papà come Giovanni, a degli zii come Antonio, come Romano, come Mario ed a tutti quei fratelli sinceri e coraggiosi che hanno saputo capirmi, accettarmi e regalarmi tanto affetto non curandosi del mio ‘stato di famiglia’, ma leggendo semplicemente nel mio sguardo di ‘piccola ventiduenne’ lo smarrimento di quella bambina che è rimasta impietrita sullo strapiombo dove il suo papà ha trovato la morte quindici anni fa.
Se sono stata la prima ad avere in dono la fiaccola della speranza dalle mani stanche di papà, lo devo a voi tutti che mi avete accompagnata e sostenuta…Quella è la fiaccola di tutti noi, vorrei che fosse il nostro simbolo, la dimostrazione che papà è vivo nei nostri cuori, così come Gianluca, Franco, Massimiliano, Vincenzo…
Io ho scelto di tenere questa fiaccola alta, di farne il faro illuminante della mia vita…so che voi sarete con me…io non vi lascerò mai soli, per quanto valga la mia umile persona, sarò sempre al vostro fianco perché nessuno si permetta mai di tarpare le vostre ali con subdoli tranelli o di screditarvi o di uccidere i vostri sogni.
Sono e sarò sempre una di voi…una piccola goccia in quel fiume di speranza che siete voi tutti.

Grazie a voi, alla Fondazione Gianluca Congiusta ed al Centro Studi 'G.Lazzati'.

Vi voglio bene… fiore.gif

Rosanna Scopelliti