Senatrice PDL scrive ai parroci umbri, uno gli risponde per le rime

Senatrice PDL scrive ai parroci umbri, uno gli risponde per le rime

Senatrice PDL scrive ai parroci umbri,
uno gli risponde per le rime

Con la tecnica dei vecchi democristiani, la parlamentare pdl in cerca di voti scrive ai parroci. Ma seguendo il consiglio del Cardinal Bagnasco loro non si lasciano abbindolare.

Redazione

martedì 19 febbraio 2013 17:59


Mando la “lettera pastorale” della sen. Ada Spadoni (PDL) e la mia risposta, dovuta, visto che la senatrice si è rivolta a tutti i preti dell’Umbria in quanto pastori e sollevando solo alcuni dei temi etici che sono oggetto della riflessione cristiana, con la chiara richiesta di un sostegno politico dei preti stessi e delle comunità cristiane.

don Gianfranco Formenton

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Celentano invita al voto con un brano inedito

Celentano invita al voto con un brano inedito

A pochi giorni dalle elezioni, il “molleggiato” pubblica sul suo blog “Ti fai del male”. La canzone raccoglie temi cari al cantautore come l’ambiente, la violenza sulle donne, il federalismo e la crisi economica

Che fosse un cantante con le idee politiche chiare lo si sapeva già, ma il suo nuovo brano, “Ti fai del male”, farà discutere. A pochi giorni dalle elezioni politiche, Adriano Celentano irrompe nella campagna elettorale pubblicando una canzone inedita, intrisa di messaggi politici, sul suo blog. Un invito al voto senza esclusione di colpi.

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Tiberio Bentivoglio, una faccia pulita contro la ‘ndrangheta


Tiberio Bentivoglio, una faccia pulita contro la ‘ndrangheta

di Nando dalla Chiesa

Non ci crederete. Ma il suo biglietto da visita è lo sguardo. Un lampo mite che si accende nel sole vespertino di Reggio Calabria. Che ti annuncia qualcosa di speciale prima ancora che un amico ti prenda da parte e ti racconti la sua storia da leggenda. Perché Tiberio Bentivoglio è davvero un uomo, un imprenditore speciale. Che per non pagare il pizzo ha tenuto testa alla ‘ndrangheta reggina per vent’anni sfidando scogli e ciclopi e traditori come un Ulisse moderno, navigando su una zattera tutta sua tra pavidità di funzionari pubblici o di preti in odore di antimafia.

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Home › Zapping › Vittime della Mafia Un mostra “per degli eroi” In Piazza Mazzini Vittime della Mafia Un mostra “per degli eroi”

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Vittime della Mafia
Un mostra “per degli eroi”

Domenica 17 Febbraio 2013 – 11:09 di Erika Intrisano

La mostra dibattito sulle Vittime della Mafia

A preso il via da venerdi’ 15 febbraio  la mostra-dibattito pittorica in piazza Mazzini, nella “Vineria da Vincenzo” sul tema Mafia-Antimafia organizzata dal Movimento 5 Stelle Catania. La mostra riguarda l’ultimo lavoro del maestro Enzo Salanitro, ed è composta da venti quadri che raffigurano venti vittime della mafia.

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Il Papa: “Lascio per l’età avanzata”

Il Papa: “Lascio per l’età avanzata”

Il Papa: “Lascio per l’età avanzata”

L’annuncio durante un discorso
in Vaticano. Dal 28 febbraio
inizierà la “sede vacante”.
A marzo ci sarà il Conclave
Benedetto XVI era stato eletto il 19 aprile del 2005

andrea tornielli

Benedetto XVI ha deciso di dimettersi e di lasciare il pontificato il prossimo 28 febbraio. Il Pontefice lo ha annunciato a sorpresa, nel corso del concistoro per le nuove canonizzazioni. È la prima volta che accade nell’epoca moderna. Ratzinger ha spiegato di sentire il peso dell’incarico di pontefice, di aver a lungo meditato su questa decisione e di averla presa per il bene della Chiesa. «Nel mondo di oggi, soggetto a rapidi mutamenti e agitato da questioni di grande rilevanza per la vita della fede – ha detto – per governare la barca di san Pietro e annunciare il Vangelo è necessario anche il vigore sia del corpo, sia dell’animo». 

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Le Foibe-Rocordare per capire

Le Foibe, ricordare per capire

“Ora non sarà più consentito alla Storia di smarrire l’altra metà della Memoria. I nostri deportati, infoibati, fucilati, annegati o lasciati morire di stenti e malattie nei campi di concentramento jugoslavi, non sono più morti di serie B.” (Annamaria Muiesan )

Almeno diecimila persone, negli anni drammatici a cavallo del 1945, sono state torturate e uccise a Trieste e nell’Istria controllata dai partigiani comunisti jugoslavi di Tito. E, in gran parte, vennero gettate (molte ancora vive) dentro le voragini naturali disseminate sull’altipiano del Carso, le “foibe”.

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