Mafie. ‘Ndrangheta, Cosa Nostra e Camorra si comprano mezza Lombardia.
Ed un padrino, con interessi nel settore edile, si sedeva al tavolo del Ministro L’allarme arriva dalla Procura; a lanciarlo a chiare lettere è il procuratore aggiunto Alberto Nobili: “… in città i cartelli criminali stanno occupando interi settori”.
Centri commerciali, società immobiliari, di costruzioni, ma anche semplicemente i locali della movida milanese sono ‘occupati’ da prestanome riconducibili alle mafie del sud Italia: la ‘Ndrangheta calabrese in primo luogo e la Camorra campana; meno presente Cosa Nostra siciliana e la Camorra napoletana.
Il grosso degli affari gira intorno al traffico di droga e al cemento. Le ‘ndrine, così sono chiamate le cosche calabresi trasferitisi in tutta Italia da decenni, gestiscono il mercato della droga in tutto il Settentrione; quello del Meridione è invece monopolio dei clan napoletani di Secondigliano, dove negli scorsi anni c’è stata una cruenta guerra per il controllo del traffico.
L’altro settore dove la presenza delle mafie del sud è forte, è quello delle costruzioni, il settore edile, il cemento, gestito da ‘Ndrangheta e Camorra Casertana, con la quale negli ultimi anni i calabresi hanno probabilmente stretto solidi accordi mafiosi.
In seguito alla guerra tra Cosa Nostra siciliana e lo Stato Italiano, guerra combattuta a suon di arresti, bombe e giudici ammazzati, si sono rafforzate le cosche calabresi e quelle camorristiche.
Negli scorsi anni il fratello di un boss della Camorra Casertana, (nella foto un manifesto di protesta apparso in Emilia Romagna la fine della scorsa estate) imprenditore nel settore edile, si è seduto addirittura al tavolo del Ministro Lunardi. A darne notizia furono i servizi segreti nei periodici rapporti che stilano per il Parlamento. Lunari si giustificò che gli era stato presentato come un imprenditore; ma nel casertano c’è chi giura che assieme all’imprenditore Zagaria ci fosse anche quel fratello Michele, tra i primi super latitanti più ricercati in Italia.
L’incontro fu probabilmente un segno di potenza, come a dire “… anche io sono come un Ministro”. Cutolo fondatore nella NCO, carcere a vita e che solo recentemente ha avuto una figlia grazie all’inseminazione artificiale, fece lo stesso negli anni ’80: ad una cena si fece presentare ad un onorevole democristiano come imprenditore.
Caserta è la provincia con il numero assoluto più alto di cave, con le cave si fa il cemento e col cemento delle cave casertane si costruiscono i palazzi in Lombardia. Gli Zagaria non sono solo quelli del clan dei Casalesi, ma imprenditori che operano legalmente nel settore edile in quello finanziario.
A terminare il quadro delle mafie presenti a Milano ci sono quelle straniere. C’è quella albanese che gestisce il traffico della tratta di esseri umani finalizzata alla prostituzione forzata, quella cinese che è dedica ai commerci e al contrabbando e poi le immancabili criminalità comuni rumene, marocchine e milanesi.
Tutte le mafie hanno imparato a gestire gli affari legalmente, investendo in attività finanziarie i proventi delle loro attività.
Il procuratore Nobili ha concluso il suo intervento al convegno “La Mafia invisibile”: “… spesso ci si dimentica come, in Lombardia le mafie stanno prendendo interi settori…”.
L’attenzione, infatti, è alta solo verso la criminalità comune, quella più percepita dai cittadini. (Gianluca PARISI)