Confiscati beni per 100 milioni di euro all’imprenditore Citrigno. Anche diverse cliniche

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I sequestri a suo tempo predisposti dalla Dia sono stati trasformati in confisca dopo la condanna definitiva per usura aggravata a carico del noto imprenditore cosentino. Tra i beni confiscati anche il Centro clinico Ortensia

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CATANZARO – Una importante confisca di beni per un ammontare stimato in circa 100 milioni di euro è stata portata a termine dagli uomini della Direzione Investigativa Antimafia di Catanzaro, coordinati dal Centro Operativo di Reggio Calabria, nei confronti di Pietro Citrigno, noto imprenditore cosentino, sottoposto a detenzione domiciliare dopo una condanna definitiva a quattro anni ed otto mesi di reclusione per il reato di usura aggravata nell’ambito del processo “Twister”.

Il provvedimento di confisca, adottato dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Cosenza, riguarda gli stessi beni oggetto di due distinti decreti di sequestro emessi tra gennaio e febbraio di questt’anno dalla stessa autorità giudiziaria e rappresenta, secondo l’accusa, «un’importante conferma della fondatezza delle investigazioni patrimoniali condotte dagli investigatori della Dia e confluite nella proposta di sequestro predisposta in base al nuovo codice antimafia (decreto legislativo n. 159/11) dal Direttore della Direzione Investigativa Antimafia, Arturo De Felice. Oltre ai beni già sottoposti a sequestro, tra cui diverse strutture sanitarie, società edili e immobiliari, 35 fabbricati, 4 terreni, 9 auto e cinque rapporti finanziari il provvedimento di confisca ha riguardato anche il “Centro clinico Ortensia srl” di Cosenza.

Nel dettaglio la confisca riguarda il capitale e l’intero compendio aziendale della Edera srl dedita alla costruzione e commercializzazione di immobili, della Meridiana srl con oggetto la realizzazione e gestione di strutture ricettiva alberghiere, ospedali e case di cura, della Riace srl dedita alla costruzione di strutture ricettive, sanitarie e socio-assistenziali, il 100% del capitale sociale del Centro clinico San Vitaliano srl di Catanzaro, struttura sanitaria accreditata dal servizio sanitario calabrese, con circa 35 posti letto per pazienti affetti da patologie neuromuscolari, il 23,33% del capitale sociale della Moncachelle srl con sede a Rossano (Cosenza) e dedita a realizzazione e gestione di case di cura, di laboratori, di centri diagnostici, di stabilimenti termali Rsa, il 25% del capitale sociale della San Francesco srl con sede a Cosenza e dedita gestione di strutture pubbliche e private per ogni forma di assistenza riabilitativa per anziani e di tipo socio-assistenziale e il 50% del capitale sociale della Vela Latina srl con sede a Cetraro (Cosenza) e dedita alla gestione, manutenzione, ristrutturazione di immobili. Infine la confisca ha colpito anche l’85% del capitale sociale della Pieffe Holding srl con sede a Cosenza e dedita all’assunzione e gestione di partecipazioni societarie nonché al controllo di altre società; 35 fabbricati, tra i quali spiccano le cliniche Villa Gioiosa di Montalto Uffugo (Cosenza) e Villa Adelchi di Longobardi (Cosenza), entrambe strutture sanitarie accreditate dal servizio sanitario calabrese, con circa 50 posti letto ciascuna.