Giuseppina Pesce rientra tra i collaboratori.Le ‘ndrine tremano

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Giuseppina Pesce rientra tra i collaboratori.Le ‘ndrine tremano

Giuseppina Pesce, anello debole della cosca dei Pesce che agisce nella piana di Gioia Tauro, diventa teste chiave in diversi processi d’ndrangeta.

La donna è nata nel 1980 e si è già pentita due volte, attualmente era agli arresti domiciliari per evasione . Giuseppina è figlia del boss detenuto Salvatore Pesce dell’omonima cosca della ‘ndrangheta che insieme ai Bellocco si divide il dominio del territorio di Rosarno.

 

Durante il suo primo periodo di pentimento le sue dichiarazioni più volte erano state considerate attendibili dalla Dda di Reggio Calabria, dando luogo a diverse operazioni antimafia, compresi gli arresti della madre e della sorella della donna lo scorso aprile, per qualche mese, nel programma di protezione oltre alla figlia era stato inserito anche il marito, presunto affiliato alla medesima cosca.” E’ infatti comparsa oggi domani per la prima volta, in videoconferenza, davanti ai giudici del tribunale di Palmi, Giuseppina Pesce, figlia del boss Salvatore, che ha ripreso la sua collaborazione con la giustizia dopo che, il 2 aprile scorso, aveva deciso di interromperla. E’ stata la stessa Pesce a chiedere di partecipare all’udienza del processo nei confronti di esponenti dell’omonica cosca, affrontando cosi’ i propri familiari che ha accusato con le sue dichiarazioni. Per la Dda si tratta di un ottimo segnale perche’ ”significa che si sente sicura”. (mediterranews)

Nessun commento è stato fatto neanche dagli imputati che assistono al dibattimento. Tra gli imputati figurano, oltre al padre, anche la madre e la sorella della collaboratrice, Angela Ferraro, di 48 anni, e Marina Pesce, di 29. Difficile, però, distinguere nel monitor in aula la figura della collaboratrice Agli atti del processo odierno, ricordiamo, è stata acquisita anche una lettera che il marito, Rocco Palaia scrive a Giuseppina Pesce: ”Ci stai rovinando tutti e stai rovinando te stessa ed i tuoi figli. Dio vede e provvede”.  La lettera e’ stata acquisita nell’udienza del processo in corso a Palmi.Per il pm la lettera ”e’ inquietante per il contenuto altamente minatorio nei confronti della moglie”. (mediterranews)